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Siria, distrutto dalle bombe il più grande ospedale di Aleppo
Il principale nosocomio di Aleppo, in Siria, sorgeva nella porzione della città controllata dai ribelli. È stato distrutto dai raid del regime di Assad.
Il più grande ospedale di Aleppo – la seconda città della Siria dopo la capitale Damasco – è stato distrutto. La struttura è crollata in seguito ad una serie di bombardamenti effettuati dalle forze filo-governative di Bashar al-Assad con il sostegno della Russia di Vladimir Putin. Si parla di decine di vittime.
“L’ospedale preso di mira dai raid aerei”
Il nosocomio, chiamato M10, si trovava nella porzione della città controllata dai ribelli, che da quasi due settimane è nel mirino dell’aviazione, nell’ambito di una vasta offensiva lanciata dal regime siriano. “Appare chiaro il fatto che l’ospedale sia stato preso di mira dai raid aerei”, ha dichiarato Rami Abdel Rahmane, direttore dell’Osservatorio siriano per i diritti dell’uomo. “L’M10 è stato distrutto, e non può più prendere in carico pazienti”, ha confermato con un tweet Adham Sahloul, responsabile della Syrian American Medical Society, organizzazione non governativa che sosteneva l’ospedale.
Another attack on SAMS’s largest trauma hospital in eastern #Aleppo, killing 3 maintenance workers. Hospital completely destroyed. pic.twitter.com/UQgkM8OweH
— SAMS (@sams_usa) 3 ottobre 2016
Da parte sua, la Russia ha commentato con soddisfazione l’esito dei bombardamenti e la loro “grande efficacia”, smentendo categoricamente le accuse di aver colpito la struttura sanitaria. “Stiamo impedendo a dei gruppi terroristici di impadronirsi di Damasco”, ha dichiarato all’agenzia di stampa Ria-Novosti il vice ministro degli Affari esteri di Mosca, Guennadi Gatilov.
Il risultato è che nel secondo ospedale di Aleppo, l’ultimo rimasto in piedi, “a volte siamo costretti a operare le persone per terra. Non abbiamo abbastanza personale. Non ho parole per descrivere cosa accade qui”, ha raccontato un medico all’emittente francese Europe 1 . “Se anche la nostra struttura dovesse essere bombardata, non avremo più luoghi dove curare i civili feriti”, ha concluso.
Le Nazioni Unite: “Aleppo è un inferno”
Intanto ad Aleppo le condizioni di vita appaiono sempre più drammatiche. Le Nazioni Unite hanno parlato di “inferno sulla Terra”, evocando “la più grande catastrofe umanitaria mai registrata in Siria”. La città è contesa tra l’esercito di Assad e i ribelli ormai dal 2012, e rappresenta oggi il principale fronte del conflitto siriano, che ha provocato più di 300mila morti in cinque anni.
Lo scorso 19 settembre si è tentato di stabilire una tregua, negoziata da russi ed americani, ma senza successo. Mosca ha infatti affermato di voler continuare a garantire il proprio sostegno militare al regime di Damasco, e ha accusato Washington di “proteggere” l’organizzazione jihadista Fronte Fateh al-Cham (ex Fronte Al-Nosra, branca siriana di al-Qaeda): la tensione tra le due potenze è sempre più alta.
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