Seguendo una norma analoga approvata nel Vermont, lo stato di New York imporrà il pagamento di 75 miliardi di dollari alle compagnie fossili.
I colossi del settore dei combustibili fossili dovranno pagare per i danni provocati al clima, aiutando al contempo lo stato di New York ad adottare politiche utili per mitigare il riscaldamento globale. A disporlo è una nuova legge approvata alla fine del mese di dicembre dalla governatrice Kathy Hochul. La norma prevede infatti che le aziende responsabili di importanti quantitativi di emissioni di gas ad effetto serra siano obbligate ad alimentare un fondo statale. A tali capitali i poteri pubblici potranno poi attingere per finanziare progetti in linea con la transizione ecologica e la lotta contro i cambiamenti climatici.
Dal fondo i capitali per mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici
Dal fondo in questione si potranno anche ricavare i capitali necessari per fronteggiare i danni provocati da eventi meteorologici estremi. Questi ultimi, infatti, sono sempre più frequenti e violenti proprio a causa dell’aumento della temperatura media globale. Per prevenirne gli effetti, inoltre, sarà possibile ottenere denaro utile, ad esempio, per modificare strade, ferrovie, ponti, reti elettriche o idriche al fine di proteggerle, così come installare sistemi di drenaggio per contrastare l’innalzamento del livello dei mari (conseguenza della fusione dei ghiacci polari, altro effetto del riscaldamento globale).
La legge prevede che, per i danni provocati attraverso i loro business nel corso dei prossimi 25 anni, le compagnie petrolifere, del carbone e del gas dovranno versare 75 miliardi di dollari. “Lo stato di New York ha lanciato un’iniziativa legislativa che sarà osservata dal mondo intero, poiché ha deciso di chiedere alle imprese maggiormente responsabili della crisi climatica di rendere conto del loro operato”, ha dichiarato la senatrice democratica Liz Krueger, sostenitrice della nuova legge.
“Le compagnie fossili hanno realizzato mille miliardi di profitti in pochi anni”
La stessa parlamentare statunitense ha aggiunto che “la riparazione dei danni e l’adattamento alle condizioni meteorologiche estreme causate dai cambiamenti climatici costeranno a New York già di 500 miliardi di dollari di qui al 2050. Le grandi compagnie petrolifere hanno realizzato più di mille miliardi di profitti soltanto dal mese di gennaio del 2021, e dagli anni Settanta sanno quali sono le conseguenze della combustione di fonti fossili”.
Lo stato di New York segue così una normativa analoga che è stata già approvata nel Vermont. Contraria, come facilmente immaginabile, l’American Petroleum Institute, che rappresenta l’industria petrolifera degli Stati Uniti: “Questo tipo di leggi non rappresenta nulla più di una nuova tassa punitiva contro l’energia americana”. È probabile che la lobby delle fonti fossili tenti ora di presentare dei ricorsi presso i tribunali, provando a far passare il principio secondo il quale la legge sarebbe in contrasto con le regolamentazioni federali su energia e inquinamento.
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