L’innovativa idea di utilizzare le api come deterrente naturale sta migliorando il rapporto tra gli agricoltori e gli elefanti, riducendo anche i conflitti.
Ogni ape conta, Coop tutela oltre un miliardo di api e avvia una ricerca scientifica
Con la campagna Ogni ape conta Coop avvia una ricerca scientifica su larga scala che coinvolgerà per la prima volta tutta la filiera. Partner scientifico sarà LifeGate.
Proteggere le api significa assicurare il nostro futuro, tutelando la biodiversità e gli equilibri di tutto l’ecosistema. Ecco perché progetti come quello promosso da Coop, insieme a una grande squadra di partner, assumono un’importanza che va oltre i singoli risultati. A partire da maggio e fino a ottobre l’insegna della gdo, da sempre in prima linea sul fronte della sostenibilità, promuoverà la campagna Ogni ape conta, impegnandosi ad ospitare e tutelare oltre un miliardo di api nei campi delle sue filiere ortofrutticole, con un occhio di riguardo per le (meno note) api selvatiche (anche dette solitarie). “Lavoriamo su questa campagna da tempo”, ha spiegato l’amministratrice delegata di Coop Italia Maura Latini. “La pandemia ci ha costretto a ritardare, ma grazie all’impegno nostro, dei nostri fornitori e degli altri partner che ci hanno seguito siamo ora in grado di annunciarla”.
Ogni ape conta, un gioco di squadra
Parte integrante del progetto sarà una ricerca scientifica avviata su larga scala e che per la prima volta includerà tutta la filiera, avvalendosi della collaborazione delle aziende agricole fornitrici di Coop. A scendere in campo al loro fianco ci saranno anche Conapi (che con 600 apicoltori e circa 110mila alveari è l’impresa cooperativa di apicoltori più grande d’Italia), LifeGate, come partner scientifico del progetto, e gli esperti del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Alma Mater Studiorum-Università di Bologna, considerato punto di riferimento in Italia sullo studio degli insetti impollinatori.
“Con questo progetto cerchiamo sinergie strette tra agricoltura, apicoltura e insetti impollinatori selvatici per generare esternalità positive”, ha spiegato il direttore scientifico di LifeGate Simone Molteni, che da vent’anni porta avanti progetti volti al ripristino degli ecosistemi più compromessi dall’attività umana. “Oggi è fondamentale produrre il cibo in maniera sostenibile: chi ci lavora deve prosperare economicamente e al contempo preservare e migliorare l’ecosistema in cui viviamo.”
Api osmie, impollinatrici eccezionali
Un’importante novità di questa campagna è che, oltre alle api mellifere, metterà sotto osservazione anche le osmie, bottinatrici solitarie, che non vivono in società e che, diversamente da quanto si potrebbe immaginare, rappresentano la stragrande maggioranza delle api. Esse non producono miele, ma sono delle impollinatrici eccezionali, riuscendo a fecondare oltre il 90 per cento dei fiori visitati. Una percentuale molto più alta dell’ape mellifera.
“Le specie di api selvatiche che dovrebbero essere presenti nel nostro Paese, uno dei più ricchi in questo ambito, sono circa un migliaio”, spiega Claudio Porrini, di Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari. “In agricoltura e in apicoltura da qualche tempo si è manifestata la consapevolezza che per salvaguardare l’ambiente che ci circonda e mantenerlo produttivo, è necessario considerare non solo le api da miele, ma anche quelle selvatiche”.
Se dunque l’ape mellifera è da sempre considerata un ottimo bioindicatore dello stato di salute del territorio, osservare le api selvatiche potrà aggiungere importanti tasselli nell’analisi dell’ecosistema. A confermarlo è anche Fabio Sgolastra dell’ Alma Mater Studiorum Università di Bologna: “Includere nella ricerca anche le osmie ci permetterà di avere un quadro complessivo della qualità degli agro-ecosistemi per intraprendere strategie mirate e renderle il più possibile ‘amiche delle api’”.
Le api, perché è così importante tutelarle
Quando si pensa alle api e alla loro importanza, spesso si è portati a considerarle solo come utili e operose produttrici di miele. Non tutti invece sanno quanto prezioso sia il loro ruolo di “coltivatrici del mondo” e di sentinelle della biodiversità.
Che si tratti di api da miele o di api selvatiche, infatti, con il loro instancabile via vai, questi insetti sono tra i principali responsabili dell’impollinazione delle piante coltivate e spontanee. Basti dire che da loro dipende circa il 75 per cento delle colture alimentari mondiali. Il che, tradotto, significa che le api sono le nostre più grandi alleate nel mantenere stabili gli equilibri dell’ecosistema, a garanzia della nostra stessa sopravvivenza.
Come ormai noto però le api oggi sono in pericolo, minacciate dalle nocive conseguenze dell’azione umana: dai pesticidi chimici di sintesi letali per la loro sopravvivenza agli effetti dell’inquinamento, dalla perdita di habitat naturali alla diffusione di nuovi parassiti e patogeni. Una serie di condizioni che nella più ampia cornice dei cambiamenti climatici ha fatto sì che dagli anni Novanta ad oggi si sia registrato un calo del 25 per cento del numero di specie di api osservate e, dal 2006, un aumento di mortalità di api mellifere spesso superiore al 30 per cento.
