Grazie alla tecnologia lidar sono state scoperte migliaia di strutture maya in Messico. Ci sono ancora molte rovine sepolte nella giungla.
New York, il primo weekend senza paura e senza sparatorie dal 1993
Interrotta dopo un quarto di secolo una triste tradizione a New York. Per la prima volta un intero fine settimana è trascorso senza colpi di arma da fuoco.
Quello trascorso tra il 12 e il 14 ottobre 2018 è un fine settimana che rimarrà nella storia degli Stati Uniti. Ed in particolare della città di New York. In quei giorni, infatti la Grande Mela ha interrotto una triste tradizione che durava ormai da ben un quarto di secolo: per la prima volta dal 1993 sul territorio della metropoli americana – che conta circa 8,5 milioni di abitanti – non si sono verificate sparatorie.
First shooting-free weekend in NYC since 1993 https://t.co/XZCwYsoeZx
— Sky News (@SkyNews) 16 ottobre 2018
“È qualcosa di cui tutti i newyorkesi devono andare fieri”
“Abbiamo trascorso il venerdì, il sabato e la domenica senza alcun colpo di arma da fuoco e senza alcun omicidio. È la prima volta che accade da decenni ed è qualcosa della quale non soltanto le forze dell’ordine ma anche tutti i newyorkesi devono andare fieri», ha sottolineato James O’Neill, capo del Dipartimento di polizia di New York, nel corso di una conferenza stampa.
Nella patria delle armi – secondo uno studio del 2016 condotto dall’università di Harvard e dalla Northeastern University, negli Stati Uniti ci sono circa 265 milioni di pistole: più di una per adulto – anche questo fa notizia. L’ultimo ferimento da pallottole è stato registrato giovedì 11 a metà giornata. Un uomo al volante di una Nissan nera ha sparato mentre attraversava il quartiere di Canarsie a Brooklyn, colpendo una persona e prendendo immediatamente la fuga. Poco prima, alle 13:15, un ragazzo di 27 anni è stato ferito da un proiettile al piede, nel Bronx.
Leggero calo delle sparatorie nel 2018 a New York, ma crescono gli omicidi
Ad esprimere la soddisfazione per l’insolito fine settimana newyorkese è stato anche il sindaco Bill de Blasio. D’altra parte, nella città statunitense si è assistito ad un leggero calo delle sparatorie nel 2018. Le statistiche aggiornate al 7 ottobre indicano infatti che dall’inizio dell’anno sono circa 600 i casi di persone ferite da colpi di arma da fuoco. Un dato dell‘1,1 per cento inferiore rispetto allo stesso periodo del 2017.
Il numero di omicidi, però, dopo aver registrato lo scorso anno il dato più basso dagli anni Cinquanta (sono state uccise “solo” 292 persone), è tornato a crescere nel 2018. Nei primi sei mesi dell’anno i morti sono stati infatti 147: l’8 per cento in più rispetto al primo semestre del 2017. La maggior parte dei delitti risulta concentrata nei quartieri di Brooklyn e del Bronx.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Per molte minoranze il dritto a scegliere tra Harris e Trump alle elezioni presidenziali Usa resta un percorso a ostacoli.
Il partito Sogno georgiano confermato con il 53,9 per cento dei voti. Ma piovono accuse di brogli e interferenze. L’Ue chiede di indagare. Intanto la presidente del Paese invita alla protesta. I vincitori: “Questo è un colpo di Stato”.
Due leggi approvate da Israele a larga maggioranza renderanno di fatto impossibile per l’Unrwa operare a Gaza e in Cisgiordania. La comunità internazionale insorge.
Continua ad aumentare il numero di sfollati nel mondo: 120 milioni, di cui un terzo sono rifugiati. Siria, Venezuela, Gaza, Myanmar le crisi più gravi.
Continua l’assedio israeliano su Gaza nord, dove per l’Onu l’intera popolazione è a rischio morte. Nuovi missili contro l’Iran, mentre in Libano uccisi tre giornalisti.
Nel bacino di Kariba, in Zambia, c’è poca acqua a causa della siccità. Questo non permette di produrre elettricità e il paese è in balia dei blackout.
Dopo tredici anni di conflitto, la crisi umanitaria in Siria è una delle più gravi. Grazie anche al lavoro di WeWorld insieme alla cooperazione italiana, si cerca di dare strumenti agli studenti con disabilità per professionalizzarsi.
María Corina Machado ed Edmundo González Urrutia premiati “per la loro lotta per libertà e democrazia in Venezuela” e contro il regime di Maduro.