La Cop 21 è iniziata e oltre cento leader di tutto il mondo si sono incontrati al sito di Le Bourget, a Parigi, per portare il loro entusiasmo, le loro testimonianze e le loro promesse di riduzione della CO2 in vista di un grande accordo globale. Come spesso è accaduto in passato, anche questa volta
Obama vuole ridurre di un terzo la CO2 delle centrali elettriche americane
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato il 2 giugno il piano della sua amministrazione per contrastare il cambiamento climatico. È il primo mai varato da un governo americano e prevede la riduzione del 30 per cento delle emissioni di CO2 prodotte dalle centrali elettriche entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005.
Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha annunciato il 2 giugno il piano della sua amministrazione per contrastare il cambiamento climatico. È il primo mai varato da un governo americano e prevede la riduzione del 30 per cento delle emissioni di CO2 prodotte dalle centrali elettriche entro il 2030 rispetto ai livelli del 2005.
Secondo quanto suggerito dall’Agenzia americana per la protezione dell’ambiente (Epa), agire contro il riscaldamento globale aiuterebbe anche a ridurre l’inquinamento ed evitare la morte prematura di 6.500 persone e di 150mila attacchi di asma che colpiscono ogni anno i bambini.
Ridurre la CO2 del settore energetico significa migliorarne l’efficienza energetica, ridurre la domanda e, quindi, tagliare i costi delle bollette elettriche di circa l’8 per cento creando, allo stesso tempo, decine di migliaia di nuovi posti di lavoro in tutti gli Stati Uniti.
Per annunciare tutto questo, Obama ha deciso di dedicare il suo video settimanale proprio a questo, alla riduzione dell’impatto sul clima delle centrali elettriche.
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Tagliare le emissioni di CO2 del settore energetico, in particolare delle centrali elettriche più inquinanti come quelle a carbone, del 32 per cento entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 2005, pari a 87 milioni di tonnellate di gas serra evitate. È questo l’obiettivo principale del Clean power plan presentato lunedì 3 agosto dal
Nessuna ha le mani sporche di carbone, petrolio o gas naturale, ma le multinazionali che hanno accolto l’invito del presidente degli Stati Uniti d’America Barack Obama a impegnarsi attivamente contro i cambiamenti climatici sono tra le più influenti al mondo con 1.300 miliardi di dollari di profitto complessivo solo nel 2014. Tredici compagnie, quali Apple,
Finora sono morte almeno sette persone. Le forze di polizia stanno investigando per capire se gli incendi siano dolosi e hanno arrestato sette persone.
Le alluvioni in India e Bangladesh hanno colpito una delle aree più popolate al mondo. Le piogge torrenziali hanno fatto esondare i tanti fiumi di grande portata della zona. Si parla già di 3 milioni si persone colpite.
L’urgano Beryl è il più veloce ad aver raggiunto categoria 4 nella storia delle rilevazioni. Ha già colpito duramente molte isole caraibiche.
Con la decisione di proteggere 400mila ettari del Grand Canyon dalle compagnie minerarie, il presidente degli Stati Uniti inizia un’opera di rammendo di una politica ambientale finora contraddittoria.
Prima di essere declassato a tempesta tropicale, l’uragano Idalia ha causato inondazioni anche lungo le coste atlantiche, colpendo con venti oltre i 150 chilometri orari.
Da quando Elon Musk ha acquisito la piattaforma il numero di esperti di clima che la utilizzavano per arricchire il dibattito scientifico è crollato.