588 parti per metro cubo. Come ogni anno, non appena l’aria si raffredda, sulla capitale dell’India Nuova Delhi stagna una nebbia giallastra e tossica. Quel dato è riferito infatti alle polveri sottili presenti nell’aria della metropoli: un valore 40 volte superiore rispetto al limite massimo indicato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Oltre il quale si moltiplicano i rischi per la salute umana.
“We are not breathing air but smoking it.”
Toxic air in northern India this week has turned the sky over New Delhi gray, prompted school closures and traffic restrictions. Politicians are trading bitter accusations over who is to blame for the pollution.https://t.co/idAxnryz5ipic.twitter.com/z0poTzbls8
Le polveri sottili PM2.5 a 588 parti per metro cubo
I dati sono stati riferiti dalla società IQAir, che si occupa di misurare la qualità dell’aria a Nuova Delhi. E in particolare il dato di 588 parti per milione risulta inquietante poiché riguarda le PM2.5, ovvero le polveri sottili composte da particelle talmente piccole da essere in grado di penetrare nel sangue.
Non si tratta, come detto, di una novità per la megalopoli. Nel 2020, uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica Lancet ha indicato che l’inquinamento atmosferico nella capitale dell’India ha provocato la morte prematura di 1,67 milioni di persone nell’anno precedente. Di cui 17.500 soltanto nella capitale.
“Gli occhi lacrimano, la gola si irrita”
Parlando all’agenzia Afp, un poliziotto di 42 anni che lavora nelle strade di Nuova Delhi non ha utilizzato mezzi termini per spiegare in quali condizioni si trova: “È veramente il momento peggiore per trovarsi all’esterno. Non ci si sveglia mai in forma quando c’è un inquinamento del genere. Si sente il corpo affaticato e addormentato al mattino. Gli occhi lacrimano di continuo e la gola si irrita col passare delle ore”.
New Delhi asked people to stay indoors after toxic smog hit "hazardous" levels — 40x global safety limits.
Officials say it is "gas chamber" due to crop fires, vehicle exhaust and industry emissions. Air pollution kills up to 1.67 million people in India per year, studies say. pic.twitter.com/MEXSTe8HP4
Le autorità hanno annunciato a più riprese piani per limitare le sostanze tossiche presenti nell’aria, ma senza mai ottenere grandi risultati. E ogni volta, in mancanza di prevenzione, occorre passare alle misure di emergenza: a Nuova Delhi le autorità hanno disposto la chiusura a partire da sabato 5 novembre delle scuole elementari.
La questione dell’inquinamento diventa politica
La situazione risulta problematica anche nello stato del Pendjab, in questo caso soprattutto per via dei numerosi roghi agricoli. E la questione ha fatto sorgere un braccio di ferro politico tra il governo di Narendra Modi e l’amministrazione locale del Pendjab, guidata dal partito d’opposizione Ama Aadmi. Nel frattempo, gli abitanti continuano a faticare a respirare, continuano ad ammalarsi e continueranno a morire.
Il livello di inquinamento supera di 60 volte il limite fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il governo ha chiuse le scuole e ha invitato gli anziani a stare a casa.
Anche nel 2020 i livelli di polveri sottili toccati a Nuova Delhi hanno superato di gran lunga le soglie di sicurezza. Gravissimi gli effetti sulla salute.
Nello stato indiano dellʼUttar Pradesh sono stati piantati milioni di alberi in 24 ore nell’ambito di un progetto di riforestazione dell’India e lotta all’inquinamento.