La sovrana Nga Wai succede al padre morto nei giorni scorsi. Il suo è un ruolo non ufficiale: il re della Nuova Zelanda resta il britannico Carlo III.
La Nuova Zelanda ha una nuova regina maori. Si tratta della maori Nga Wai hono i te po Paki – questo il suo nome completo – designata giovedì 5 settembre dopo la morte del padre, che è stato tumulato in una montagna considerata sacra. A ventisette anni, sarà lei a guidare la monarchia parlamentare dello stato insulare, come indicato da un Consiglio composto da alcuni capi autoctoni, dopo una cerimonia di incoronazione alla quale hanno assistito migliaia di persone.
Migliaia di persone alla cerimonia di incoronazione di Nga Wai
La scelta è stata sorprendente per molti, poiché ci si aspettava che la corona potesse essere affidato al fratello. Ciò nonostante, è Nga Wai ad essere stata accompagnata al trono da uomini che sfoggiavano i tipici tatuaggi maori e dalle voci di un coro femminile che ha cantato in suo onore.
Dal punto di vista istituzionale, la Nuova Zelanda è in realtà una monarchia che fa parte del Commonwealth. Di conseguenza, il sovrano del Regno Unito Carlo III regna anche sulle isole divise dallo Stretto di Cook. Formalmente e istituzionalmente, perciò, è lui il solo re, che in loco è rappresentato da un governatore generale, funzione attualmente ricoperta da Cindy Kiro. Di conseguenza, il monarca maori ha in linea di principio un ruolo essenzialmente cerimoniale, privo di uno status giuridico ad hoc.
Il “sovrano” maori: una funziona priva di status giuridico
L’importanza della figura “istituzionale” proveniente dall’etnia polinesiana è tuttavia forte dal punto di vista culturale, e perfino politico in termini di influenza sulle vicende neozelandesi. Il sovrano è infatti visto come un punto di riferimento che rappresenta l’identità dei maori, la cui minoranza ancora oggi rappresenta circa il 17 per cento della popolazione complessiva nazionale (parliamo perciò di circa 900mila persone).
L’arrivo degli europei in Nuova Zelanda, nel 1642, ha portato ad un lungo processo di colonizzazione contraddistinto da una forte discriminazione contro i maori. Una conflittualità che è sfociata anche in guerre, terminate solamente con la stipula del Trattato di Waitangi, nel 1840. A siglarlo furono l’Impero Britannico e circa quaranta capi tribù maori, che si accordarono su tre articoli: il primo sancisce appunto la sovranità della Corona britannica sulla Nuova Zelanda; il secondo garantisce terre, beni e foreste alle tribù; il terzo riconosce diritti e tutele alla popolazione autoctona. Diciotto anni più tardi, nel 1858, è stata fondata la casata Kiingitanga dei regnanti maori, con l’obiettivo di unire le popolazioni autoctone sotto un unico re.
I timori della popolazione maori in Nuova Zelanda
Nga Wai è l’ottava monarca maori, e la seconda donna a ricoprire la carica dopo Te Arikinui Dame Te Atairangikaahu, sua nonna, che ha seduto sul trono per un lunghissimo periodo: ben quattro decenni, terminati nel 2006. La successione al padre Tuheitia Pootatau Te Wherowhero VII, tuttavia, non era attesa così rapidamente, poiché il re è morto a soli 69 anni, poco dopo aver festeggiato il 18esimo anniversario dal giorno della sua incoronazione. Le condizioni di salute del sovrano si erano però deteriorate recentemente, fino ad arrivare a un’operazione al cuore.
Per la sovrana si profila un periodo complesso, con il governo conservatore della Nuova Zelanda che appare intenzionato ad interpretare in altro modo il Trattato di Waitangi, il che potrebbe tradursi in un giro di vite sui diritti concessi ai maori. Per questo negli ultimi mesi sono state organizzate da questi ultimi numerose manifestazioni e proteste in tutto il paese.
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