Da dieci anni, l’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile tiene traccia delle conoscenze, degli atteggiamenti e dei comportamenti degli italiani in materia di sostenibilità. Intercettando una consapevolezza sempre più diffusa.
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L’edizione 2016 dell’Osservatorio nazionale realizzato da LifeGate e dall’istituto Eumetra Monterosa fotografa una crescita notevole dell’interesse degli italiani sulla sostenibilità. Tutti i dati.
Qual è il rapporto degli italiani con la sostenibilità? Cos’è cambiato dopo Expo? La risposta — rivoluzionaria — è emersa in modo chiaro nel corso della presentazione della seconda edizione dell’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile. L’indagine qualitativa è stata condotta da LifeGate, punto di riferimento per la sostenibilità in Italia, insieme all’istituto di ricerca sociale, economica e di opinione Eumetra Monterosa, in collaborazione con Coop Lombardia, Ricola e Unipol Gruppo.
Il 45% degli italiani è disposto ad acquistare un bene sostenibile anche se costa di più. #ONS2016 pic.twitter.com/5AL3sMVIBW
— LifeGate (@lifegate) 31 marzo 2016
La crisi economica non è un ostacolo per la sostenibilità
Due terzi degli italiani collocano il tema della sostenibilità davanti alla crisi economica. All’affermazione “In un momento di crisi economica, le persone hanno cose più urgenti di cui occuparsi della sostenibilità”, il 27 per cento dice di non essere per nulla d’accordo. Ben 18 punti percentuali in più rispetto al dato dello scorso anno. Gli appassionati e gli interessati ai temi della sostenibilità sono saliti al 62 per cento contro il 43 per cento rilevato nella prima edizione.
57% degli italiani pensa che sia importante “proteggersi” dai danni causati dal riscaldamento globale. #ONS2016 pic.twitter.com/1DiI2JpKiC
— LifeGate (@lifegate) March 31, 2016
“I fatti ci dicono in maniera incontrovertibile che non può esistere, né oggi né domani, un modello di crescita comune che prescinda dal rispetto dell’ambiente, dalla sua valorizzazione come elemento di sviluppo, dalla riduzione dell’inquinamento, da un ‘vivere sostenibile’ nelle scelte che si compiono quotidianamente”, ha affermato il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti nel messaggio inviato ai relatori durante la presentazione dell’Osservatorio. “Perché il futuro è già tracciato e si chiama economia circolare”.
Il sociologo Renato Mannheimer di Eumetra Monterosa ha affermato che “siamo di fronte ad un cambiamento significativo e sempre più rilevante della nostra cultura sociale”. E ancora: “Esaurite le vecchie ideologie, l’attenzione alla sostenibilità sta diventando sempre più uno dei valori portanti del pensiero collettivo”.
“La sostenibilità è diventato un tema sentito e centrale e questi risultati sono un’importante tappa di un percorso di cambiamento già in atto che non si fermerà”, ha infine aggiunto Enea Roveda, amministratore delegato di LifeGate. “Unendo il 29 per cento di appassionati e il 33 per cento di interessati, infatti, si raggiunge una quota maggioritaria della popolazione italiana adulta”.
I dati della seconda edizione sono “rivoluzionari”
Il secondo Osservatorio Nazionale sullo stile di vita sostenibile fotografa anche altri aspetti che confermano la crescita di una diffusa consapevolezza ambientale tradotta, nella sostanza, nell’adozione di buone pratiche, a casa e in città. Giunto alla seconda edizione, l’Osservatorio LifeGate-Eumetra Monterosa monitora a cadenza annuale le percezioni degli italiani rispetto ai principali aspetti della sostenibilità attraverso interviste telefoniche a un campione di 1.000 intervistati rappresentativo della popolazione nazionale maggiorenne. In particolare, l’indagine analizza come il concetto di sostenibilità sia entrato nel linguaggio e negli atteggiamenti, nei comportamenti di consumo e di acquisto.
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