Un ambiente sicuro, pulito, sano e sostenibile è un diritto umano. A dirlo è il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (Unhrc) con la risoluzione 48/13, adottata venerdì 8 ottobre. Un documento di portata storica, proposto da Costa Rica, Maldive, Marocco, Slovenia e Svizzera e approvato con 43 voti favorevoli e 4 astensioni (Russia, India, Cina e Giappone).
Cosa dice la risoluzione Onu sull’ambiente come diritto umano
D’ora in poi, dunque, anche l’ambiente entra a far parte a pieno titolo dei diritti umani. Con una risoluzione successiva, la 48/14, il Consiglio istituisce inoltre una nuova figura, un relatore speciale che si occupi espressamente dell’impatto dei cambiamenti climatici sui diritti umani. Più in generale, l’Unhrc invita l’intero apparato dell’Onu, così come le varie organizzazioni internazionali, le aziende e la società civile, a contribuire in prima persona per assicurare questo diritto a tutti. L’argomento ora sarà dibattuto ulteriormente nel corso dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Senza dubbio una presa di posizione così forte non potrà essere ignorata alla Cop 26, la Conferenza delle parti sul clima che inizierà a Glasgow il 31 ottobre.
Le parole dell’Alto Commissario Michelle Bachelet
Durante il discorso di apertura della 48ma sessione del Consiglio per i diritti umani, l’Alto Commissario Michelle Bachelet aveva esordito proprio sottolineando che la triplice crisi legata ai cambiamenti climatici, all’inquinamento e alla perdita di biodiversità ha conseguenze vaste e pesanti sui diritti umani, “compreso il diritto al cibo, all’acqua, all’educazione, alla casa, alla salute e alla vita stessa”.
🔴 BREAKING
UN Human Rights chief Michelle Bachelet hails landmark recognition by the UN Human Rights Council that having a healthy environment is a human right.
A margine dell’adozione della risoluzione, esprime la sua soddisfazione tramite una nota. “L’azione decisiva del Consiglio per i diritti umani nel riconoscere il diritto umano a un ambiente pulito, sano e sostenibile riguarda la protezione delle persone e del Pianeta: l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo. Si tratta anche di proteggere i sistemi naturali che sono precondizioni fondamentali per la vita e il sostentamento di tutte le persone, ovunque vivano”, dichiara. “Avendo chiesto a lungo che si facesse un passo simile, sono lieta che oggi l’azione del Consiglio riconosca chiaramente che il degrado ambientale e i cambiamenti climatici sono crisi interconnesse che riguardano i diritti umani”.
Dopo quattro anni Michelle Bachelet non è più Alta commissaria per i diritti umani dell’Onu. Il suo congedo con un rapporto sugli uiguri che denuncia le violenze cinesi.
I combattimenti in Siria tra miliziani dello Stato islamico e la coalizione a guida curda sono andati avanti per sei giorni, con un bilancio drammatico.
Il presidente di Haiti resta al potere, ma i manifestanti considerano scaduto il suo mandato. Dietro alle proteste politiche c’è un malcontento generale.
Veto di Russia e Cina al prolungamento del programma di aiuti umanitari per la provincia di Idleb, in Siria. Insorgono le organizzazioni non governative.
L’allarme del relatore speciale delle Nazioni Unite Philip Alston: la crisi climatica e il sistema economico attuale produrranno un nuovo apartheid mondiale.