La città a 15 minuti è un modello urbanistico che vuole garantire a ogni abitante l’accesso a negozi, scuole, servizi essenziali. Ma, c’è un ma…
Orti urbani verticali, i progetti internazionali più all’avanguardia
Il fenomeno degli orti urbani, nati nel secondo dopoguerra dalla necessità di sfamare la popolazione stremata dopo anni di povertà, ha vissuto negli ultimi anni un incremento esponenziale, tanto che ormai non si parla più di Km zero, ma di Passo zero. A tale fenomeno si aggiunge oggi anche l’elemento della verticalità. Ovvero la possibilità e la
Il fenomeno degli orti urbani, nati nel secondo dopoguerra dalla necessità di sfamare la popolazione stremata dopo anni di povertà, ha vissuto negli ultimi anni un incremento esponenziale, tanto che ormai non si parla più di Km zero, ma di Passo zero. A tale fenomeno si aggiunge oggi anche l’elemento della verticalità. Ovvero la possibilità e la necessità di coltivare sui tetti degli edifici per sfruttare al meglio lo spazio in città.
In alcuni casi l’iniziativa parte da comunità locali, in altri casi prestigiosi studi di architettura firmano progetti all’avanguardia che si avvalgono della tecnologia per rendere le città più autosufficienti dal punto di vista alimentare. Diminuendo così anche il loro impatto sulle campagne. Coltivare in alto su terrazzi e tetti conviene non solo perché l’esposizione solare è maggiore, ma anche perché le polveri sottili tendono a depositarsi verso il basso. Ecco alcuni dei progetti internazionali di orti urbani verticali più all’avanguardia.
Il distretto agricolo urbano di Sunqiao, a Shanghai
Mentre negli Stati Uniti i sistemi di coltivazione idroponica sono ancora fantascienza e le aziende agricole verticali (urban farms, in inglese) fanno fatica a prendere piede, in Cina sono la soluzione al problema della costante crescita della popolazione e al conseguente aumento di produzione alimentare. Solamente a Shanghai risiedono quasi 24 milioni di persone e la rapida crescita della capitale economica, come quella di altre metropoli cinesi, minaccia il sistema di agricoltura, di scala più piccola rispetto al modello occidentale.
Leggi anche: Foreste urbane. La risposta delle città ai cambiamenti climatici (e non solo)
Sunqiao rappresenta un nuovo approccio urbano all’agricoltura dietro al quale c’è Sasaki, studio di architettura internazionale. L’obiettivo è di dimostrare che così come i grattacieli possono svilupparsi in verticale, possono fare altrettanto anche le aziende agricole. Il nuovo piano per questo distretto, la cui costruzione inizierà alla fine del 2017, si concentra sull’integrazione dell’agricoltura verticale con la ricerca. La dieta degli abitanti di Shanghai, che per il 56% consiste in verdure ricche di foglie, permette di optare per sistemi di coltivazione idroponici e acquaponici. Spinaci, lattuga, cavolo riccio e crescione non hanno bisogno di particolari cure, crescono velocemente e pesano poco e sono così un’opzione economica ed efficiente.
Fra i protagonisti di questo distretto figurano le serre galleggianti, le pareti verdi, le facciate verticali per la coltivazione di semi. Si tratta di un approccio ancora più sostenibile verso la rete locale alimentare, che rientra perfettamente nel piano adottato da Shanghai, dove negli ultimi anni si è cercato di salvaguardare sempre di più sia il cibo sia gli agricoltori, prendendo il controllo della produzione locale e della distribuzione ed allo stesso tempo mantenendo le coltivazioni all’interno della città.
Gotham Greens, negli Stati Uniti
Gotham Greens, azienda agricola newyorchese che da qualche anno fornisce agli abitanti di New York e di Chicago ortaggi e frutta coltivati senza l’uso di pesticidi e con un sistema di irrigazione basato sul riutilizzo dell’acqua, gestisce varie serre situate sui tetti di numerosi edifici (alcuni dismessi, come il caso di un ex magazzino di legname nel Brooklyn). L’azienda è stata la prima a progettare negli Stati Uniti una serra urbana commerciale idroponica.
Nel 2015, quindi, ha aperto a Chicago la più grande e più tecnologicamente avanzata serra, nonché la più produttiva azienda agricola situata su un tetto. Punti di forza di Gotham Greens sono la produzione locale che alimenta così uno sviluppo sostenibile che taglia anche i costi di trasporto e l’uso di energia rinnovabile per la produzione. Il fondatore di Gotham Greens, Viraj Puri, ha partecipato a Milano, nel 2017, a Seed and chips, uno degli eventi di riferimento a livello mondiale nel campo dell’innovazione alimentare.
DakAkker, Rotterdam
DakAkker, la più grande azienda agricola in Europa situata sul tetto di un edificio, si trova nel centro di Rotterdam, nei Paesi Bassi. È stata creata nel 2012 da Binder Groenprojecten ed avviata dalla società ZUS, in collaborazione con il Centro ambientale di Rotterdam. Lo smartroof (tetto intelligente) di cui è dotato l’impianto funziona da sensore con una capacità di immagazzinamento dell’acqua maggiore rispetto ad un tradizionale giardino sul tetto e fornisce così tutta l’acqua necessaria alla coltivazione.
DakAkker funge anche da area dove sperimentare nuovi modi di coltivazione verticale in città, non solo producendo frutta e verdura, ma anche stimolando la biodiversità nell’ambiente della città, grazie alla presenza di un giardino botanico nel quale vengono coltivate varie erbe aromatiche. Inoltre, data la riconosciuta importanza delle api per l’ecosistema (circa il 30% del cibo infatti deriva dall’impollinazione di questi insetti), sul tetto dell’edificio sono presenti sei alveari.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Bosconavigli, ecosistema residenziale progettato da Stefano Boeri, connetterà zona Tortona con i Navigli, ponendosi come prezioso tassello nella riforestazione urbana di Milano.
Nella Giornata mondiale delle città, uno studio condotto da Easypark group rivela quali sono le più sostenibili e tecnologiche sul Pianeta.
Si svilupperà su una linea di 170 chilometri inibita alle automobili. Il tutto sorgerà all’interno della città di Neom, 33 volte più estesa di New York.
Mobilità e salute: l’auto da causa di inquinamento a chiave per il miglioramento della qualità della vita. Ecco come l’elettrica innoverà la smart city.
Il progetto New Cairo vertical forest, firmato dallo studio Stefano Boeri architetti, avrà l’obiettivo di ossigenare una delle città più congestionate del Nordafrica e sarà pronto entro la fine del 2023.
59 città nel mondo si sono guadagnare il titolo di Tree city per essersi distinte nella loro gestione del verde.
Un giardino botanico curato, sicuro e con un programma culturale di iniziative gratuite ispirate agli obiettivi Onu. È BAM, il parco di Porta Nuova, nel cuore di Milano, che per l’emergenza diventa anche digitale.
Uno studio ha scoperto che le conifere, in particolare il larice, riescono ad assorbire il rumore meglio delle latifoglie, grazie alla propria corteccia.