“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di trasformare un rifiuto in qualcosa di meraviglioso”. L’intervista a Matteo Longo, direttore generale di Bioforcetech.
Chi sono Oliver Hart e Bengt Holmström, Nobel per l’Economia 2016 per la teoria dei contratti
Oliver Hart e Bengt Holmström sono i due vincitori del premio Nobel per l’Economia del 2016 È dagli anni ’70 che i due premi Nobel per l’Economia 2016 Oliver Hart e Bengt Holmström studiano come contratti e incentivi influenzano il processo decisionale e le relazioni d’affari. “Sviluppando la teoria dei contratti – spiega la giuria della
Oliver Hart e Bengt Holmström sono i due vincitori del premio Nobel per l’Economia del 2016
È dagli anni ’70 che i due premi Nobel per l’Economia 2016 Oliver Hart e Bengt Holmström studiano come contratti e incentivi influenzano il processo decisionale e le relazioni d’affari. “Sviluppando la teoria dei contratti – spiega la giuria della Real Accademia di Svezia – hanno creato uno schema esauriente per analizzare molte diverse problematiche dell’architettura contrattuale, come la retribuzione basata sulla performance per i top manager, le deduzioni e le coretribuzioni nelle assicurazioni e la privatizzazione delle attività del settore pubblico”. “I nuovi strumenti teorici creati da Hart e Holmström sono preziosi – recita sempre il comunicato dell’Accademia – per comprendere i contratti che tengono insieme le economie moderne e il funzionamento delle istituzioni, così come le potenziali trappole nel design dei contratti stessi”. I due ora divideranno a metà sia la gloria, sia il premio da 8 milioni di corone (826 mila euro) della Sveriges Riksbank.
L’economia per comprendere la società e affrontarne i problemi
Interessante il filone intrapreso dalla giuria dei Nobel economici, che tende a premiare non solo e non tanto le ricerche teoretiche, quanto la loro incisività sulla società e la loro efficacia sulla risoluzione di problemi reali. Lo scorso anno, difatti, il premio Nobel era stato vinto da un altro britannico, lo scozzese Angus Deaton, per i suoi lavori sulla povertà. “Ormai da tempo l’Accademia delle Scienze svedese – scrive giustamente Fabrizio Galimberti sul Sole 24 Ore – ha riconosciuto questi legami, e sempre più spesso premia studiosi che si distinguono in queste nuove frange della scienza economica”.
La teoria dei contratti e il lavoro di Hart e Holmström
L’economia si sta aprendo sempre più ad altre scienze umane, dalla sociologia alla politologia, dalla psicologia alla storia, dal diritto alla neurologia. I due premiati appartengono a un fecondo ramo di questo connubio di scienze sociali: diritto ed economia, Law and Economics per usare la dizione originale.
Attraverso la teoria dei contratti si possono analizzare molti problemi dell’economia e della società, pratici.
Le domande a cui si può rispondere attraverso le ricerche dei due premi Nobel 2016 sono: gli insegnanti, i medici, le guardie carcerarie dovrebbero ricevere stipendi fissi, o dovrebbero essere pagati in proporzione alle performance? La raccolta della spazzatura è meglio appaltarla a privati? Gli ospedali è invece opportuno che restino in prevalenza pubblici?
Cosa hanno studiato i premi Nobel per l’Economia 2016
Hart e Holmström hanno studiato le sempre più multiformi funzioni dei contratti nella società moderna, così colma di relazioni, di interscambi, di possibili conflitti d’interessi. Hanno creato un apparato teorico per l’analisi dei contratti che dà nuove possibilità di allestire sistemi di controllo più efficaci.
Per esempio, per garantire che i dirigenti di un’azienda percepiscano retribuzioni adeguate ai risultati che realizzano, o che le assicurazioni garantiscano rimborsi in linea con le rate richieste periodicamente ai loro clienti.
La teoria da loro sviluppata consente di analizzare la correttezza delle retribuzioni legate ai risultati dei top manager, delle franchigie nei contratti con le compagnie di assicurazione e delle privatizzazioni di attività statali. Le loro analisi sono utili anche nel diritto e nella scienza politica
Fun fact: @TheSimpsons‘ Milhouse once predicted MIT Prof. Holmström would win a #NobelPrize. Today, he was right! https://t.co/CC0LRk1avy pic.twitter.com/syhMiJBK2A
— MIT (@MIT) 10 ottobre 2016
Oliver Hart, nato nel 1948, insegna economia all’università di Harvard
Oliver Hart è nato a Londra nel 1948 ma ha cittadinanza statunitense. Laureato in matematica al King’s College di Cambridge nel 1969 e Ph. D alla Princeton University nel 1974 negli Stati Uniti, dal 1993 è il docente di Economia Andrew E. Furer presso l’Università di Harvard.