Coop e le api, una lunga storia d’amore
L’attenzione di Coop nei confronti delle api e della loro salvaguardia arriva da lontano. Da anni, infatti, l’insegna è impegnata a proteggerle, attraverso un’opera di sensibilizzazione che ha coinvolto ben 7.500 aziende agricole che producono per Coop e che hanno destinato il 3 per cento dei terreni coltivabili a siepi e fiori per migliorare l’habitat, rendendolo più ospitale per le api. Uno sforzo che Coop mette in campo da tempo, anche attraverso molteplici campagne mirate a bandire le molecole chimiche e i pesticidi (tra cui il glifosato) che mettono a rischio la vita di questi insetti.
Un lungo percorso che di fatto ha già permesso di ospitare e tutelare oltre 1 miliardo di api ogni anno e che oggi allarga la platea con la campagna Ogni ape conta. “Questo progetto segna un passaggio importante della lunga collaborazione con Coop Italia”, spiega Diego Pagani, apicoltore biologico e presidente di Conapi. “Abbiamo accolto con grande interesse il progetto che abbina la presenza delle nostre api alle api selvatiche, consentendo di segnalare la salubrità delle coltivazioni degli agricoltori, fornitori di Coop: si tratta di un importante passo avanti per dimostrare che apicoltura e agricoltura sono alleate fondamentali per disegnare un presente e un futuro davvero sostenibili.”
Come si svolgerà la ricerca
La scelta di prendere in considerazione anche le api selvatiche per la ricerca è dovuta a due caratteristiche particolari. A distinguere le osmie è infatti la loro abitudine a muoversi in un raggio d’azione molto più piccolo delle api mellifere (qualche decina di metri dal nido le prime, un chilometro e mezzo le seconde) e per un periodo di tempo più breve. Queste caratteristiche risultano molto utili ai fini dell’indagine, perché permettono di ricavare informazione più puntuali e circoscritte sullo stato di salute delle aziende agrarie osservate durante il monitoraggio.
Per poter studiare e tutelare queste preziose api, sia quelle selvatiche che le mellifere, sono stati posizionati 100 nidi e 100 arnie, dal Trentino alla Sicilia, in un totale di 36 aziende agricole, distribuite in 7 regioni. I prelievi periodici saranno affidati agli apicoltori e agli agricoltori esperti (che li invieranno all’Università seguendo un preciso protocollo), permettendo così di raccogliere informazioni sulla dinamica delle popolazioni delle osmie e sulla presenza di pesticidi chimici di sintesi, attraverso lo studio del polline raccolto da entrambe le tipologie di api.
Ogni ape conta, passaparola!
Perché la campagna possa avere un impatto importante sarà, come sempre, necessario il coinvolgimento delle persone e dei consumatori. A tal fine Coop affiancherà all’attività di ricerca anche un’opera di divulgazione e sensibilizzazione.
Un ruolo importante lo svolgono anche questa volta i nostri soci e consumatori, li invitiamo a seguirci, a fare rete su un argomento che potrebbe sembrare piccolo ma è grandissimo. Da questi insetti non dipende solo il miele ma l’intera catena alimentare
Così nei giorni a ridosso del 20 maggio, in occasione della Giornata mondiale delle api, sugli scaffali dei 1.100 negozi Coop in tutta Italia saranno in promozione il Millefiori Coop, il Fior Fiore di Agrumi di Sicilia e Calabria e il Fior Fiore di Tiglio, tutti mieli 100 per cento italiani. Dalla seconda metà di giugno arriverà poi una special edition del Miele Millefiori Coop con un qr code che permetterà di raccogliere informazioni e vedere video sul sito www.ogniapeconta.it
E per chi vorrà impegnarsi personalmente nell’opera di tutela delle api ci sarà anche la possibilità, da fine maggio, di acquistare sia semi specifici per piante “amiche” degli impollinatori (così da trasformare i propri giardino e terrazzi in habitat favorevoli) che le casette-rifugio per api selvatiche, da posizionare ad almeno un metro e mezzo di altezza su un albero o su un palo, preferibilmente esposte verso sud o est e al riparo da vento e umidità. Inoltre, solo nella Giornata mondiale delle api, chi acquisterà un vasetto di miele Millefiori Coop (nelle cooperative aderenti) riceverà in omaggio la maglietta della campagna Ogni ape conta. Tante iniziative per un obiettivo comune: proteggere le api per proteggere l’ambiente e tutti noi.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Negli Stati Uniti è stato proposto l’inserimento della farfalla monarca tra le specie a rischio dell’Endangered species act per aumentarne la protezione.
La raccolta delle migliori fotografie naturalistiche del National Geographic scattate nel 2024, il mondo animale attraverso l’obiettivo della fotocamera
Siamo stati tre giorni tra borghi, vallate e foreste dell’Appennino centrale, per vedere le misure adottate per favorire la coesistenza tra uomini e orsi marsicani.
Per la prima volta le giraffe stanno per essere inserite nella lista delle specie protette dall’Endangered species act, una mossa per la loro salvaguardia.
La Cop16 di Cali, in Colombia, è stata sospesa per il mancato raggiungimento del quorum necessario per lo svolgimento della plenaria finale. Tempi supplementari a Roma, nel 2025, sperando che le parti trovino le risorse per tutelare la biodiversità.
Si tratta di un’area di 202 chilometri quadrati nata grazie agli sforzi durati 16 anni delle comunità locali e nazionali a Porto Rico.
Ha 300 anni e può essere visto persino dallo spazio. È stato scoperto nel Triangolo dei Coralli grazie a una spedizione della National Geographic society.
La Cop16 sulla biodiversità si conclude con pochi passi avanti. Cosa resta, al di là della speranza?
Si è conclusa il 2 novembre la Cop16 sulla biodiversità, in Colombia. Nonostante le speranze, non arrivano grandi risultati. Ancora una volta.