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No man’s land: l’installazione che è un regalo all’Abruzzo
A Loreto Aprutino (Pescara) l’installazione No man’s land di Yona Friedman si estende per più di due ettari nella campagna abruzzese per tracciare un prezioso messaggio.
Siamo in Abruzzo, precisamente nella Contrada Rotacesta di Loreto Aprutino in Provincia di Pescara, un luogo non molto conosciuto, certamente non per l’arte. Eppure è qui, in due ettari di terreno donati da Mario Pieroni, che è stata realizzata l’installazione site-specific No man’s land, realizzata da Yona Friedman e Jean-Baptiste Decavèle. Qualcosa di vasto, unico e con un messaggio speciale. Da visitare.
No man’s land: un’immagine che ci parla
Inaugurata il 14 maggio, è pronta per essere vista, visitata e compresa. No man’s land è l’installazione più grande mai realizzata da Yona Friedman, artista e architetto franco-ungherese, classe 1923, visionario e originale.
Tutta la sua opera è stata rivalutata dal mondo dell’arte contemporanea e ha partecipato all’undicesima Documenta di Kassel e a diverse edizioni della Biennale di Venezia, inoltre da giugno la sua Summer House sarà visitabile alla Serpentine di Londra.
L’artista in No man’s land parte dalla considerazione che il mondo sia già troppo edificato e che l’architettura, dunque, vada ripensata. Non si tratta di costruire nuove strutture ma piuttosto di costruire nuove immagini.
“L’immagine” che Yona Friedman insieme all’artista Jean-Baptiste Decavèle, con cui collabora già da alcuni anni, ha progettato e costruito a Loreto Aprutino (Pescara) si estende per più di due ettari nella campagna ed è composta da un grande arazzo naturale fatto con una grande quantità di sassi bianchi di fiume, una struttura di 1.000 canne di bambù che rievoca il museo senza pareti dell’artista e un dizionario immaginario inciso su oltre 200 alberi di noce. Alla sua costruzione hanno partecipato attivamente degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Roma, della Facoltà di Architettura di Pescara e delle Scuole d’arte del territorio: pietra dopo pietra ognuno ha contribuito all’arazzo finale.
No man’s land vuole proporre un modello di cambiamento etico e sociale, replicabile ovunque, per cancellare l’idea di proprietà, per trasformare un bene privato in un bene comune, secondo un percorso ecosostenibile che restituisce il luogo a se stesso. L’accezione negativa di terra di nessuno che molto spesso sentiamo pronunciare, terra senza regole, assume qui un significato positivo: la no man’s land è un dono che l’arte fa a tutti.
Essere parte con la propria presenza in quest’installazione, potrebbe essere anch’esso un messaggio. Per visitarla non occorre pagare biglietti ma solo raggiungere Contrada Rotacesta di Loreto Aprutino in Provincia di Pescara, tutti i giorni, dalle 9 alle 20. Per maggiori informazioni www.fondazionearia.it che promuove il territorio realizzando iniziative culturali di livello internazionale per uno sviluppo sostenibile, secondo una progettualità economicamente virtuosa e socialmente utile.
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