L’ambito pratico di applicazione delle ricerche di Hart riguarda lo studio di questioni come le tipologie aziende che possono procedere a una fusione, qual è il giusto rapporto tra debito e finanziamento azionario, quando istituzioni come scuole o prigioni è meglio che siano pubbliche o private. È stata ricordata l’assoluta forza innovativa delle teorie di Hart negli anni ’80. Concentrandosi sui casi dei “contratti incompleti”, ha studiato a fondo un ambito moderno e interessante della teoria dei contratti. Per sua natura, un contratto non può specificare qualsiasi eventualità. Partendo da questo presupposto, la teoria di Hart serve per mitigare il problema, dando parametri per stabilire chi debba decidere cosa per avere il controllo su un accordo. Questo sta gettando nuova luce sulla proprietà e il controllo delle aziende e ha un impatto su vari campi dell’economia, sulla scienza politica e il diritto.
— The Nobel Prize (@NobelPrize) 10 ottobre 2016
Bengt Holmström, classe 1949, docente di economia e management al Massachusetts Institute of Technology
Bengt Holmström è nato nel 1949 a Helsinki in Finlandia (ma della minoranza linguistica svedese); si è laureato in matematica a Helsinki, poi un master in Operations Research alla Stanford University nel 1975 e il Ph.D dalla Stanford Graduate School of Business. Oggi è il Paul A. Samuelson professore di economia al Massachusetts Institute of Technology, di cui ha anche diretto il dipartimento di economia dal 2003 al 2006.
Holmström alla fine degli anni Settanta dimostrò come un soggetto “principale” debba progettare un contratto per un “agente” le cui attività non possono essere controllate completamente dal principale. Per esempio, come un azionista di una società possa progettare un contratto con l’amministratore delegato della stessa azienda.
Il suo principio dell’informatività stabilisce come il contratto deve legare lo stipendio alle informazioni rilevanti per stabilire la sua performance, pesando rischi e incentivi.
Holmström ha provato ad applicare questa teoria a casi pratici, analizzando punti deboli e di forza dei contratti quando prevedono promozioni per i dipendenti. In seguito ha sviluppato i risultati prendendo in considerazione anche la possibilità che gli impiegati possano essere premiati con promozioni e che alcuni membri di un team possano fare free riding, cioè sfruttare il lavoro degli altri senza averne merito.
Interview from today with Bengt Holmström is coming up soon! #NobelPrize pic.twitter.com/68NeWFSgfo
— The Nobel Prize (@NobelPrize) 10 ottobre 2016
Cos’è il premio Nobel per l’Economia
Il premio Nobel per l’Economia è andato, nella storia, a nomi di grandissimi rilievo in passato, come Milton Friedman, Paul Krugman, Friedrich von Hayek, Joseph Stiglitz.
Fra i vincitori del Nobel dell’Economia vi sono anche non economisti: nel 2002 lo ha vinto Daniel Kahneman, uno psicologo che non aveva mai studiato economia, e nel 1988 è andato al francese Maurice Allais, tra i più poliedrici vincitori del Nobel, fisico, matematico e storico, che lo ottenne per il trattamento matematico delle condizioni di equilibrio nel sistema dei prezzi, dei redditi e della produzione.
Gli strumenti teorici creati dai due studiosi laureati dal premio Nobel per l’economia di quest’anno sono stati riconosciuti fondamentali per comprendere il funzionamento dei contratti nella vita reale oltre che i motivi per cui alcuni non funzionano. “Un eterno ostacolo alla cooperazione umana è che le persone hanno interessi differenti – scrive l’Accademia reale delle Scienze svedese – e nelle moderne società i conflitti di interesse sono spesso mitigati, se non completamente risolti, dagli accordi contrattuali”. Ecco il perché di un riconoscimento così nobile alle loro ricerche.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite competizione e corsa alle performance colpiscono la salute mentale dei lavoratori, moltiplicano i casi di burn-out.
L’agrivoltaico permette la coesistenza di agricoltura ed energia solare. Un segmento che potrebbe rappresentare la frontiera della produzione energetica, come dimostra l’esempio di Caviro.
La gamma in arrivo sugli scaffali di Penny Market è destinata alla fascia dei 50-70enni che vogliono affrontare con serenità lo scorrere del tempo.
Acemoglu, Johnson e Robinson hanno dimostrato che le istituzioni democratiche creano prosperità e sviluppo. E sottolineato il ruolo delle colonizzazioni.
Le professioni tradizionali si evolvono, integrando competenze sostenibili. Il Fondo nuove competenze 2024 offre un supporto finanziario essenziale alle imprese italiane, promuovendo l’aggiornamento delle competenze digitali ed ecologiche per rimanere competitive.
Il corposo rapporto consegnato da Mario Draghi su competitività ed economia sembra far primeggiare innanzitutto le necessità delle imprese.
L’ultimo bilancio di sostenibilità di Gruppo CAP, Sorgente di connessioni, ricorda l’importanza di fare rete per rendere concreta la transizione ecologica.
Il G20 Finanze in Brasile si è chiuso con un primo passo verso l’imposizione di tasse per i super ricchi. Soddisfatta l’organizzazione umanitaria Oxfam.