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I nuovi numeri della green economy in Italia
Il rapporto GreenItaly 2013 da ottime notizie sulla green economy: l’Italia green è fatta dal 22% delle imprese, con il 38% delle assunzioni nel 2013
Già oggi esiste un’Italia green che è fatta dal 22% delle imprese, che crea occupazione e ricchezza, tanto che il 38% delle assunzioni complessive programmate nel 2013 si deve a queste realtà. Lo afferma il rapporto GreenItaly 2013 di Symbola e Unioncamere.
Tre milioni di green job. 328mila aziende italiane (il 22%) dell’industria e dei servizi con almeno un dipendente che dal 2008 hanno investito, o lo faranno quest’anno, in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale e risparmiare energia. Dalle quali quest’anno – 2014 – arriverà il 38% di tutte le assunzioni programmate nell’industria e nei servizi: 216.500 su un totale di 563.400. Con i green jobs che diventano protagonisti dell’innovazione e copriranno addirittura il 61,2% di tutte le assunzioni destinate alle attività di ricerca e sviluppo delle nostre aziende: la ricerca e l’innovazione che, dunque, parlano green. Questa la green economy italiana, cui si devono 100,8 miliardi di euro di valore aggiunto prodotto, in termini nominali, dalla green economy nel 2012, pari al 10,6% del totale dell’economia nazionale, esclusa la componente imputabile al sommerso.
“L’anno europeo dell’economia verde, proclamato dall’Ue per il 2014 quando cade anche il nostro semestre di turno di presidenza del Consiglio dell’Unione, non è solo uno stimolo per contrastare i mutamenti climatici, che abbiamo visto drammaticamente in azione in Sardegna, ma è una straordinaria occasione per rilanciare la competitività delle nostre imprese e l’economia a partire dalla green economy, e per offrire una prospettiva anche ai nostri giovani”. Così Ermete Realacci, presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera nonché presidente del gruppo di lavoro congiunto sulla green economy, sull’anno europeo dell’economia verde.
Le imprese green sono quelle più competitive – secondo il rapporto – esportano e innovano di più e quelle più giovani: il 36% delle assunzioni programmate nel 2013 dalle imprese green sono rivolte ad under 30 contro il 30% delle imprese non green. Tra le assunzioni a carattere non stagionale, l’incidenza delle assunzioni a tempo indeterminato è del 52%, mentre scende al 40,5% per le figure non connesse al settore green. ”Trovare la chiave per affrontare la crisi mobilitando le migliori energie del Paese e scommettendo sulla green economy – conclude Realacci – è anche l’obiettivo che si sono date le Commissioni Ambiente e Attività Produttive della Camera avviando un’indagine conoscitiva sulla green economy da concludere entro i primi mesi dell’anno, in modo da poter orientare anche le politiche del governo italiano per il semestre di presidenza europeo”.
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