A quasi sette anni dal rapimento da parte dei terroristi di Boko Haram, una studentessa è riuscita a telefonare al padre, rivelandogli di essere al sicuro.
Alcune delle 276 ragazze che erano nelle mani del gruppo terrorista islamico Boko Haram, in Nigeria, sono riuscite a scappare. A quasi sette anni dal rapimento, che risale al 2014, una di loro – Halima Ali Maiyanga – è riuscita a mettersi in contatto con il padre da una linea telefonica appartenente a un funzionario della sicurezza. “Non mi sarei mai aspettato di avere sue notizie”, ha raccontato l’uomo alla Cnn. La telefonata è stata breve e confusa, anche per via della forte emozione, ma la ragazza è comunque riuscita a spiegare di essere al sicuro, sorvegliata dall’esercito nigeriano. Anche sua sorella, Maryam Ali Maiyanga, era stata rapita e poi liberata dall’esercito nel 2016.
Il rapimento di 276 ragazze da parte di Boko Haram
Era la notte tra il 14 e il 15 aprile 2014 quando alcuni ribelli di Boko Haram hanno fatto irruzione in un dormitorio scolastico nella città di Chibok, per poi caricare centinaia di studentesse a bordo di camion e fuoristrada, appiccare il fuoco all’edificio e scappare. Pur trattandosi di un episodio di una gravità inaudita, all’epoca il governo nigeriano l’ha affrontato in modo piuttosto tardivo e confuso. Da qui la mobilitazione della società civile, con la campagna social Bring back our girls che ha portato l’accaduto all’attenzione internazionale. Avevano raccolto l’appello anche Malala Yousafzai, attivista pakistana insignita del premio Nobel per la pace nel 2014, e l’allora first lady statunitense Michelle Obama.
Decine di ragazze mancano all’appello
Anche se sono passati quasi sette anni dal rapimento, non c’è certezza sul destino di tutte le studentesse coinvolte, ricorda la Cnn. Una cinquantina di loro erano riuscite a sottrarsi subito ai terroristi, già durante il tragitto. Una era stata trovata nel mese di maggio 2016 mentre vagava da sola alla ricerca di aiuto. Dopodiché, i negoziati con i terroristi di Boko Haram hanno portato alla liberazione di 21 ragazze nel 2016 e di altre 82 nel 2017, con uno scambio di prigionieri organizzato nella capitale Abuja. Da allora, mancavano all’appello ancora 112 nomi.
Some good news! There are reports that some of the #ChibokGirls abducted by Boko Haram since 2014 might have escaped on Thursday, January 28th. We continue to demand the freedom of all of the abducted girls.#BringBackOurGirlshttps://t.co/1v4YIm0QFV
Il reporter nigeriano Ahmad Salkida nel 2018 ha dichiarato tramite i social network che decine di ragazze sarebbero rimaste uccise “a causa dei proiettili e dei bombardamenti delle forze di sicurezza che tentavano di soccorrerle”, una versione confermata da fonti militari e dalle testimonianze di alcune giovani tornate in libertà. Con la telefonata di Halima Ali Maiyanga al padre, si apre un nuovo spiraglio di speranza. Ma non è ancora chiaro quante di loro siano riuscite a scappare.
I ragazzi e le ragazze rilasciati facevano parte di un gruppo di 121 adolescenti rapiti a inizio luglio. È l’ennesimo rapimento di studenti in Nigeria.
L’ennesimo rapimento in una scuola scuote la Nigeria. Uomini armati hanno sequestrato circa 150 bambini, liberandone poi alcuni perchè “troppo piccoli”.
Delle 110 studentesse rapite in una scuola dal gruppo islamista Boko haram, in Nigeria, 76 sono state liberate. Non si conosce però la sorte di 34 ragazze.