Nella regione del Sahel, sconvolta da conflitti inter comunitari e dai gruppi jihadisti, 29 milioni di persone hanno bisogno di assistenza umanitaria.
ONU: riflessioni sull’approccio dell’Italia all’immigrazione
Per l’Ohchr, le misure varate in primavera per fermare le navi delle ong nel Mediterraneo “intensificano il clima di ostilità e xenofobia contro i migranti”
Le misure varate dal ministero dell’Interno italiano contro le navi delle ong “possono mettere a rischio i diritti umani dei migranti, inclusi i richiedenti asilo e le vittime di detenzione arbitraria, tortura, traffico di esseri umani e altre gravi violazioni dei diritti umani”. A metterlo nero su bianco è Beatriz Balbin, alla guida delle procedure speciali dell’Alto Commissariato per i diritti umani delle Nazioni Unite (Ohchr), tramite una missiva spedita il 15 maggio all’ambasciatore italiano all’Onu Gian Lorenzo Cornado, che è stato invitato a trasmetterla al ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi. Il testo integrale è stato pubblicato dal sito della ong Mediterranea – Saving Humans.
I provvedimenti del ministero dell’Interno contestati dall’Ohchr
Nello specifico, il commissariato delle Nazioni Unite si riferiscono a due diverse circolari, emanate dal ministro dell’Interno Matteo Salvini il 18 marzo (direttiva per il coordinamento unificato dell’attività di sorveglianza delle frontiere marittime e per il contrasto all’immigrazione illegale ex articolo 11 del d.lgs. n. 286/1998) e il 15 aprile (circolare n. 14100/141(8)). Entrambe avevano l’obiettivo specifico di fermare la nave Mare Jonio della ong Mediterranea, impedendole di soccorrere i migranti in acque internazionali e farli sbarcare in Italia.
L’avvertimento arriva nel pieno dell’iter per l’approvazione del decreto sicurezza bis (da non confondere con la legge sulla sicurezza e l’immigrazione promulgata alla fine di novembre), che potrebbe essere discusso dal Consiglio dei ministri già lunedì 20 maggio.
Cosa dice la lettera delle Nazioni Unite all’Italia
Le dieci pagine, fitte di considerazioni che riprendono in modo puntuale i singoli passaggi delle circolari, sono l’esito del lavoro di sei relatori esperti dell’Alto commissariato. “Siamo profondamente preoccupati per l’approccio che il ministero dell’Interno ha adottato contro la Mare Jonio attraverso queste direttive, che non erano basate – né sono state in seguito suffragate – da alcuna decisione delle autorità giudiziarie competenti”.
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“Crediamo che questo rappresenti un altro tentativo politico di criminalizzare le operazioni di search and rescue portate avanti dalle organizzazioni della società civile nel Mediterraneo”, scrivono gli esperti delle Nazioni Unite. “Tutto ciò inoltre intensifica il clima di ostilità e xenofobia contro i migranti, come già denunciato in altre due lettere spedite al governo il 19 ottobre e il 12 novembre 2018, per cui siamo ancora in attesa di una risposta”.
La lettera si conclude con due richieste specifiche. La prima è quella di ritirare la circolare del 15 aprile, che colpisce in modo specifico la nave Mare Jonio. La seconda è quella di fermare il processo di approvazione del decreto sicurezza bis.
Foto in apertura © Francesco Malingri / Mediterranea
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