Ngozi Okonjo-Iweala, 66 anni, nigeriana naturalizzata statunitense, sarà la nuova direttrice generale dell’Organizzazione mondiale del commercio (World trade Organization, Wto). Si tratta della prima volta che una donna viene scelta per tale ruolo, e della prima proveniente dal continente africano. Per questo, il Wto ha parlato di un “momento storico”, precisando che la nuova numero uno dell’organismo internazionale entrerà nell’esercizio delle sue funzioni nel prossimo mese di marzo.
Gli studi negli Stati Uniti, quindi 25 anni alla Banca mondiale
Dopo aver studiato economia ad Harvard e al Mit (Massachusetts institute of technology), negli Stati Uniti, è stata due volte ministro delle Finanze del suo paese, nonché a capo della diplomazia nigeriana per due mesi. In precedenza, a partire dal 1982, Okonjo-Iweala ha lavorato alla Banca Mondiale. Vi è restata per 25 anni e nel 2012 per poco non è arrivata a presiederla, superata dal coreano-americano Jim Yong Kim.
È arrivata quindi alla testa della Wto in quanto unica candidata che beneficiava del sostegno dell’Unione africana, dell’Unione europea e degli Stati Uniti. Nel suo primo messaggio ai delegati la neo-direttrice generale ha spiegato: “La nostra organizzazione ha di fronte numerose sfide, ma lavorando insieme possiamo rendere la Wto più forte, più snella e più adatto alla realtà odierna”.
Il benvenuto delle istituzioni europee a Ngozi Okonjo-Iweala
La sua nomina è stata accolta con entusiasmo da Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, che in un tweet ha specificato di conoscere Okonjo-Iweala “da numerosi anni. La sua forte volontà e la sua determinazione la porteranno a promuovere il libero scambio a vantaggio delle popolazioni del Pianeta intero”. Allo stesso modo, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, ha parlato di “momento storico per il mondo”, sottolineando di essere particolarmente soddisfatta “nel vedere una donna africana alla testa dell’organismo”.
Congratulations to my friend Ngozi Okonjo-Iweala on becoming the first female Director-General of the @wto. I’ve known Ngozi for many years. Her strong will and determination will drive her to tirelessly promote free trade to the benefit of people worldwide. pic.twitter.com/HSVf2kk1Qt
Ciò nonostante la sua candidatura non è stata esente da critiche. Secondo Sarah Chayes, autrice del libro-inchiesta sulla corruzione “Thieves of State” (Ladri di stato), Okonjo-Iweala “da ministro ha adottato alcune riforme sulla trasparenza. Ma quasi un miliardo di dollari spariva ogni mese quando lei era alla guida del ministero delle Finanze”. Per questo “è una vergogna che possa essere stata scelta per questo ruolo”.
Le critiche per il suo operato da ministro delle Finanze in Nigeria
Va detto che Okonjo-Iweala non è mai stata incriminata né per corruzione né per aver distratto o occultato fondi pubblici. In Nigeria, tuttavia, c’è chi ritiene che avrebbe potuto operare in modo più efficace per rendere trasparente il sistema. È il caso dell’organizzazione non governativa Human and Environmental Development Agenda, secondo la quale, l’ex-ministra avrebbe potuto dimettersi per smascherare la corruzione.
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