L’Oklahoma vieta ogni tipo di aborto a partire dalla fecondazione

Lo stato conservatore dell’Oklahoma ha approvato la legge in assoluto più restrittiva degli Stati Uniti in materia di aborto.

Il governo dell’Oklahoma ha promulgato, nella giornata di mercoledì 25 maggio, una legge che vieta ogni tipo di aborto, a partire dal momento della fecondazione. In questo modo lo stato federale americano, feudo conservatore, è diventato quello che presenta la normativa in assoluto più restrittiva degli Stati Uniti in materia.

Il governatore dell’Oklahoma Kevin Stitt: “Difenderemo sempre al vita”

“Avevo promesso ai cittadini dell’Oklahoma che in qualità di governatore avrei firmato qualsiasi legge pro-life che mi fosse stata presentata, e sono fiero di aver mantenuto l’impegno oggi. Qui noi difenderemo sempre la vita”, ha dichiarato il repubblicano Kevin Stitt.

Al contrario, l’organizzazione Planned Parenthood, che difende il diritto all’abito, ha annunciato che si rivolgerà alla giustizia nel tentativo di far annullare la legge. Promettendo di battersi “per impedire questo divieto”. La norma approvata da Stitt ricalca la SB8 che era stata adottata nello scorso mese di settembre in Texas, e apre la porta ad un meccanismo particolarmente pericoloso. Ciascun cittadino, in tutto lo stato, potrà infatti denunciare persone sospettate di aver abortito. Tuttavia, la nuova disciplina non interviene sull’uso, sulla prescrizione e la dispensazione delle pillole del giorno dopo, né dei contraccettivi”.

La questione dell’aborto divide gli Stati Uniti

La legge era stata approvata dal parlamento dell’Oklahoma alcuni giorni fa, proprio mentre la questione dell’aborto è al centro di un ampio dibattito negli Stati Uniti. Ciò dopo che, secondo un documento rivelato da Politico, la Corte suprema sembra essere pronta a modificare il proprio orientamento, a 50 anni dalla sua decisione storica di voler proteggere il diritto ad interrompere volontariamente una gravidanza.

Aborto
Una manifestazione pro-aborto nella capitale Washington © Joshua Roberts/Getty Images

Ad oggi la maggior parte della popolazione americana dimostra di essere favorevole al diritto all’aborto, ma si tratta di un tema che rimane ancora particolarmente divisivo nella società. Nel caso in cui la Corte suprema dovesse modificare il proprio orientamento, 26 stati federali di orientamento conservatore si sono già detti pronti ad imporre divieti.

Approvata una legge restrittiva anche sui diritti Lgbt

Intanto, l’Oklahoma si mostra uno stato ultra-conservatore anche sul tema dei diritti Lgbt. Stitt ha infatti promulgato una legge che obbliga gli studenti nelle scuole ad utilizzare bagni e spogliatoio corrispondenti al sesso indicato nel certificato di nascita. La legge sarà applicata dalla materna in poi in tutte le scuole pubbliche ed è entrata in vigore immediatamente, poiché approvata con una procedura d’urgenza.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

L'autenticità di questa notizia è certificata in blockchain. Scopri di più
Articoli correlati
Stati Uniti, le proteste per il diritto all’aborto riempiono le città

Migliaia di persone si sono radunate nelle principali città degli Stati Uniti sabato 2 ottobre per protestare contro la legge sull’aborto recentemente introdotta in Texas e considerata come la più restrittiva del Paese. Secondo l’agenzia di stampa Reuters le manifestazioni hanno interessato 660 città americane, ma le marce principali si sono svolte ad Austin – la capitale del

Aborto in Texas, i medici potranno mentire sulla salute del feto

In Texas i ginecologi potrebbero avere la facoltà di non rivelare ai futuri genitori eventuali malformazioni o anomalie genetiche del feto in modo da evitare il ricorso all’aborto. Il 20 marzo il senato texano ha approvato a larga maggioranza (25 voti favorevoli, 9 contrari) un disegno di legge che impedisce ai genitori di citare in giudizio