La finanza ha la fondamentale responsabilità di traghettare i capitali verso la transizione energetica. Se ne è discusso al Salone del Risparmio 2022.
Our Ocean 2017. Sei miliardi di euro per proteggere i nostri oceani
Sarà firmata oggi una proposta di legge per abrogare il Clean Power Plan, il piano di Barack Obama per la transizione energetica degli Stati Uniti.
Sei miliardi di euro – promessi da governi, imprese e ong di tutto il mondo – per proteggere gli oceani e garantirne una gestione sostenibile. È questo il principale risultato raggiunto al termine della conferenza Our Ocean 2017, organizzata a Malta dall’Alta rappresentante dell’Unione europea per gli Affari esteri e dal commissario all’Ambiente Karmenu Vella. Le promesse sono arrivate in 36 casi da paesi membri o da istituzioni dell’Ue; altri 200 progetti sono stati proposti da governi di nazioni terze, mentre un centinaio arrivano da imprese, organizzazioni non governative, fondazioni, istituti di ricerca e organizzazioni internazionali.
Nuove aree marine protette per 2,5 milioni di chilometri quadrati
Bruxelles – che ha contribuito con 550 milioni di euro – ha fatto sapere che “le risorse saranno investite per rinvigorire la lotta contro l’inquinamento marino e ampliare le zone protette”, nonché per “migliorare la sicurezza degli oceani, promuovere le iniziative a favore dell’economia blu e della pesca sostenibile e intensificare l’impegno europeo contro i cambiamenti climatici, in linea con l’Accordo di Parigi e con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030”.
L’elenco completo delle centinaia di “impegni” assunti nel corso di Our Ocean è disponibile online. “Fra i progetti – riferisce l’agenzia Ansa – ce ne sono alcuni che puntano a combattere la pirateria, a lottare contro pesca illegale e a sviluppare la blu economy sostenibile”. Quest’ultima dovrebbe raddoppiare entro il 2030 il proprio valore, oggi a quota 1.300 miliardi di euro, arrivando a garantire un posto di lavoro a 40 milioni di persone, anche e soprattutto nel settore dell’energia eolica offshore. I partecipanti hanno inoltre annunciato la creazione di nuove aree marine protette, che copriranno una superficie pari ad oltre 2,5 milioni di chilometri quadrati (la metà dell’estensione dell’Unione europea).
4th International #OurOcean conference: this is the list of all commitments announced about marine protected areas https://t.co/R6u778ReMI pic.twitter.com/uiaGTmUUSB
— EU Maritime & Fish (@EU_MARE) 6 ottobre 2017
“Gli oceani sono un patrimonio dell’umanità: sta a noi difenderli”
“Il mare è un bene comune globale. È il ‘nostro oceano’ perché appartiene all’umanità, ad ogni essere umano. Tutti siamo responsabili della sua protezione: dobbiamo custodirlo come un valore prezioso ed evitare che si trasformi in una minaccia”, ha spiegato Federica Mogherini, sottolineando come un mondo globalizzato richieda “una governance globale più cooperativa”.
Significativo, in questo senso è il fatto che, per la prima volta, la conferenza ha registrato impegni da parte di imprese del settore privato, tra le quali spiccano i nomi di Airbus, Unilever, Procter & Gamble, PepsiCo, Marks & Spencer, Carrefour, Royal Caribbean Cruises, AXA, Sky. Il seguito dato agli impegni verrà monitorato e comunicato in occasione della prossima conferenza Our Ocean che si terrà nel 2018 in Indonesia.
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