Secondo il dossier Stop Pesticidi nel piatto 2025 di Legambiente, su 4.682 campioni di alimenti, il 48 per cento contiene residui di sostanze chimiche.
Dopo numerosi scandali, i produttori si impegnano a fornire un olio sostenibile e tracciabile. In primis Oleificio Zucchi che sigla un accordo con Legambiente.
L’ultimo episodio che ha visto, ancora una volta, l’olio al centro del dibattito in Italia, riguarda l’approvazione di un regolamento europeo che autorizza ulteriori importazioni senza dazi di olio tunisino. La misura è stata pensata per sostenere l’economia della Tunisia in un momento critico e per garantire la stabilità del suo sistema democratico.
Il fenomeno delle importazioni di olio tunisino, però, sta facendo discutere molto consumatori e addetti ai lavori sul tasto dolente della tracciabilità e, in particolare, su eventuali frodi che potrebbero derivarne. Il vero problema, infatti, non è rappresentato dall’importazione di olive e olio da altri paesi, ma dalla difficoltà di certificarne la composizione e la reale provenienza.
Con l’intento di rilanciare l’intero comparto, è stato approvato un piano olivicolo nazionale che concede un finanziamento statale pari a 32 milioni di euro per incentivare la produzione di olio, sia in termini di quantità che di qualità.
Un esempio che va proprio in questa direzione, è quello di Oleificio Zucchi che, già nel 2015, ha consolidato la sua politica aziendale volta alla sostenibilità siglando un accordo con Legambiente, la principale associazione ambientalista in Italia, per incontrare la sempre maggiore esigenza di un olio tracciabile e sostenibile.
L’accordo tra Oleificio Zucchi e Legambiente si sviluppa attorno a degli aspetti basilari che non devono assolutamente mancare in un olio sostenibile. Parliamo della riduzione dei residui chimici e degli inquinanti al di sotto dei livelli ammessi dalla legge; dimezzamento dei valori di acidità, etil esteri e perossidi (questo vale solo per gli oli extra-vergine d’oliva); e, infine, adozione di soluzioni ecologiche per quanto riguarda, per esempio, le confezioni.
Dalla collaborazione con Legambiente, è nata una vera e propria linea di oli che comprende tre tipologie di olio extra-vergine da olive certificate, sia di provenienza 100% italiana sia di provenienza comunitaria, e tre di olio di semi rigorosamente italiani. Ciò che contraddistingue questi prodotti non è solo la sostenibilità, ma anche la tracciabilità, garantita dalla presenza di un QrCode in etichetta che rimanda direttamente al sito Zucchi dove si trovano tutte le specifiche dell’olio e le varie provenienze.
La buona riuscita del progetto, è stata dimostrata anche dal premio “eletto prodotto dell’anno 2016”, assegnato dai consumatori che hanno espresso tutto il loro riconoscimento in merito alle innovazioni adottate e alla trasparenza dimostrata.
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