L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Una parte dell’oceano Pacifico è stata ricoperta da una zattera di pietra pomice
Una gigantesca zattera di pietra pomice – grande come l’isola di Manhattan – è stata ripresa da una coppia di velisti australiani, nei pressi dell’arcipelago di Tonga, nel sud dell’oceano Pacifico. Il curioso fenomeno è stato ripreso anche dai satelliti Nasa lo scorso 13 agosto, nelle cui immagini si nota una chiazza grigiastra galleggiare nel
Una gigantesca zattera di pietra pomice – grande come l’isola di Manhattan – è stata ripresa da una coppia di velisti australiani, nei pressi dell’arcipelago di Tonga, nel sud dell’oceano Pacifico. Il curioso fenomeno è stato ripreso anche dai satelliti Nasa lo scorso 13 agosto, nelle cui immagini si nota una chiazza grigiastra galleggiare nel blu dell’oceano. Le immagini delle pietre sono state scattate da Michael e Larissa Hoult che stavano navigando dalle isole Vava’u di Tonga alle Isole Figi nell’oceano Pacifico, quando queste hanno letteralmente circondato la barca e impedito per alcuni momenti di utilizzare il timone.
Secondo quanto riferito da Michael Hoult alla CNN “le rocce si stavano chiudendo intorno a noi, quindi non abbiamo potuto vedere la nostra pista o la nostra scia. Abbiamo potuto vedere il bordo dove è tornato all’acqua normale, splendente, solo di notte”.
Come si è formata la pomice sull’oceano Pacifico
I vulcani hanno molti modi di mostrare la propria presenza: con violente esplosioni, con terremoti, e anche con l’improvvisa formazione di un’isola. La formazione di una massa di oltre 150 chilometri quadrati rimane comunque un fenomeno piuttosto raro.
Secondo gli esperti si tratterebbe dell’eruzione di un vulcano sottomarino nei pressi delle isole Tonga. La lava – composta da gas e da roccia allo stato fuso – a contatto con l’acqua si raffredda rapidamente dando vita alla pomice: una roccia magmatica, leggerissima e dall’elevatissima porosità. Questo quindi il motivo del galleggiamento.
Il vulcanologo Erik Klemetti della Denison University ha scritto su Earth Observatory della Nasa che: “Le zattere di pomice possono andare alla deriva per settimane o anni, disperdendosi lentamente nelle correnti oceaniche. Questi pezzi di pomice finiscono per creare eccellenti case alla deriva per gli organismi marini, aiutandoli a diffondersi. La pomice scoppiata significa che questo vulcano erutta magma ricco di silice come la riolite”.
Secondo Scott Bryan, geologo e professore associato presso la Queensland University of Technology, impegnato in questo tipo di studi da decenni ha detto all’Abc che la massa di pomice sta galleggiando verso la costa australiana – dove in sette o 12 mesi potrebbe arrivare trasportando con sé migliaia di organismi marini che andrebbero a rinfoltire la Grande barriera corallina oggi gravemente danneggiata.
Pumice tutorial:
1. The pumice raft is 1/2,000th the size of the #GreatBarrierReef
2. Corals only rarely settle on pumice. When they do, they can’t get off.
3. About 25 billion corals still alive on the #GreatBarrierReef produce quite a few larvae. https://t.co/eNvVAq84tR https://t.co/KQq7DiwMPv pic.twitter.com/VJRHnrk6j3— Terry Hughes (@ProfTerryHughes) August 26, 2019
Non tutti sono d’accordo però, come spesso accade in questi casi. Terry Hughes, direttore dell’Arc (Center of Excellence for Coral Reef Studies) alla James Cook University in Australia, su Twitter scrive che “la zattera di pomice ha dimensioni pari a 1/2000 della dimensione della Grande barriera corallina”, e che “i coralli raramente si depositano sulla pomice. Quando lo fanno, non possono più andarsene”, obiettando a quanto detto dagli altri ricercatori.
Rimane il fenomeno in sé. Quantomeno bizzarro ed estremamente spettacolare, come solo la natura sa fare.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Il nostro pianeta attraversa una crisi profonda, ma due corposi rapporti dell’Ipbes indicano alcune vie di uscita.
Innalzamento del Mediterraneo: quali impatti su acqua e coste? Lo abbiamo chiesto a Grammenos Mastrojeni, tra minacce e soluzioni sostenibili.
FacilitAmbiente mette a disposizione professionisti che riuniscono i soggetti coinvolti da un progetto, raccogliendo e valorizzando i loro contributi.
Climathon 2024 è l’hackaton che ha riunito giovani talenti a Courmayeur per sviluppare idee innovative e sostenibili, affrontando le sfide ambientali della montagna.
Dopo Milano, il progetto PiantiAmo il futuro di Nescafé arriva a Ferrara: piantato presso la Nuova Darsena il primo dei duecento nuovi alberi in città.
Paul Watson è stato rilasciato dalla prigione in Groenlandia dove era detenuto da luglio. Respinta la richiesta di estradizione in Giappone.
Sull’arcipelago di Mayotte, territorio d’oltremare dipendente dal governo francese, per ora si contano 15 morti e centinaia di feriti. I servizi essenziali sono al collasso.
Alla Cop16 si sperava in un protocollo per fronteggiare siccità e desertificazione, ma la decisione è stata rimandata.