Per combattere l’inquinamento da microplastiche potremmo fare affidamento su una soluzione basata sulla natura: le cozze.
Ocean sampling day, il 21 giugno è la data del test globale sulla salute degli oceani
Tra i siti dove vengono prelevati i campioni da analizzare c’è anche l’Italia: l’obiettivo dell’Ocean sampling day è scoprire come stanno i mari di tutto il mondo nello stesso istante.
Immaginate centinaia di fotografie scattate agli oceani del pianeta simultaneamente. Vi sembra impossibile? Non lo è: accade in occasione del solstizio d’estate.
Il 21 giugno, infatti, è l’Ocean sampling day che prevede un test globale sulla salute degli oceani. Nello stesso giorno vengono prelevati campioni d’acqua marina in 230 siti del mondo, tre dei quali in Italia (nel golfo di Napoli, al largo di Ancona e nel golfo di Trieste).
Scopri l’iniziativa LifeGate PlasticLess
L’Ocean sampling day ci regala un’istantanea della micro biodiversità marina…
L’Ocean sampling day è nato nel 2014 nell’ambito del progetto MicroB3 e dal 2018 l’iniziativa gode del supporto del Centro europeo delle risorse biologiche marine (Embrc). Quest’anno ad analizzare i campioni sarà l’Istituto di biologia marina di Creta (Imbbc); i risultati forniranno dati preziosi sugli oceani.
Prima di tutto, scopriremo quali microrganismi ospitano: particolare attenzione sarà riservata ai batteri, che determinano la balneabilità delle acque e si evolvono rapidamente per adattarsi ai mutamenti, tanto che studiarli permette di ricavare informazioni essenziali sull’ambiente circostante.
“Sopravvivono più a lungo con l’aumento delle temperature e sono uno dei problemi emergenti collegati ai cambiamenti climatici”, spiega Roberto Danovaro, presidente della stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli.
#oceansamplingday across the world today! #SummerSolstice #Oceans @BigelowLab the water is cold, but we will filter! #academiclife pic.twitter.com/IkxAdjy10s
— Godi (@godi_talk) 21 giugno 2018
… e dello stato di salute degli oceani
In secondo luogo, sarà un’occasione per vedere come le sostanze inquinanti e le microplastiche sono distribuite a livello geografico. È un invito ad essere più rispettosi dell’oceano, oltre che un modo per capire dove le specie marine sono a rischio e hanno bisogno di maggiore protezione. Greenpeace, il Consiglio nazionale delle ricerche e l’Università politecnica delle Marche, che provvede ai campionamenti al largo di Ancona, hanno svelato proprio oggi che il 25-30 per cento dei pesci e invertebrati analizzati nel mar Tirreno conteneva microparticelle di plastica, percentuale simile a quella riscontrata nell’Adriatico.
Leggi anche: È pronta a salpare la prima rivoluzionaria macchina per pulire gli oceani dalla plastica
Ogni tanto c’è bisogno di un check-up completo
Purtroppo, la plastica è arrivata fino in Antartide: questo dimostra quanto sia importante effettuare analisi ovunque, in modo regolare. LifeGate ha lanciato l’iniziativa PlasticLess per ripulire il mar Mediterraneo dalla plastica attraverso l’utilizzo di dispositivi Seabin, che trattengono i rifiuti e sono allo stesso tempo un efficace strumento di campionamento delle acque. Come le persone, anche gli oceani hanno bisogno di un check-up completo, ogni tanto: in modo da trovare tempestivamente la soluzione migliore per ogni loro problema.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I nostri oceani sono sommersi da 2,3 milioni di tonnellate di frammenti di plastica, una quantità che ha visto un drastico aumento a partire dal 2005.
Il Mediterraneo è uno dei mari più inquinati e la colpa è anche degli “attrezzi fantasma”.
Il catrame proveniente dalle fuoriuscite di petrolio in mare finisce per attaccarsi alle microplastiche, formando agglomerati potenzialmente dannosi per l’ecosistema.
Per l’8 giugno, Giornata mondiale degli oceani, abbiamo scelto otto startup che hanno proposto soluzioni concrete ai problemi ambientali che li affliggono.
Il nuotatore italiano Gregorio Paltrinieri ha lanciato un format di gare in mare con l’obiettivo di promuovere la tutela di questo prezioso ecosistema.
Grazie alla legge Salvamare, i pescatori potranno portare a terra i rifiuti pescati accidentalmente. Un decreto atteso che, però, impone delle riflessioni.
Tania Pelamatti, biologa marina, spiega qual è l’impatto dei rifiuti plastici negli oceani. Ridurre l’inquinamento si può, anche grazie alla tecnologia.
Alcuni ricercatori hanno analizzato le fotografie subacquee per comprendere come i polpi sfruttino i rifiuti presenti sul fondale marino per nascondersi.