Era il 2018 quando Tahlequah, una femmina di orca che fa parte di uno dei tre gruppi familiari (pod) che compongono la comunità di orche “residenti meridionali” (Southern resident, in inglese) costituita da 73 esemplari, viene avvistata mentre porta con sé il proprio piccolo, nonostante fosse morto. Lo fa per 17 giorni e 1.600 chilometri. Una pratica comune tra le orche, che di solito non abbandonano il proprio cucciolo per circa una settimana. Ciò che aveva colpito i ricercatori, dunque, era stata la durata di questo gesto. Come se Tahlequah non si volesse rassegnare.
L’orca Tahlequah è di nuovo incinta
Due anni dopo, però, la speranza rinasce. Gli scienziati hanno avvistato Tahlequah dichiarando che è di nuovo incinta insieme ad altre femmine dei tre gruppi sociali. La comunità di orche viene avvistata frequentemente tra le acque del Pacifico, al largo dell’isola di Vancouver, in Canada, e quelle poco più a sud dello stato di Washington, negli Stati Uniti. Entrambi i gruppi di ricercatori, sia quelli canadesi che statunitensi, hanno dichiarato questa comunità come a rischio.
Good news! Tahlequah (J35) the southern resident orca who carried her dead calf for 17 days and more than 1,000 miles almost two years ago, is pregnant again. Her baby is still a long way away but fingers crossed.
Le immagini della lieta notizia – secondo quanto riportato dal quotidiano locale Seattle Times – sono state scattate da John Durban, scienziato della Southall Environmental Associates (Sea), e Holly Fearnbach, direttore di ricerca sui mammiferi marini della ong SR3. La coppia sta conducendo uno studio di lungo periodo per studiare le loro condizioni. Le immagini sono state scattate a oltre 30 metri d’altezza per non disturbare gli animali e mostrano anche l’orca L72 a settembre 2019 e poi a luglio 2020, vistosamente incinta (immagine sopra).
Ma le nascite delle orche residenti meridionali sono in calo
Per smorzare facili entusiasmi, gli scienziati hanno affermato che non è raro avvistare femmine di orca incinte appartenenti a questa comunità, ma è sempre più raro che queste gravidanze si concludano positivamente.
“È una buona notizia, anche se il fatto che sia incinta purtroppo non garantisce che riuscirà ad avere il cucciolo e portarlo allo svezzamento. La popolazione a cui appartiene ne avrebbe certamente bisogno perché è una delle più in pericolo al mondo, a causa della mancanza di cibo e del disturbo umano”, afferma Enrico Pirotta, biologo marino e ricercatore della Washington State University.
La gravidanza di due anni fa di Tahlequah, poi conclusasi negativamente, era la prima da tre anni tra le femmine della comunità. Nel frattempo, però, altre due femmine hanno dato alla luce due cuccioli che ora nuotano liberi nelle acque dell’oceano Pacifico. Le difficoltà, secondo una ricerca dell’Università di Washington, sarebbero legate alla nutrizione. In particolare alla difficoltà di cibarsi di salmone reale, la cui popolazione è in costante declino.
Una notizia positiva, dunque, ma che necessita di pazienza per trasformarsi in realtà e speranza per il futuro dell’intera popolazione di orche. Restiamo in attesa, proprio come Tahlequah.
L’orca Tahlequah è di nuovo mamma. Il piccolo è nato all’inizio del mese di settembre ed è stato visto nuotare con lei nelle acque tra lo stato di Washington e il confine con il Canada.
Da giorni un piccolo pod di orche, specie raramente osservata nel Mediterraneo, staziona nei pressi del porto di Prà Voltri, a Genova. Ma non è una buona notizia.
Queste rare orche, che potrebbero appartenere ad una nuova specie, sono state osservate per la prima volta in natura dagli scienziati al largo di Capo Horn.