Gli stati orientali e centrali degli Stati Uniti e buona parte del Canada sono alle prese con un’ondata di gelo eccezionale.
Il 23 dicembre circa 135 milioni di cittadini si trovano in un territorio in cui vige lo stato di allerta meteo.
La causa di questa ondata di gelo è il Polar vortex che solitamente staziona sull’Artico.
Sarà un Natale da ricordare negli stati orientali e centrali degli Stati Uniti e in buona parte del Canada, alle prese con un’ondata di gelo eccezionale. Nell’arco di poche ore le temperature si sono abbassate repentinamente e le tempeste di neve e vento si sono intensificate provocando disagi diffusi, tra cui la cancellazione di migliaia di voli aerei e la chiusura di diverse autostrade. Per il Servizio meteorologico nazionale (Nws), si tratta di un “tipo di evento che capita una volta in una generazione”.
Gli abitanti di Stati Uniti e Canada sono abituati agli inverni rigidi, ma nella giornata del 22 dicembre le temperature sono crollate a una velocità che il meteorologo Scott Duncan descrive come “sbalorditiva”. Si prevede che l’ondata di gelo duri fino a Natale. Il 23 dicembre circa 135 milioni di cittadini si trovano in un territorio in cui vige lo stato di allerta meteo. Tutto questo nei giorni delle festività natalizie in cui milioni di persone si mettono in viaggio. Il Servizio meteorologico nazionale stima che in alcune parti degli Usa si possa arrivare a 45 gradi centigradi sotto zero entro la fine della settimana.
In queste ore le associazioni benefiche e religiose stanno cercando di attrezzarsi per accogliere le persone senza fissa dimora; negli Stati Uniti sono circa 230mila. Nelle strade di Salt Lake City, con la colonnina di mercurio scesa a 11 gradi sotto zero, ne sono state trovate quattro senza vita. Anche in una località come Miami le temperature non raggiungono i 10 gradi, contro la media di 21 gradi che si registra usualmente a dicembre.
In the coming days, a major winter storm will bring snow, blowing/drifting snow, strong wind gusts of 40-50 MPH, extreme cold, and dangerous wind chills of -20 to-30F. Know how to dress for the bitter Arctic air, prepare for possible power outages, and bring pets indoors! pic.twitter.com/E0Sg4iU3s3
Sappiamo che l’Artico si sta scaldando tre volte più velocemente rispetto al resto del pianeta (o addirittura quattro, secondo alcuni studi). Ma il riscaldamento globale ha (e avrà) conseguenze anche sul Polar vortex? Al momento gli scienziati non hanno ancora una risposta certa, sottolinea il New York Times. Alcuni sostengono che questo aumento delle temperature nell’Artico interferisca sul jet stream, cioè la corrente a getto che soffia sull’Atlantico da ovest a est, e di conseguenza anche sul vortice polare. Altri invece sostengono che la sua variabilità sia legata a cause naturali anziché antropiche.
Dalla Basilicata alla Sicilia, passando per la Puglia: cambiamenti climatici e infrastrutture non all’altezza stanno creando una situazione insostenibile.
La Coppa del Mondo di calcio 2034 si terrà in Arabia Saudita, una scelta della Fifa fortemente criticata per il suo evidente richiamo allo sportswashing.
“Quando scaliamo ci sentiamo libere da tutto”. Le cholitas escaladoras, un gruppo di donne indigene boliviane, rompono gli stereotipi legati all’alpinismo e alla società.