Olio di cocco: benefici, evidenze recenti e usi principali

L’olio di cocco presenta proprietà interessanti, ma anche alcuni aspetti da chiarire. Ecco di cosa si tratta.

  • L’olio di cocco è un prodotto naturale, tanto popolare quanto controverso.
  • Le sue proprietà sono interessanti, sebbene sia importante conoscerne i limiti.
  • Nel complesso, l’olio di cocco può rendersi utile per alcune applicazioni.

L‘olio di cocco ha guadagnato popolarità in tutto il mondo grazie alla sua versatilità, trovando diversi utilizzi di natura farmaceutica, alimentare e cosmetica. I componenti dell’olio di cocco, a cui si usa attribuire diverse proprietà, vengono preservati o meno a seconda del processo di estrazione utilizzato, che può risultare da mezzi meccanici o naturali.

Composizione dell’olio di cocco

L’olio di cocco si compone al 90% di acidi grassi saturi, oltre che di fosfolipidi, tocoferoli, steroli e sostanze volatili. La presenza dei componenti minori è piuttosto rilevante, dal momento che modula le caratteristiche chimico-fisiche dell’olio di cocco. Le sostanze lipidiche più rappresentative sono gli acidi grassi laurico, miristico e palmitico, con l’acido laurico che occupa tra il 32 e il 51% degli acidi grassi totali. Tale componente, a cui vengono associate le diverse peculiarità dell’olio di cocco, si classifica come acido grasso a catena media. L’olio di cocco contiene anche polifenoli, tra cui acido ferulico, catechine e acido p-cumarico.

Benefici per la salute dell’olio di cocco

Le proprietà dell’olio di cocco riguardano alcuni aspetti della salute. Osservazioni più recenti, tuttavia, fanno chiarezza su alcune teorie.

1. Blanda protezione solare

Applicati sulla pelle, i prodotti a base di olio di cocco offrono protezione contro una percentuale dei raggi UV emessi dal sole. Il fattore di protezione dell’olio di cocco, tuttavia, è piuttosto basso, collocandosi intorno a 4.

2. Proprietà antimicrobiche e antifungine

Contenendo acido laurico, l’olio di cocco vanta proprietà antibatteriche, antivirali e antifungine, rendendosi potenzialmente efficace contro infezioni da candida e altri patogeni. La proprietà antibatterica sembra attivarsi anche contro lo Streptococcus mutans, che causa problematiche dentali come la placca e le carie. Non mancano, in commercio, diversi collutori a base di olio di cocco, oltre che unguenti per utilizzo cutaneo.

3. Riparazione delle ferite

Secondo uno studio in vivo, l’applicazione dell’olio di cocco a livello dei tessuti danneggiati determina la riduzione dei marcatori pro-infiammatori e l’aumento della produzione di collagene, facilitando il processo di riparazione delle ferite.

4. Antinfiammatorio e antiossidante

Il potenziale antinfiammatorio, che viene espletato con la riduzione dei marcatori pro-infiammatori, viene evidenziato anche per l’assunzione orale dell’olio di cocco. Le stesse indagini di laboratorio hanno osservato, per il consumo di olio di cocco, anche effetti antiossidanti, presumibilmente associati all’apporto di polifenoli. Tali ricerche, tuttavia, richiedono maggiori approfondimenti.

Olio di cocco, metabolismo, colesterolo

Le caratteristiche dell’olio di cocco vengono talvolta enfatizzate, spingendo la resa commerciale dei prodotti che lo contengono. Ai fini di un utilizzo consapevole, tuttavia, è importante comprenderne gli effetti reali.

L’olio di cocco si compone soprattutto di acidi grassi a catena media, i quali, per questioni energetiche, vengono descritti come “più dispendiosi” rispetto ad altri lipidi introdotti con la dieta. Ciò si tradurrebbe in un vantaggio metabolico, e dunque in un escamotage utile per la gestione del peso in eccesso. Si tratta, in realtà, di una questione più complessa, attualmente basata su dati poco consistenti. A ciò si aggiunge l’impostazione dietetica, che, per una reale efficacia sulla perdita di peso, va considerata e applicata nel suo insieme. In altre parole, l’olio di cocco non può classificarsi come una sorta di elisir dimagrante.

Un altro aspetto importante riguarda gli effetti dell’olio di cocco sui livelli di colesterolo e, complessivamente, sulla salute cardiovascolare. Di recente, tali effetti sono stati ridimensionati, grazie a revisioni accurate della letteratura. Un studio risalente a pochi anni fa associa il consumo dell’olio di cocco all’aumento del colesterolo “cattivo”, mentre non suggerisce una reale rilevanza per gli effetti sul colesterolo “buono”. Uno studio ulteriore, tra le altre cose, evidenzia la necessità di indagini più complete e approfondite sull’argomento.

Usi dell’olio di cocco

I prodotti a base di olio di cocco possono contribuire al trattamento di alcune condizioni dermatologiche, come eczema, dermatite e psoriasi. Le formulazioni in questione si prestano, in generale, all’applicazione diretta o all’utilizzo come base per scrub e maschere facciali.

In altri casi, l’olio di cocco tal quale può fungere da maschera pre-shampoo, al fine di conferire resistenza al capelli. In sostanza, l’olio viene applicato sull’intera lunghezza dei capelli e lasciato agire per almeno mezz’ora. Non mancano prodotti cosmetici appositi, formulati per supportare la struttura del capello e prevenirne la rottura.

L’olio di cocco è presente anche nei prodotti per l’igiene orale, in genere come componente di collutori. Gli utilizzi a scopo “medicinale” sono per lo più mirati alla cura dermatologica, variando a seconda delle formulazioni prodotte.

A scopo alimentare, l’olio di cocco si presta alle fasi di cottura (es.: frittura), così come alla preparazione di frullati, biscotti e torte.

Bibliografia

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