Marina Silva, ambientalista militante e simbolo della battaglia in difesa dell’Amazzonia, è di nuovo la ministra dell’Ambiente del Brasile.
Olimpiadi 2016: il campo da golf minaccia l’area protetta
Il binomio sport e Brasile genera nuove polemiche sociali e ambientali. Dopo lo stadio di Manaus, costruito nell’arco di 4 anni nel cuore dell’Amazzonia per ospitare solo qualche partita del Mondiale 2014 (Manaus non ha squadre di calcio nemmeno in serie D), ora tocca al campo da golf che si sta costruendo in un’area protetta
Il binomio sport e Brasile genera nuove polemiche sociali e ambientali. Dopo lo stadio di Manaus, costruito nell’arco di 4 anni nel cuore dell’Amazzonia per ospitare solo qualche partita del Mondiale 2014 (Manaus non ha squadre di calcio nemmeno in serie D), ora tocca al campo da golf che si sta costruendo in un’area protetta nei pressi di Rio de Janeiro in occasione delle Olimpiadi del 2016 e per cui i costruttori dovranno presentare nuovi progetti alla procura.
Il golf non ha praticamente mai fatto parte delle discipline olimpiche; è stato incluso finora solo nelle edizioni del 1900 e del 1904 e ora, con un Paese sudamericano scelto per le competizioni internazionali, si è deciso di riproporlo proprio a partire dal 2016 nel tentativo di renderlo più “popolare” e meno elitario.
Rio de Janeiro, che sarà sede del torneo, non possiede però un campo adatto. I due campi presenti, infatti, sono privati e inadeguati per ospitare i 60 atleti provenienti dai 30 Paesi che faranno parte della gara.
L’amministrazione di Rio ha deciso quindi di costruire un nuovo campo di 58.400 mq appositamente per le Olimpiadi. Il terreno scelto, fanno però sapere gli ecologisti, è in parte quello di un’area protetta che si trova a ovest della città, nella laguna di Marapendi, a Barra da Tijuca. Questa zona è stata in passato fortemente danneggiata a causa di attività minerarie e ha potuto riprendersi solo quando è passata sotto tutela. Oggi, in alcuni suoi punti, ospita anche caimani, capibara e diverse specie di uccelli.
Foto www.arthurgrosset.com
Per autorizzare il progetto, che è già stato realizzato al 60 per cento con una spesa pari a 27 milioni di dollari, il Comune di Rio ha semplicemente modificato le norme di tutela. La procura della città, che inizialmente si era opposta, ha poi accettato la costruzione, imponendo però il rispetto dell’area protetta: questo toglierebbe al campo alcune buche, rendendolo inservibile per competizione internazionale. Ecco perché il giudice competente ha chiesto nuovi piani nel più breve tempo possibile.
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