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Nuova cantina Bolzano, la simbiosi tra architettura sostenibile e produzione naturale del vino
Nella Nuova cantina Bolzano, cooperativa che unisce viticoltori locali, la produzione di vino avverrà in gran parte in caduta libera. Per una struttura ad alta efficienza energetica e in armonia con il territorio.
Bella a vedersi ma soprattutto perfettamente integrata nel territorio ed ecosostenibile: Nuova cantina Bolzano è la cantina urbana della città di Bolzano che riunisce le produzioni dei più importanti produttori della città e dintorni, organizzati in una cooperativa. La nuova struttura, che sarà pronta la prossima estate, sorgerà nella zona di San Maurizio e sarà la più grande costruzione interrata dell’intero arco alpino e la prima cantina sociale che riceverà la certificazione CasaClima Wine, sviluppata proprio per promuovere le attività vinicole sostenibili. Accanto ai requisiti di efficienza energetica e sostenibilità dell’edificio, particolare attenzione verrà posta a un processo produttivo a basso impatto ambientale e in grado di limitare l’uso di risorse. Un esempio eccellente di architettura sostenibile, una cantina pensata anche per un visitatore consapevole che sarà davvero coinvolto nel processo di produzione del vino.
Nuova cantina Bolzano, un progetto che nasce dal territorio
Cantina molto conosciuta in zona (ma non solo) soprattutto perché conserva delle riserve uniche di Lagrain, vino autoctono molto apprezzato, la Cantina Bolzano in Trentino Alto Adige si appresta a diventare la Nuova cantina Bolzano grazie al progetto dello studio di architettura Dell’Agnolo-Kelderer. Benché manchi qualche mese all’inaugurazione la genesi della nuova struttura ha una storia che parte da lontano, da un concorso indetto dal committente a livello internazionale che è stato vinto dai locali Dell’Agnolo-Kelderer forse proprio perché conoscono bene il territorio e le caratteristiche della collina dove sorgerà la cantina. “Il volume progettato dal team infatti – ci racconta il progettista, l’ingegnere Kelderer, che è anche viticoltore – è in parte ipogeo, sembra ‘uscire dalla montagna’ e appare avvolto dalla foglia di vite”. Una pianta simbolica ma anche un mezzo di comunicazione straordinario. Una soluzione riconoscibile e unica che renderà la Nuova cantina un “punto di riferimento” in tutta la valle di Bolzano.
Le foglie stilizzate di vite che ricopriranno i lati del volume saranno realizzate in lamiera di alluminio perforata color bronzo. Sotto si troverà un rivestimento in vetro che permetterà alla luce di raggiungere l’interno dell’edificio, filtrata attraverso le foglie. Durante il giorno il guscio esterno dell’edificio fungerà anche da protezione solare mentre di notte la luce illumina la cantina brillando verso l’esterno grazie alle foglia di vite.
Un progetto sostenibile per produrre il vino naturalmente
Perché la cantina si integri completamente con il paesaggio circostante, oltre alla struttura ipogea e al rivestimento “a vite”, verrà piantato un vigneto sulla copertura inclinata dell’edificio. Inoltre, la richiesta del cliente è stata quella di lavorare e produrre il vino in gran parte in caduta libera, così la cantina diventerà l’unica senza l’utilizzo di pompe, risultando in una disposizione verticale dei locali destinati alle diverse fasi di produzione. Così nella Nuova cantina Bolzano, nei grandi volumi sotterranei (cantine) mantenuti a temperatura costante, il vino potrà essere prodotto con molta meno energia.
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Una struttura ad alta efficienza energetica, e non solo
Nel punto più alto dell’edificio si troverà l’area per la consegna dell’uva, mentre per motivi di protezione dal rumore e di tutela del paesaggio – data la vicinanza dell’edificio a un ospedale e ad alcuni masi storici – la zona produttiva sarà sotterranea. Nell’area di consegna accessibile anche ai camion si troveranno le vasche per il conferimento dell’uva e l’area di carico per le vinacce. Di fronte alla zona di conferimento, sulla copertura dell’edificio amministrativo, si troverà una terrazza panoramica per i visitatori. Appena sotto l’area di consegna del mosto sorgerà la zona dedicata alla pigiatura, mentre nel piano inferiore ci saranno le aree di lavorazione con le presse e i sistemi di filtraggio posti su due livelli. In un ulteriore livello sottostante si troveranno la grande cantina di fermentazione (divisa nella zona del vino rosso e di quello bianco). Al piano terra, al livello del cortile, si svolgerà la fase finale del ciclo produttivo, quando il vino viene imbottigliato e stoccato.
Attraverso il fronte vetrato dell’edificio produttivo verrà intercettata la pendenza del terreno e così definito il limite posteriore del cortile. Le ampie rampe laterali di accesso riconduranno l’impianto alla classica forma simmetrica che ricorda le antiche tenute di campagna. Il cortile, incorporato nel terreno, sarà diviso tra l’area visitatori a ovest e la zona di carico/scarico a est. Nell’area dedicata ai visitatori verranno collocate una cantina di stoccaggio per botti in legno, la barricaia e una cantina espositiva che si affacceranno sul cortile, visibili dall’esterno grazie alla facciata interamente vetrata. In questo modo turisti e acquirenti saranno coinvolti nella produzione e potranno vederla, apprezzandone ogni passaggio.
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