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Oceanbreath, il respiro dell’oceano secondo Max Casacci
Oceanbreath è l’opera sonora di Max Casacci realizzata con i suoni dell’oceano e dedicata al più grande ecosistema del Pianeta e alle sue fragilità.
Dal 22 ottobre sul sito di Worldrise, onlus internazionale che sviluppa progetti di conservazione e valorizzazione dell’ambiente marino, è disponibile in anteprima il video di Oceanbreath, la nuova opera sonora realizzata esclusivamente con i suoni dell’oceano dal produttore e compositore torinese Max Casacci, chitarrista e fondatore dei Subsonica.
Il sito della onlus internazionale ha pubblicato il video del brano il giorno in cui si è tenuto l’incontro online Verso la generazione oceano, il primo evento italiano organizzato dalla Commissione oceanografica intergovernativa dell’Unesco per presentare in Italia il decennio 2021-2030, dichiarato dalle Nazioni Unite decennio delle scienze del mare per lo sviluppo sostenibile.
All’evento hanno partecipato numerosi ospiti, tra cui lo stesso Max Casacci che ha presentato il brano in anteprima all’interno del panel Il futuro è nell’Oceano – nuova era, moderato da Simona Roveda, direttore editoriale e comunicazione di LifeGate.
Max Casacci e la musica concreta: dai suoni urbani ai suoni della natura
Oceanbreath è il frutto dell’incontro tra il produttore e compositore torinese e Mariasole Bianco, biologa marina nonché presidente della onlus Worldrise. Max Casacci ha, infatti, utilizzato rumori, ambienti sonori, canti e versi acquatici provenienti da diverse zone marine che gli sono stati forniti dalla onlus stessa. Manipolando quei suoni, seguendo un preciso filo narrativo, è nata un’opera sonora che dà voce all’oceano.
Non è la prima volta che Max Casacci sperimenta la musica concreta: dal 2011, infatti, si occupa di trasformare suoni e rumori in musica. In Glasstress, per esempio, ha sfruttato i rumori ritmici di una fornace di Murano; nell’album The city ha elaborato i suoni urbani e li ha accostati al suono di alcuni grandi jazzisti italiani; ancora, ha realizzato il brano La mia bici acustica interamente con i rumori prodotti dalla bicicletta del campione di mountain bike Marco Aurelio Fontana.
E non è neppure la prima volta che lavora con i suoni della natura. L’opera sonora Watermemories è basata unicamente su suoni e rumori dei corsi d’acqua biellesi: dalle fonti del torrente Cervo fino al rumore delle pale e delle macine, l’acqua diventa un vero e proprio strumento.
Tenere alta l’attenzione sull’emergenza climatica
Questa volta, Oceanbreath vuole anche essere un’occasione per mantenere alta l’attenzione su un’emergenza climatica che minaccia anche l’oceano e le sue indispensabili funzioni.
Il mare è il polmone blu del Pianeta, genera tra il cinquanta e l’ottanta per cento dell’ossigeno che respiriamo e assorbe un terzo della CO2. Questa funzione, con i suoi equilibri così importanti e così fragili allo stesso tempo, oggi è messa a rischio dall’acidificazione dell’oceano, dall’aumento delle temperature delle acque e dalla plastica: ogni anno in media otto milioni di tonnellate di plastica finiscono nei nostri mare.
È stato stupefacente scoprire che esistono varietà di pesci capaci di intonare cori, con la stessa vena crepuscolare degli uccelli. Proprio a partire da quel suono incredibile, una specie di mantra, ho costruito questa “Oceanbreath”, che si apre con un’ambientazione subacquea quieta ma maestosa come l’oceano stesso.
Già da tempo Casacci è personalmente coinvolto in iniziative di attivismo ambientale, come il suo supporto al movimento Fridays for future, il sostegno a Extinction rebellion o la sua partecipazione alla campagna promossa da Worldrise per rendere i luoghi della musica plastic free, dai club ai grandi festival.
Proprio grazie a questa iniziativa, Casacci ha avuto il primo contatto con la onlus impegnata nella salvaguardia dell’oceano, alla quale ha poi proposto di realizzare un brano musicale esclusivamente con i suoni dell’oceano: “Ho deciso di supportare il lavoro di Worldrise, realizzando per loro una piccola sinfonia dell’oceano, in quattro movimenti, senza utilizzo di strumenti musicali, acustici o elettronici. Ho lavorato per mesi, durante il lockdown, manipolando ambienti sonori, canti o versi acquatici provenienti da diverse zone marine”, commenta Max Casacci, “Suoni che mi sono stati messi a disposizione dalla stessa Onlus”.
Così il canto di una balena diventa un pianoforte, la vocalità di alcuni cetacei come lo zifio un immaginario flauto marino: i rumori potenti del capodoglio, ma anche gli scrocchi intermittenti di pesci più comuni si sono rivelati strumenti stupefacenti: ” Una chiave per empatizzare con il più grande ecosistema del Pianeta e con le sue fragilità”.
Oceanbreath sarà contenuta in un’opera sonora più ampia in uscita a fine novembre: un lavoro con il quale Max Casacci schiera la sua musica in prima linea nella battaglia per la salvaguardia dell’ambiente, offrendo una risorsa sonora per la sensibilizzazione sulle emergenze ambientali. Un manifesto musicale costruito esclusivamente con suoni e rumori dei fragili ecosistemi che regolano il nostro Pianeta.
Il video del brano, per la regia di Marino Capitanio, sarà disponibile dal 30 ottobre in tutte le piattaforme di streaming.
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