In prima linea da una vita nella difesa dei diritti umani e della giustizia alimentare, Livia Pomodoro parla di responsabilità e speranze all’Osservatorio nazionale LifeGate 2021.
Scopri l’opinione degli italiani sulla sostenibilità nell’Osservatorio LifeGate
Per tre italiani su quattro la sostenibilità è un valore che nemmeno la pandemia riesce a scalfire. I risultati del settimo Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile di LifeGate, accompagnato dalle edizioni locali su Milano e Roma.
Arriviamo da mesi complessi, densi di incertezze. Gli italiani senza dubbio sono stati messi a dura prova dalla pandemia ma non per questo hanno dimenticato che un futuro migliore è possibile, a patto che cittadini, imprese e istituzioni remino verso la sostenibilità. È il messaggio che si delinea dall’Osservatorio sullo stile di vita sostenibile condotto da LifeGate, in collaborazione con l’istituto di ricerca Eumetra MR.
Alla scoperta dello stile di vita sostenibile degli italiani
Inaugurato nel 2015, all’indomani di Expo, l’Osservatorio è giunto alla sua settima edizione nazionale, a cui si affiancano a partire dal 2017 le edizioni dedicate alle grandi città. Quest’anno la ricerca è stata condotta su un campione di 921 individui rappresentativo della popolazione italiana maggiorenne, con sovracampionamento di 500 casi su Milano e Roma. Anche stavolta prevede un focus sulla Generazione Z, cioè sui ragazzi under 24.
L’indagine nasce per rispondere ad alcune grandi domande: i cittadini conoscono il concetto di sostenibilità, nelle sue varie declinazioni? Credono nel cambiamento? E sono disposti a fare la loro parte, ridisegnando le proprie abitudini quotidiane per renderle più rispettose del Pianeta? I dati sono stati presentati nella mattinata di mercoledì 22 settembre presso lo Spazio Teatro No’hma Teresa Pomodoro di Milano e trasmesso in streaming su LifeGate.it. Il progetto vede il supporto di Gruppo Unipol, Koelliker, Michelin Italia, Ricola e Vaillant Italia.
Tre italiani su quattro credono nella sostenibilità
Una moda? Tutt’altro. La sostenibilità è un valore, ed è qui per restare. Ne sono convinti 34,5 milioni di italiani, cioè il 69,5 per cento della popolazione, una percentuale che cresce di ben sette punti rispetto al 2020. All’indomani di Expo, appena il 42 per cento degli italiani si sentiva personalmente coinvolto nei temi della sostenibilità: ora siamo arrivati al 75 per cento, cioè tre su quattro. Le grandi città si mostrano perfettamente in linea con la media nazionale, anche se con trend leggermente diversi: Milano in un anno passa dal 69 al 74 per cento, mentre Roma vede una lieve flessione dall’81 al 79 per cento.
La sostenibilità entra nella vita quotidiana
Ormai la sostenibilità fa parte del vocabolario di un italiano su due, soprattutto grazie a espressioni come riscaldamento globale ed energie rinnovabili, ormai familiari per sette intervistati su dieci. Anche l’atteggiamento appare propositivo, visto che il 90 per cento dei nostri connazionali chiede di limitare il consumo di plastica, l’89 per cento di produrre oggetti o confezioni sostenibili e l’87 per cento di investire nelle energie pulite.
Ma fino a che punto questi buoni propositi si traducono in comportamenti concreti? Il 43 per cento degli italiani dichiara di limitare l’uso di bottiglie di plastica, il 25 per cento di spostarsi a bordo di mezzi poco inquinanti, il 45 per cento si dice disposto ad acquistare prodotti locali e made in Italy anche spendendo di più. Certamente l’emergenza sanitaria ha lasciato il segno, con un incremento della povertà notato dal 79 per cento dei partecipanti all’Osservatorio. Questa dura esperienza però è stata anche l’occasione per riscoprirsi più coesi e responsabili: l’84 per cento dei cittadini ci tiene a supportare l’economia italiana attraverso i suoi acquisti, il 76 per cento a premiare le aziende sostenibili, il 63 per cento a scegliere i prodotti bio.
Altalenanti le risposte dei più giovani
Dal 2020 le varie edizioni dell’Osservatorio, nazionali e locali, prevedono un approfondimento sulla Generazione Z. I giovani finora non hanno mai deluso: complice l’esempio di Greta Thunberg, ispiratrice di un combattivo movimento globale per il clima, si sono sempre mostrati più preparati, attenti e proattivi rispetto alle generazioni che li hanno preceduti.
Stando ai dati di quest’edizione, però, questa certezza sembra scricchiolare. Qualche esempio? Appena il 51 per cento ha una piena conoscenza del vocabolario della sostenibilità (nel 2020 era il 59 per cento). Quando viene loro chiesto se sono d’accordo o meno sulle varie pratiche sostenibili, come la riduzione del consumo di plastica o gli investimenti nelle fonti rinnovabili, stavolta appaiono meno convinti rispetto alla media nazionale. Risposte che possono essere spiegate come l’eredità di una pandemia che ha forzatamente rinchiuso i ragazzi fra le quattro mura delle loro camerette, privandoli di quel confronto con l’altro che fa nascere nuove idee e consolida la consapevolezza.
L’evento di presentazione dell’Osservatorio, a Milano e in streaming
Questi e altri dati sono stati al centro del dibattito che si è tenuto mercoledì 22 settembre a Milano ed è stato trasmesso in streaming su LifeGate.it. Dopo i saluti iniziali di Enea Roveda, Ceo di LifeGate, e Livia Pomodoro, Presidente Spazio teatro No’hma e Titolare Cattedra Unesco “Food access and law” presso l’Università Statale di Milano, gli interventi di Massimo Gaudina, Capo rappresentanza Commissione europea, e del giornalista Ferruccio de Bortoli, la ricerca è stata presentata da Renato Mannheimer dell’Istituto di ricerca Eumetra MR, Simona Roveda, direttrice editoriale e comunicazione di LifeGate e da Roberto Sposini, giornalista di LifeGate.
Patrocinato da Commissione Europea, Connect4Climate, ministero della Transizione ecologica, Regione Lombardia, Comune di Milano, Assolombarda e Confcommercio, l’evento è inserito nel palinsesto ufficiale di All4Climate-Italy2021, un’iniziativa volta a promuovere un dialogo aperto e costruttivo sul raggiungimento degli obiettivo dell’Accordo di Parigi, in vista della pre-Cop di Milano e della Cop 26 di Glasgow.
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