La giornalista filippina Maria Ressa e il reporter russo Dmitrij Muratov hanno vinto il Nobel per la Pace per l’impegno a favore della libertà di stampa.
Le battaglie per la libertà d’informazione, condotte in condizioni di repressione, censura e disinformazione, sono state premiate con il Nobel per la pace. La prestigiosa onorificenza, infatti, è andata alla filippina Maria Ressa e al russo Dmitrij Muratov.
Maria Ressa: le inchieste sul regime di Duterte nelle Filippine
Hear Maria Ressa’s reaction when she hears the news from Olav Njølstad, Secretary of the Norwegian Nobel Committee, on being awarded the 2021 #NobelPeacePrize just before the public announcement. "I'm speechless!" #NobelPrize@mariaressapic.twitter.com/Zxy20nzWvd
Maria Ressa, 58 anni, è stata corrispondente dall’Asia per l’emittente statunitense Cnn, per cui lavorava come giornalista investigativa, e ha guidato il network filippino Abs-Cbn news. Nel 2012 ha fondato il sito d’informazione Rappler, che in breve è diventato un punto di riferimento nella battaglia per la libertà di stampa nelle Filippine. Per questa ragione, nello scorso mese di aprile la giornalista aveva già ricevuto il premio Unesco per la libertà di stampa.
A Muratov il Nobel per il lavoro del giornale russo Novaja Gazeta
Il Nobel le è stato assegnato per aver acceso i riflettori, in particolare, “sulla controversa e violenta campagna anti-droga condotta dal regime di Rodrigo Duterte”. La reporter filippina ha commentato il premio in un’intervista pubblicata da Rappler spiegando che “un mondo senza fatti significa un mondo senza verità e senza fiducia”.
A 59 anni, Dmitrij Muratov è cofondatore e direttore del giornale Novaja Gazeta, una delle rare testate indipendenti della Russia. Con le sue inchieste, la pubblicazione si è concentrata sulla “corruzione, sulle violenze perpetrate dalle forze dell’ordine, sugli arresti illegali e sulle frodi elettorali”. Il prezzo pagato è stato altissimo: sono sei i giornalisti che hanno perso la vita. Tra questi, Anna Politkovskaja, uccisa a colpi di pistola il 7 ottobre 2006 a Mosca mentre stava rientrando a casa. Dal 2001 aveva seguito il conflitto in Cecenia criticando in modo duro la linea di repressione tenuta dal governo russo.
Come ogni anno, Reporter senza frontiere ha valutato le condizioni della libertà di stampa in 180 paesi nel mondo. Il quadro che ne emerge è problematico.
La giornalista filippina Maria Ressa, che rischia il carcere per lottare contro la disinformazione, ha ricevuto il premio Unesco per la libertà di stampa.
Sui 180 paesi monitorati da Reporter senza frontiere, ben 132 non garantiscono pienamente la libertà di stampa. Una situazione peggiorata nell’ultimo anno.
Sono 881 i giornalisti uccisi nel mondo negli ultimi 10 anni e solo per pochissimi di loro sappiamo chi è stato. In alcuni paesi sono dei veri bersagli. Uno di questi è El Salvador.