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Niro è la prima crossover ibrida Kia. Facile, ecologica e connessa
Le dimensioni sono quelle di un’auto “normale” (4 metri e 35 cm), di quelle che si parcheggiano bene in città ma che poi sono capaci di portare una famiglia in vacanza, con armi e bagagli al seguito. E’ ibrida ma non si direbbe. Nel senso che non è “strana” da vedere, volutamente. La sua anima
Le dimensioni sono quelle di un’auto “normale” (4 metri e 35 cm), di quelle che si parcheggiano bene in città ma che poi sono capaci di portare una famiglia in vacanza, con armi e bagagli al seguito. E’ ibrida ma non si direbbe. Nel senso che non è “strana” da vedere, volutamente. La sua anima sostenibile è quasi nascosta, sotto al cofano dove c’è un modernissimo motore a benzina. E sotto ai sedili posteriori, dove si nascondono le batterie agli ioni di litio che alimentano il motore elettrico. Niro, la nuova crossover di Kia, dai concessionari in questi giorni (il prezzo va da 24.900 euro), è l’esempio di come l’ibrido possa diventare “normale”, “famigliare”, un bell’esempio di tecnologia “eco friendly”.
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Costruita in alluminio per essere più leggera
I dati però parlano chiaro sul livello di innovazione: 88 grammi per chilometro di CO2 e 26 chilometri con un litro di benzina. Poi ci sono i sistemi di assistenza alla guida che avvicinano molto la Niro a ciò che sarà entro qualche anno la guida autonoma. C’è la carrozzeria leggera, costruita con molte parti in alluminio. Ci sono i più evoluti sistemi di auto connessa disponibili oggi. E c’è un’ottima aerodinamica che, insieme agli speciali pneumatici a bassa resistenza al rotolamento, diventano validi argomenti per un’auto che pensa all’ambiente e che vuole proporsi come un’ibrida facile da usare e pensata per le giovani famiglie.
Due i motori (ma chi guida non se ne accorge)
Come la maggioranza delle auto ibride, anche Niro è equipaggiata con un motore 1.6 a iniezione diretta di benzina e un pacco di batterie a ioni di polimeri di litio che alimentano il motore elettrico da 32 KW. Semmai l’elemento di novità è il cambio, sempre automatico ma questa volta a doppia frizione, un sistema che permette di cambiare anche manualmente le marce, ma che soprattutto non riduce il piacere di guida (come accade sulla maggioranza delle auto ibride). I due motori, insieme, ottengono una potenza complessiva di 141 cavalli, più che sufficienti, come vedremo, per una guida appagante. Il sistema ibrido è del tipo “parallelo”, ossia che prevede il passaggio automatico dalla guida in solo elettrico a quella in cui il motore a benzina e quello elettrico agiscono insieme; il bello è che il tutto accade automaticamente, senza che chi è al volante debba fare nulla, il passaggio fra le varie modalità di guida è praticamente inavvertibile.
Le batterie non rubano spazio
L’abitacolo della Niro è spazioso, sia davanti sia dietro. E in cinque lo spazio è adeguato. Come su tutti i crossover, auto a metà strada fra monovolume, station e suv, anche qui la posizione di guida è più alta del solito, permettendo di avere una maggior visibilità sulla strada e, dunque, una maggiore sicurezza.
Le batterie elettriche sono ospitate sotto i sedili posteriori, così non rubano spazio al bagagliaio che, con un volume di 427 litri e la possibilità, grazie ai sedili posteriori abbattibili, di arrivare a 1.425 litri, offre spazio sufficiente ai bagagli di una famiglia.
Un bell’esempio di auto connessa
Dallo schermo touchscreen da 7 pollici al Bluetooth per collegare lo smartphone (che si ricarica per induzione, ossia wireless, senza l’uso di un cavo), dalla radio digitale Dab alle informazioni sul traffico, meteo e sulla presenza di controlli di velocità. Fino alla possibilità di utilizzare in auto tutte le funzioni del proprio cellulare Android o Apple senza staccare le mani dal volante. Interessante il Remote assistant, un sistema che permette di controllare a distanza lo stato del veicolo, che sia parcheggiato o in movimento (magari guidato dai figli).
https://www.youtube.com/watch?v=fcBSptmXBTg
La guida autonoma non è lontana
Al volante della Kia Niro emerge chiara la facilità di guida ormai raggiunta dalle auto ibride: per chi guida di fatto non è richiesta alcuna variante rispetto a un’auto a benzina o diesel, l’energia viene ricuperata dalle batterie ogni volta che si frena o che si rilascia l’acceleratore senza che ci si accorga di nulla. Si passa dall’assoluto silenzio del motore elettrico al rumore, comunque contenuto, di quando entra anche il motore a benzina. Il cambio a doppia frizione a 6 marce annulla il fastidioso effetto “elastico” di molti cambi automatici montati su altri modelli ibridi e, anzi, assicura una guida divertente anche fra le curve grazie alla possibilità di inserire le marce manualmente. Ma a dirla tutta sulla Niro sono altre le cose che colpiscono di più. Qualche esempio? La Niro, grazie a un radar, frena da sola se rileva una possibile collisione con un’auto o un pedone; mantiene automaticamente la velocità di crociera e la distanza di sicurezza; riconosce la corsia di marcia e, agendo attivamente sul volante, corregge da sola eventuali errori; di fatto Kia Niro rappresenta un’anteprima, seppur parziale, di ciò che saranno le auto quando guideranno da sole.
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