Ha 300 anni e può essere visto persino dallo spazio. È stato scoperto nel Triangolo dei Coralli grazie a una spedizione della National Geographic society.
L’orso bruno marsicano può tirare un sospiro di sollievo
Da questo ottobre e fino all’autunno 2023, LifeGate e il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise lavoreranno insieme per tutelare l’habitat dell’orso bruno marsicano.
Tira un’ottima aria per l’orso bruno marsicano, che questo autunno potrà andare in letargo un po’ più tranquillo. Grazie a un progetto promosso da LifeGate Trees in collaborazione con il Parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, da ora fino al prossimo autunno 2023 una serie di azioni piccole e grandi all’interno dell’area verde garantiranno la salute e l’habitat del grande plantigrado.
Orso bruno marsicano, una specie tutelata, ma con qualche difficoltà
Ad oggi, la sicurezza del marsicano è ostacolata da più parti. Nonostante questa sottospecie dell’orso bruno sia protetta all’interno del parco dai primi anni Venti del Novecento e tra 2016 e 2019 si sia registrata la nascita di ben 50 cuccioli, negli ultimi anni il marsicano ha comunque difficoltà a ripopolare la zona. Tra i fattori di rischio ci sono per esempio le infrastrutture, come strade, ferrovie, centri cittadini che costituiscono un ostacolo per gli spostamenti degli orsi; la perdita di pratiche agricole tradizionali che hanno decretato la scomparsa di specie come le graminacee o alcuni alberi da frutto di cui gli orsi sono ghiotti; la crescita incontrollata di piante forestali, che in alcuni casi rappresentano vere e proprie barriere per gli orsi, impedendo loro di accedere al cibo.
In cosa consiste il progetto
Come accennavamo, tra l’autunno 2022 e l’autunno 2023, il progetto prevede il recupero e l’innesto di non meno di 100 piante da frutto autoctone e la realizzazione di interventi di vario tipo su una superficie di 7 ettari, per facilitare la vita dell’orso. Tra questi, per esempio il recupero di aree prative. Si lavorerà dunque insieme agli esperti del parco, per il ripristino delle interfaccia bosco-prato, funzionali non solo per l’orso, ma anche habitat per una moltitudine di altre specie, tra cui gli impollinatori.
La promozione di attività tradizionali di allevamento, agricoltura e apicoltura, i piccoli interventi di manutenzione e cura delle aree boschive serviranno poi a prendersi cura non solo degli orsi, ma in generale della biodiversità animale e vegetale e dell’economia dell’intero parco. L’obiettivo del progetto è infatti quello di “dare respiro” sì alla specie, ma anche, contemporaneamente, al “polmone verde” d’Italia e a chi nel parco abita e vive ogni giorno.
L’attività è resa possibile grazie al supporto di Golia, che dopo aver sostenuto Foreste in Piedi per la tutela dalla foresta amazzonica e la riforestazione dei una parte della Riserva Naturale Valle dell’Aniene a Roma, torna a percorrere un pezzo di strada insieme a LifeGate. Acquistando qualsiasi referenza Golia, le persone potranno contribuire al progetto, finanziando le attività di LifeGate nel parco. Bastano piccole azioni per supportare l’iniziativa, garantire un habitat migliore per l’orso bruno, dando anche “respiro” al nostro Pianeta.
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