Il sindaco di New York Eric Adams vara un piano per tutelare la salute mentale dei giovani. Mettendo i social media di fronte alle loro responsabilità.
Il sindaco di New York, Eric Adams, ha annunciato di aver depositato una denuncia formale contro TikTok, Instagram, YouTube, Facebook e Snapchat.
L’obiettivo è quello di riconoscere le responsabilità dei social media nella crisi legata alla salute mentale dei giovani.
L’aspetto è quello di un pacchetto di sigarette, ma sui filtri c’è scritto TikTok, Instagram, YouTube, Facebook e Snapchat. L’avvertenza stampata sulla confezione? “I social media possono comportare un grave rischio di danni alla salute mentale”. Con questa immagine, il sindaco di New York Eric Adams il 14 febbraio annuncia di aver depositato una denuncia formale contro queste cinque piattaforme di social media, accusandole di aver “alimentato la crisi nazionale della salute mentale tra i giovani”.
Social media has contributed to a youth mental health crisis in New York City.
Today, we’re taking bold action to hold these companies accountable because our children, our families, and our future are more important than profit.
Sempre più giovani hanno problemi di salute mentale
Stando ai dati riportati dall’amministrazione, nel 2011 il 27 per cento degli studenti delle scuole superiori della città di New York nell’anno precedente si era sentito talmente triste o disperato da trascurare le proprie attività abituali. Una percentuale che dieci anni dopo, nel 2021, era salita al 38 per cento. Cioè più di uno studente su tre. Allarmanti anche i dati sui tentativi di suicidio: nel 2021 li riferisce quasi uno studente newyorkese su dieci.
Numeri coerenti con quelli elaborati su scala federale dal Centers for disease control and prevention: anzi, su scala federale i giovani che si sono sentiti sopraffatti dalla tristezza e dalla disperazione sono più di quattro su dieci. Tra le ragazze la percentuale sfiora il 60 per cento, tra le persone Lgbtq+ il 70 per cento.
Perché il sindaco di New York Eric Adams ha denunciato i social media
Questo peggioramento generale della salute mentale degli adolescenti avveniva proprio mentre l’uso dei social media diventava sempre più vasto e trasversale. Social media che, come dimostrano svariate ricerche, spingono a mettere a confronto il proprio corpo con quello altrui, innescando facilmente una certa insoddisfazione per il proprio aspetto fisico e dunque mettendo a repentaglio l’autostima. Altri studi invece si focalizzano su quanto le piattaforme creino dipendenza, con meccanismi paragonabili a quelli delle slot machine.
Alla luce di queste evidenze, l’amministrazione di New York ha messo a punto una strategia che vuole tutelare la salute mentale dei giovani, partendo proprio dai social media. Tre le aree di intervento. La prima vuole che le responsabilità dei social media nell’innescare questa crisi vengano riconosciute. L’azione legale serve proprio a questo. Sostiene che le piattaforme siano volutamente progettate per incoraggiare l’uso compulsivo da parte dei giovani, attraverso il flusso continuo di contenuti e alcuni meccanismi di gratificazione (come i like) che ricalcano quelli del gioco d’azzardo.
“Oggi stiamo intraprendendo azioni coraggiose, per conto di milioni di newyorkesi, affinché queste aziende siano ritenute responsabili del proprio ruolo in questa crisi, e stiamo sviluppando il nostro lavoro per affrontare questa minaccia per la salute pubblica”, ha dichiarato il sindaco Eric Adams. In parallelo, l’amministrazione della metropoli americana si impegna a condurre ricerche sull’impatto dei social media sulla salute dei giovani e a formare i giovani stessi, così come i loro genitori, insegnanti e medici, su un uso consapevole di tali piattaforme.
