La nave Ocean Viking dell’organizzazione non governativa francese Sos Méditerranée, in navigazione da giorni tra l’isola di Malta e la Sicilia meridionale, ha dichiarato lo “stato d’emergenza”. A bordo, i 180 migranti presenti – compresi 25 minorenni, di cui 17 non accompagnati, salvati in mare in quattro operazioni distinte tra il 25 e il 30 giugno – sono allo stremo, e la tensione è salita alle stelle negli ultimi giorni.
Risse, minacce e tentativi di suicidio sulla Ocean Viking
Tra risse, tentativi di suicidio e minacce fisiche all’equipaggio dell’imbarcazione, la situazione è diventata ingovernabile. Giovedì 2 luglio, due uomini si sono gettati dal ponte. Il giorno dopo, numerosi migranti sono venuti alle mani nel corso di un alterco. Di qui la richiesta di Sos Méditerranée: “Le condizioni a bordo si sono deteriorate al punto che la sicurezza dei 180 salvati e dell’equipaggio non possono più essere garantite”. Per questo, è necessario uno sbarco “immediato”, ha spiegato la portavoce Laurence Bondard all’agenzia Afp.
🔴La #OceanViking ha dichiarato Stato di Emergenza. Le autorità italiane sono informate. La situazione a bordo è degenerata al punto che la sicurezza di naufraghi ed equipaggio non può essere garantita. L'#OceanViking ha bisogno di un Porto sicuro subito. https://t.co/vOqC0KqcbGpic.twitter.com/h3Wz8e5wHz
— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) July 3, 2020
Secondo quanto riportato dal quotidiano Le Monde, uno dei membri dell’equipaggio a bordo – oggetto di minacce da parte di un gruppo di migranti esasperati – ha affermato di non aver “mai riscontrato un livello tale di violenza”. Nonostante anni di servizio a bordo di un’altra nave, all’epoca adibita alla ricerca e salvataggio di naufraghi, la Aquarius.
44 naufraghi in condizioni di “sofferenza psicologica acuta”
La nave aspetta d’altra parte da ormai una settimana la risposta alla richiesta di un porto sicuro nel quale attraccare. Alla prima domanda ne sono seguite altre sei, indirizzate alle autorità maltesi ma anche a quelle italiane, dal momento che uno dei salvataggi è stato effettuato a cavallo delle acque dipendenti dalle due nazioni.
L’organizzazione non governativa transalpina ha sottolineato che la situazione a bordo “è la conseguenza diretta di un blocco in mare prolungato e inutile”. Inoltre, nel pomeriggio di venerdì, per 44 persone di nazionalità tunisina, marocchina ed egiziana in condizioni di “sofferenza psicologica acuta” è stato chiesto lo sbarco per ragioni mediche. Secondo Sos Méditerranée la sola risposta da parte dell’Italia sarebbe stata la possibilità di far parlare i migranti con una psicologa.
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