Circa l’80 per cento delle nuove auto vendute in Norvegia sono elettriche. L’aria è più pulita e la rete elettrica non è collassata.
In Norvegia, il numero delle auto elettriche supera le vetture a benzina
La Norvegia è il primo paese al mondo a raggiungere un tale traguardo. Ma c’è chi critica gli incentivi al trasporto individuale.
- In Norvegia, circolano più auto elettriche che auto a benzina: è il primo paese al mondo a raggiungere questo traguardo.
La Norvegia, uno dei maggiori esportatori di petrolio al mondo, ha raggiunto un traguardo unico nel suo genere: sulle sue strade circolano più auto elettriche che veicoli alimentati a benzina. Secondo i dati più recenti forniti dalla Federazione norvegese della strada (il Norwegian road federation, un gruppo di stakeholders che si occupa di trasporto stradale), delle 2,8 milioni di auto private registrate nel Paese, ben 754.303 sono completamente elettriche, superando le 753.905 vetture a benzina.
Il Paese nordico, che conta 5,5 milioni di abitanti, punta a diventare la prima nazione a porre fine alla vendita di nuove auto a benzina e diesel entro il 2025. Un traguardo sempre più vicino, raggiunto senza imporre il divieto di vendita delle auto a motore termico, ma incentivato da una serie di agevolazioni fiscali e altri benefici che hanno reso le auto elettriche (EV) sempre più appetibili per i consumatori
La Norvegia è il paese delle auto elettriche
Attualmente, nove auto su dieci vendute in Norvegia sono elettriche, secondo i dati del settore. E non è difficile capire il perché, considerata la quantità di incentivi messi in campo dalle autorità: i veicoli elettrici sono esenti non solo dalle tasse sulle emissioni, ma anche dall’iva sull’acquisto e sul leasing. Inoltre, il governo incentiva la domanda di veicoli elettrici attraverso esenzioni o riduzioni del 50 per cento dei pedaggi, tariffe più basse per i parcheggi (in alcuni casi parcheggiare è completamente gratuito) e l’accesso alle corsie preferenziali per gli autobus: tutti elementi pensati per aumentare l’interesse dei consumatori per i veicoli elettrici rispetto a quelli a combustibili fossili.
E poi c’è la rete di ricarica: mentre in molti Paesi i proprietari di veicoli elettrici lamentano la scarsità di punti di ricarica, in Norvegia esiste una vasta rete di stazioni gratuite in tutte le città, con ben 2.000 solo a Oslo.
Nonostante gli sforzi, però, le auto diesel restano al momento le più numerose, con quasi un milione di modelli ancora in circolazione, anche se le loro vendite stanno diminuendo rapidamente, secondo quanto riferisce la Federazione norvegese della strada. L’obiettivo è arrivare al 2025 con il 100
La mobilità elettrica sarà la prossima rivoluzione del trasporto pubblico?
Questa situazione non è priva di paradossi: in molti fanno notare che tutti questi incentivi all’auto elettrica sono resi possibili grazie al fondo sovrano della Norvegia, che ammonta a oltre 1.700 miliardi di dollari ed è stato costruito proprio grazie ai ricavi derivanti dai suoi giacimenti petroliferi. Questo fondo funge da “fondo pensione” per il Paese quando le risorse petrolifere saranno esaurite ed è proprio questa sicurezza economica che ha permesso al governo di offrire incentivi ecologici agli automobilisti.
Ma questi incentivi hanno anche attirato altre critiche, tra cui quelle relative al fatto che così lo stato incentiva il trasporto individuale a scapito del trasporto pubblico locale. Un timore non infondato: diverse municipalità stanno conducendo studi per riequilibrare la situazione. Per esempio, nel 2023 i residenti di Stavanger, città della Norvegia sud-occidentale, hanno usufruito di biglietti gratuiti per viaggiare in autobus. Secondo i ricercatori, la gratuità dei trasporti può aumentare il loro utilizzo dell’11 per cento. Il prezzo è significativo ma ci sono anche altre ragioni che spingono i residenti a usare il trasporto pubblico. E tra questi c’è la capillarità del servizio. Una misura su cui non solo la Norvegia, ma l’Europa intera, deve lavorare con più incisività.
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