Per sostenere le economie dai Paesi membri, duramente colpite dalla crisi del coronavirus, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato un nuovo strumento di sostegno economico d’emergenza. Battezzato Next generation Eu, esso punta a garantire sostegno finanziario agli investimenti nei primi anni della ripresa, che saranno quelli cruciali per tutta l’Unione europea.
La cifra annunciata è di 750 miliardi di euro, dei quali 500 a fondo perduto e solo 250 sotto forma di prestito. Tali stanziamenti verranno incanalati attraverso programmi appositi dell’Unione europea, con l’obiettivo di garantire misure immediate, in grado, nelle intenzioni dell’organismo esecutivo di Bruxelles, di rilanciare l’economia e favorire una crescita sostenibile e resistente.
All’Italia 209 miliardi di euro
Si tratta di una cifra particolarmente elevata: più di quanto proposto da capi di Stato come la tedesca Angela Merkel e il francese Emmanuel Macron. All’Italia, il paese più colpito dalla crisi, spetterà la quota più ampia del fondo, che di fatto sostituisce nominalmente il recovery fund, come era sempre stato chiamato finora: il nostro paese avrà a disposizione 209 miliardi di euro, di cui poco meno della metà a fondo perduto.
Commissione propone un Fondo di Recovery da 750 miliardi che si aggiunge agli strumenti comuni già varati. Una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti. #NextGenerationEu
“Le proposte più coraggiose sono quelle più sicure”, ha commentato von der Leyen, presidente della Commissione europea, annunciando questa mattina la proposta del fondo Next generation Ue, che si aggiungerà ai 1.100 miliardi di euro già previsti nel bilancio pluriennale comunitario, per un totale di 1.850 miliardi. Per il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, si tratta di “una svolta europea per fronteggiare una crisi senza precedenti”.
Il Wwf: “Misure ancora insufficienti su clima e ambiente”
Secondo le organizzazioni non governative, tuttavia, il piano potrebbe non bastare, soprattutto dal punto di vista ambientale e climatico. “Quanto dichiarato dalla presidente von der Leyen – ha osservato Ester Asin, dirigente del Wwf – dimostra che si sta facendo uno sforzo al fine di mantenere l’impegno della Commissione per rendere il green deal il “motore” della ripresa economica. Purtroppo, però, le misure sono ancora insufficienti e la ripresa è in stallo. In particolare, mancano meccanismi chiari per implementare e far rispettare le condizionalità green e per garantire che i fondi destinati agli stati membri non siano impiegati in attività dannose per l’ambiente, come quelle che favoriscono i combustibili fossili o la realizzazione di nuovi aeroporti e autostrade”.
Secondo l’associazione ambientalista, infatti, “occorreranno ancora molte azioni per mantenere le promesse ambientali e climatiche. Migliaia di giovani vogliono molto di più: una completa revisione del nostro rapporto con la natura e il problema dei cambiamenti climatici. Gli stati membri dell’Unione europea e i parlamentari europei devono ora garantire che la nostra ripresa economica sia veramente verde ed equa, non solo sulla carta”.
In Africa solo 15 stati hanno vaccinato il 10 per cento della popolazione entro settembre, centrando l’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità.
I cani sarebbero più affidabili e veloci dei test rapidi per individuare la Covid-19 nel nostro organismo. E il loro aiuto è decisamente più economico.
L’accesso ai vaccini in Africa resta difficile così come la distribuzione. Il continente rappresenta solo l’1 per cento delle dosi somministrate nel mondo.
La sospensione dei brevetti permetterebbe a tutte le industrie di produrre i vaccini, ma serve l’approvazione dell’Organizzazione mondiale del commercio.