David Card, Joshua D. Angrist e Guido W. Imbens hanno ricevuto il premio Nobel per l’Economia 2021. Grazie agli esperimenti naturali, hanno saputo spiegare importanti questioni sociali.
Il premio Nobel per l’Economia 2021 va per il 50 per cento a David Card, professore dell’università della California, Berkeley, “per i suoi contributi empirici all’economia del lavoro”; per il restante 50 per cento a Joshua D. Angrist e Guido W. Imbens, professori rispettivamente al Massachusetts Institute of Technology e all’università di Stanford, per “i loro contributi metodologici all’analisi delle relazioni causa-effetto”.
Nobel Prize for Economics goes to economists from Stanford, MIT and the University of California, Berkeley https://t.co/C1VKUlXHgZ
Gli studi di David Card, Joshua Angrist and Guido Imbens sono tanti e variegati ma hanno una cosa in comune: hanno fatto leva sugli esperimenti naturali per cercare di spiegare alcune questioni importanti per la società. Un approccio che secondo l’Accademia reale svedese merita il Nobel per l’Economia.
Le grandi domande delle scienze sociali, si legge nelle motivazioni del premio, hanno a che fare con il rapporto tra causa ed effetto. Per esempio, un maggiore livello di istruzione aiuta a guadagnare un reddito più alto in futuro? L’immigrazione incide sul livello di occupazione? Per trovare una risposta attendibile gli scienziati sociali possono ricorrere agli esperimenti naturali, cioè mettere a confronto due situazioni che differiscono tra loro per una variabile.
Il modello di riferimento è quello dei trial clinici in cui si sottopone un certo farmaco a un gruppo di volontari per poi verificare analogie e differenze rispetto a un analogo gruppo che, viceversa, ha assunto un placebo. La differenza fondamentale sta nel fatto che i fenomeni sociali, come appunto l’istruzione e l’immigrazione, non possono essere manipolati dai ricercatori. Ciò significa che gli scienziati sociali devono andare alla ricerca di eventi esterni, leggi o politiche che hanno influenzato queste variabili. In altre parole, non controllano direttamente gli esperimenti naturali ma li osservano e li analizzano.
Cosa dicono gli studi di Card, Angrist e Imbens
È proprio grazie agli esperimenti naturali che David Card ha dimostrato, tra le altre cose, che incrementare il salario minimo non fa diminuire i posti di lavoro; che un nuovo flusso migratorio può incidere positivamente sui redditi di chi è nato in un paese e negativamente sui redditi degli immigrati di lunga data; che le risorse disponibili nelle scuole hanno un profondo impatto sul futuro successo lavorativo degli studenti. Considerazioni importanti sulle quali, tuttavia, rimanevano diversi dubbi di carattere metodologico. Ad approfondirle, esaminarle e risolverle hanno provveduto Joshua Angrist e Guido Imbens a metà degli anni Novanta. “La loro ricerca ha migliorato sostanzialmente la nostra capacità di rispondere a fondamentali domande sui rapporti tra causa ed effetto, il che ha portato grandi benefici per la società”, ha dichiarato Peter Fredriksson, a capo del comitato che assegna il premio Nobel per l’Economia.
Premio Nobel per l’Economia, le edizioni precedenti
Il premio per le Scienze economiche in memoria di Alfred Nobel è stato istituito nel 1968 dalla Sveriges riksbank, la Banca centrale svedese. Pur non essendo previsto dal testamento di Alfred Nobel, viene assegnato dall’Accademia reale svedese delle scienze seguendo le stesse logiche previste per gli altri cinque riconoscimenti (Chimica, Fisica, Medicina, Letteratura e Pace). Nel 2017 è andato a Richard Thaler, padre dell’economia comportamentale divenuto celebre per aver coniato il concetto di nudging, o “spintarella gentile”. Nel 2018 è stato il turno di William D. Nordhaus, che ha sviluppato il primo modello che descrive l’interazione fra l’economia e il clima, e Paul Romer, la cui attività di ricerca si focalizza sull’innovazione tecnologica. Nel 2019 sono stati premiati gli studi sperimentali sulla povertà condotti da Abhijit Banerjee, Esther Duflo e Michael Kremer e nel 2020 la teoria delle aste di Paul R. Milgrom e Robert B. Wilson.
La docente di economia Claudia Goldin, è stata insignita del premio Nobel per l’Economia 2023 “per aver fatto progredire la nostra comprensione dei risultati del mercato del lavoro femminile”.
Abdulrazak Gurnah, originario di Zanzibar, è stato insignito del premio Nobel per la Letteratura 2021 per i suoi romanzi sul colonialismo e sulle migrazioni.
Il premio Nobel per la fisica 2021 è stato assegnato a Syukuro Manabe, Klaus Hasselmann e Giorgio Parisi per il contributo alla comprensione di sistemi fisici complessi.
La poetessa Louise Glück ha ricevuto il premio Nobel per la Letteratura 2020 per la sua inconfondibile voce, capace di rendere universale l’individuale.
Emmanuelle Charpentier e Jennifer Doudna hanno ricevuto il premio Nobel per la Chimica 2020 per aver sviluppato un particolare metodo di editing genomico.