Le iniziative di Eric Adams per la sostenibilità ambientale di New York
Quella relativa ai social media però non è l’unica iniziativa voluta dal sindaco Eric Adams per migliorare la qualità della vita degli abitanti di New York. Democratico di orientamento moderato, è sindaco di New York dal 1° gennaio 2022. Prima di entrare in politica, aveva lavorato per vent’anni come agente di polizia; una carriera che, racconta, aveva scelto anche per cercare di cambiare il sistema dall’interno, dopo essere stato picchiato dai poliziotti durante l’adolescenza. Durante i suoi anni in servizio, si era speso pubblicamente contro le discriminazioni e l’uso della violenza ai danni delle minoranze etniche.
Nel 2006 ha lasciato la polizia per entrare in politica, ricoprendo il ruolo prima di senatore dello stato di New York (dal 2006 al 2013) e poi di presidente del distretto di Brooklyn (dal 2014 al 2021). Da quando è sindaco di New York, la sua popolarità è altalenante: nell’ultimo sondaggio condotto dall’università di Quinnipiac si attesta al 28 per cento, il minimo da quando hanno preso il via queste rilevazioni, nel 1996. A pesare, soprattutto la difficile gestione della crisi dei migranti (più di 150mila le persone arrivate nella città nell’arco degli ultimi due anni) che ha anche costretto l’amministrazione a tagliare le spese per le forze dell’ordine, le scuole e le biblioteche. In questi due anni, in cui la gestione della metropoli è stata tutt’altro che facile, si segnalano anche alcuni tentativi di renderla più sostenibile in termini ambientali.
Meno carne nelle mense scolastiche
Divenuto vegano per motivi di salute (ha contratto il diabete di tipo 2), Adams ha da subito attribuito all’alimentazione un ruolo centrale che non si vedeva dai tempi di Michael Bloomberg. Tra le sue prime iniziative c’è stata quella di introdurre il plant-powered Friday: ogni venerdì, le mense scolastiche offrono un piatto vegetale come prima opzione del menu. Ha anche istituito un ufficio per l’agricoltura urbana, diretto da Qiana Mickie. L’alimentazione ha una sua rilevanza in termini di salute pubblica, ma anche in termini climatici: gli approvvigionamenti di cibo sono infatti la terza maggiore fonte di CO2 della città di New York, dopo gli edifici e i trasporti. Per questo, Adams ha promesso di sforbiciare queste emissioni del 33 per cento, comprando meno carne per mense comunali, scuole e ospedali pubblici.
Un freno alla plastica monouso inutile
Ruota sempre attorno al mondo della ristorazione un’altra novità, introdotta all’inizio del 2023. Quando ordinano cibo a domicilio, i newyorkesi devono richiedere espressamente le posate monouso; in caso contrario, i ristoranti non possono aggiungerle al loro ordine. Prima dell’entrata in vigore di questa misura, a New York ogni anno finivano nella spazzatura 20mila tonnellate di stoviglie in plastica inutilizzate. Già nel 2020, prima dell’inizio del mandato di Eric Adams, l’amministrazione newyorkese aveva vietato le buste usa e getta di plastica; un’altra legge entrata in vigore a fine 2021 vieta ai ristoranti di fornire cannucce e miscelatori per bevande non compostabili.
Il tentativo di potenziare i mezzi pubblici
Tra le ambizioni di Eric Adam c’è anche quella di ridare slancio alle linee di autobus della città di New York, le più lente degli Stati Uniti con il loro passo medio di appena 12 chilometri orari. O meglio, c’era. In campagna elettorale, infatti, aveva promesso di istituire più di 240 chilometri di corsie dedicate agli autobus. Nel primo anno del mandato si è fermato a una ventina di chilometri, nel secondo anno ancora meno. I motivi di questa impasse, sostiene il New York Times, sono prettamente politici, essendo venuto a mancare il sostegno delle imprese locali e di alcuni suoi importanti alleati. Nel frattempo proseguono i lavori per la sicurezza stradale, con la messa in sicurezza di 1.400 incroci nel 2022; l’obiettivo per il 2024 è quello di aggiungerne altri duemila.
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