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Oasis, il grande successo di Some might say
Quando gli Oasis pubblicano il singolo Some might say – aprile 1005 – sono già una delle band più famose d’Inghilterra. L’anno precedente avevano infatti pubblicato Definitely maybe (Creation), album tra i più importanti di tutta la storia del brit rock inglese con 8 milioni di copie vendute in tutto il mondo e una permanenza di
Quando gli Oasis pubblicano il singolo Some might say – aprile 1005 – sono già una delle band più famose d’Inghilterra. L’anno precedente avevano infatti pubblicato Definitely maybe (Creation), album tra i più importanti di tutta la storia del brit rock inglese con 8 milioni di copie vendute in tutto il mondo e una permanenza di 177 settimane nelle chart britanniche.
Il 6 maggio del 1995 la band mancuniana centra un’altro grande successo con Some might say, primo estratto dal celebre (What’s the story) morning glory (Creation) e primo numero uno nella classifica dei singoli. È anche l’ultimo brano in cui compare alla batteria Tony McCarroll, allontanato dal gruppo e sostituito da Alan White. E’ solo il primo di una lunga serie di “licenziamenti” che colpiranno la band inglese nel corso degli anni.
Da un punto di vista stilistico e musicale, il pezzo è un omaggio alla stagione d’oro del glam rock britannico – Marc Bolan & T.Rex in particolare – e alla band mod Small faces. In generale è forse il periodo di massima creatività e ispirazione per la formazione dei fratelli Gallagher, i quali perderanno da lì a poco la famosa “sfida” a suon di vendite con i rivali Blur – agosto del ’95 – ma vinceranno la guerra con Wonderwall e Don’t look back in anger, due brani talmente famosi che non hanno certo bisogno di presentazioni.
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