Da sempre simbolo di libertà, semplicità, spensieratezza, la Citroën Mehari per anni è rimasta il sogno di molti appassionati, tutti lì in attesa che tornasse, un po’ come la 2CV. Ve lo avevamo anticipato mesi fa, adesso, finalmente proprio in questi giorni una delle vetture più stravaganti della storia è tornata. L’originalità è rimasta, insieme alla
Nostalgia Mehari, sarà elettrica. Ecco com’era quella originale
Spiaggina, sbarazzina, se vogliamo anticipatrice di molti concetti ecologici oggi ritrovati e ripercorsi, leggerezza, riciclabilità, downsizing. La Citroen Mehari, introdotta nel 1968, è stata una vettura iconica, costruita sulla base della mitica Dyane con una carrozzeria di termoplastica (Abs) e ingegnerizzata per poter essere addirittura paracadutata dall’esercito francese. Pesava solo 475 kg. I suoi
Spiaggina, sbarazzina, se vogliamo anticipatrice di molti concetti ecologici oggi ritrovati e ripercorsi, leggerezza, riciclabilità, downsizing. La Citroen Mehari, introdotta nel 1968, è stata una vettura iconica, costruita sulla base della mitica Dyane con una carrozzeria di termoplastica (Abs) e ingegnerizzata per poter essere addirittura paracadutata dall’esercito francese. Pesava solo 475 kg.
I suoi acquirenti erano un pubblico vario e variopinto. Veniva usata dai contadini nei campi, dai ricchi vacanzieri come dune buggy, dai giovani in città alle prime armi.
È divenuta un simbolo generazionale con le sue capacità tout terrain, la sua aria impertinente, la potenza ridottissima (come i consumi) di 30 CV e la semplicità di manutenzione tradottasi in straordinaria longevità. Citroen ne costruì 150.000 unità tra il 1968 e il 1987, e non sono poche quelle che circolano ancora oggi in tutto il mondo.
Il ritorno della Mehari
Qualche mese fa l’AD Citroen, Linda Jackson, ha fatto trapelare che la Mehari sarebbe potuta in qualche forma tornare in scena.
Un revival ideato per dare a Citroen un’immagine “fun”, secondo le parole dell’AD. Secondo cui il nuovo posizionamento del brand deve slittare verso le auto divertenti, che diano alle persone una sensazione di felicità. “Forse qui c’è posto per la Mehari. È qualcosa che stiamo prendendo in considerazione” disse all’Automotive News Europe Congress il 10 giugno 2015.
Così è stato. Il nome torna a vestire un’auto Citroen in una sorta di continuità ideale col passato attraverso un ammodernamento tecnologico che punta tutto sulla sostenibilità.
La Citroen E-Mehari: batterie, propulsione, prestazioni
La tecnologia di propulsione è frutto della collaborazione con Bolloré: le batterie LMP (Lythium Metal Polymer) sono a secco e hanno numerosi vantaggi rispetto alle tecnologie più convenzionali, per esempio resistenza alle variazioni climatiche e un’autonomia di 200 chilometri in ciclo urbano. Si ricaricano completamente in 8 ore a 16A collegandole ai sistemi compatibili (postazioni domestiche o pubbliche come quelle di Autolib) o in 13 ore utilizzando prese domestiche a 10A.
La carrozzeria è (di nuovo) in plastica termoformata
La nuova E-Mehari sarà una crossover quattro posti, cabriolet, elettrica, la cui carrozzeria è… nuovamente in plastica! Termoformata, anticorrosione, non richiede né zincature né verniciatura (due processi comunque inquinanti) e potrà resistere ai piccoli urti grazie alla sua elasticità. Avrà tinte vivaci e numerose possibilità di personalizzazione legate ai due colori del tetto in tela (nero e rosso arancio) e ai due rivestimenti interni (beige e rosso arancio). La capote si chiuderà con un sistema laterale a scomparsa, e sarà apribile davanti, dietro, lateralmente o completamente. I sedili posteriori sono ribaltabili, il telaio è rialzato per concedere qualche velleità fuoristradistica. La velocità massima, però, potrebbe essere di soli 110 km/h.
Anche questo è un miglioramento rispetto all’originale, che col suo motorino da 602 CC arrivava, a fatica, ai 100 km/h.
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