Con una sentenza storica, la Cassazione conferma la condanna per il comandante italiano che ha consegnato 101 migranti alla Libia.
Oxfam, il cessate il fuoco durante la pandemia è stato “un fallimento”
Il nuovo report dell’ong Oxfam rivela come l’appello a cessare il fuoco chiesto dalle Nazioni Unite durante la pandemia di coronavirus si sia rivelato un fallimento.
Sono passati quasi due mesi dall’appello delle Nazioni Unite al cessate il fuoco. Il 23 marzo scorso, il segretario generale dell’Onu António Guterres aveva chiesto di mettere fine alle guerre tra popoli per proteggere l’umanità di fronte alla “furia della Covid-19”, la malattia provocata dal coronavirus che fino ad ora ha contagiato più di quattro milioni di persone in tutto il mondo, uccidendone quasi 300mila.
Un appello che oggi viene giudicato fallimentare dall’ong Oxfam, impegnata nella riduzione della povertà globale attraverso progetti umanitari e di sviluppo, che ha pubblicato un nuovo report in cui analizza i conflitti al tempo del coronavirus.
NEW OXFAM REPORT ?
There has been a catastrophic failure by the international community to forge a #GlobalCeasefire in order for countries in conflict to stop the #coronavirus and save millions of lives.
Read the report: https://t.co/aShFtU8HwQ#Doves4Peace ?️☮️ pic.twitter.com/bg86u4KsTB
— Oxfam International (@Oxfam) May 12, 2020
Un fallimento diplomatico durato anni
“Sono passati due mesi dall’appello al cessate il fuoco. Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non solo ha fallito nel rispondere a quell’invito ma non è stato in grado di mediare una risoluzione che ora è ferma ad un punto morto”, si legge nel report.
La risoluzione a cui il documento si riferisce è quella dell’8 maggio: gli Stati Uniti, uno dei membri permanenti, si sono rifiutati di appoggiarla perché prevedeva un coinvolgimento dell’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità. Il presidente Donald Trump ha accusato l’agenzia di aver nascosto delle informazioni sulle prime fasi dell’epidemia di coronavirus e ne ha sospeso i finanziamenti.
Leggi anche:
- Il discorso integrale di António Guterres contro l’odio e la xenofobia generati dalla crisi che stiamo vivendo
- Brasile, gli indigeni nella morsa di coronavirus e criminalità
- In Colombia la pandemia rischia di minare il processo di pace
Ma questo è solamente l’ultimo di una serie di fallimenti diplomatici che hanno favorito i conflitti in un momento in cui pace e cooperazione sono di vitale importanza. Alcuni paesi hanno dato il loro supporto per un cessate il fuoco globale e poi sono rimasti attivi in conflitti in tutto il mondo, conducendo operazioni militari, vendendo armi e supportando guerre, ha spiegato Jose Maria Vera, direttore esecutivo di Oxfam. “Invece che essere unito nella lotta al coronavirus – prosegue il report –, il Consiglio continua ad essere diviso da crisi di potere, di importanza e di credibilità. Questa sua inabilità nel riconoscere la minaccia a pace e sicurezza è emblema del fallimento dei suoi membri, in particolare di quelli permanenti, ad unirsi per affrontare problemi con impatti globali”.
Troppo denaro viene ancora investito nelle guerre
Secondo i dati di Oxfam, solamente nel 2019 la comunità internazionale ha speso 1.9mila miliardi di dollari (1.7mila miliardi di euro) in investimenti militari. Una cifra 280 volte maggiore rispetto ai 7 miliardi di dollari (6.5 miliardi di euro) chiesti dalle Nazioni Unite per fronteggiare la crisi sanitaria creata dal coronavirus.
Non si può rispondere in modo efficace a una pandemia globale quando miliardi di persone vivono ancora in zone di guerra. Non si possono curare i malati, quando gli ospedali sono bombardati. Non si può contenere il coronavirus quando dieci milioni di persone sono costrette a fuggire dalla violenza. Abbiamo bisogno di un cessate il fuoco globale e dobbiamo investire le nostre risorse per renderlo una realtà.Oxfam
Oxfam non ha dubbi: la pandemia ci mette davanti a scelte che definiranno quest’epoca. “Seguiremo delle logiche nazionalistiche e ci chiuderemo su noi stessi, come alcuni paesi stanno già facendo, o risponderemo a questa crisi con la solidarietà, ammettendo una volta per tutte che dobbiamo affrontarla insieme?”
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Numerose ong hanno sottolineato la situazione drammatica della popolazione palestinese a Gaza, chiedendo a Israele di rispettare il diritto umanitario.
Vida Diba, mente di Radical voice, ci parla della genesi della mostra che, grazie all’arte, racconta cosa significhi davvero la libertà. Ed esserne prive.
L’agenzia delle Nazioni Unite per la salute sessuale e riproduttiva (Unfpa) e il gruppo Prada hanno lanciato un programma di formazione per le donne africane.
Amnesty International ha pubblicato un manifesto elettorale in 10 punti rivolto ai partiti italiani: “I diritti umani non sono mai controversi”.
Si tratta di Zahra Seddiqi Hamedani ed Elham Choubdar colpevoli, secondo un tribunale, di aver promosso la “diffusione della corruzione sulla terra”.
Dal 2 al 4 settembre Emergency ricorderà che la pace è una scelta realmente perseguibile a partire dalla conoscenza e dalla pratica dei diritti umani.
Il Comune di Milano lo faceva già ma smise, attendendo una legge nazionale che ancora non c’è. Non si può più rimandare: si riparte per garantire diritti.
Le persone transgender hanno ora il diritto alla piena autodeterminazione a Milano grazie al primo registro di genere in Italia.