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Pablo Picasso, la storia dell’artista attraverso i luoghi dove è nato, cresciuto e ha dipinto
Oggi è l’anniversario della nascita dell’artista Pablo Picasso, nato il 25 ottobre del 1881 in Spagna. Attraverso le fotografie dei luoghi che hanno fatto da sfondo alla sua vita, ripercorriamone i momenti fondamentali.
Pablo Picasso è stato uno dei più grandi artisti del Novecento e uno dei pittori più rivoluzionari di sempre. Il suo stile è stato alla base dello sviluppo del cubismo, un movimento artistico che prevede la rappresentazione di una figura sotto molteplici punti di vista. Nato a Malaga, in Andalusia, Picasso ha vissuto tra la Spagna e la Francia e ha dimostrato fin da giovane il suo amore e il suo talento per la pittura.
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La storia di Picasso parte da Malaga, nel cuore dell’Andalusia
La sera del 25 ottobre 1881 la 26enne Maria Picasso y López, di origine genovese, dà alla luce il suo bambino, che chiama Pablo. Siamo in Plaza de la Merced, a Malaga, nel sud della Spagna. Il marito di Maria è José Ruiz y Blasco, insegnante alla Scuola delle arti e dei mestieri e conservatore del museo della città. Nel tempo libero dipinge, passione che trasmette fin da subito al figlio tanto che si racconta che la sua prima parola sia stata “piz”, da “lapiz”, che significa matita.
Cosa visitare: la casa dove Picasso è nato, al numero 15 di Placa de la Merced. È diventata un museo ed è visitabile tutti i giorni dalle 9:30 alle 20:00 al costo di 3 euro (per tutte le informazioni visitare il sito).
Continua nella città di La Coruña, dove Picasso comincia la sua formazione artistica
Pablo Picasso ha dieci anni quando i suoi genitori decidono di trasferirsi nella città di A Coruña, sulla costa nordoccidentale della Spagna, dove il ragazzo inizia a frequentare i corsi di disegno della Scuola di belle arti e dà prova del suo talento realizzando alcune riviste illustrate. Una delle sue due sorelline muore di tubercolosi nel 1895, all’età di nove anni. Nello stesso anno il padre riceve un’offerta di lavoro e la famiglia si trasferisce di nuovo.
Cosa visitare: Casa museo Picasso, dove l’artista ha vissuto per qualche anno e dove è possibile ammirare alcune opere della sua giovinezza (ingresso gratuito). Un altro luogo caratteristico e di particolare bellezza è Playa de Riazor, dove il pittore si è spesso recato a dipingere in riva al mare, ispirato dalle tonalità rosa e azzurre del cielo e dell’acqua.
Barcellona e Madrid, due esperienze completamente diverse
Pablo continua i suoi studi a Barcellona e con l’aiuto del padre apre il suo primo atelier in calle de la Plata, insieme all’amico Manuel Pallarès. Da qui escono diversi quadri, come L’enfant de choeur, La prima comunione e Scienza e carità. Incoraggiato dal successo e desideroso di una svolta, Picasso si trasferisce a Madrid, dove viene ammesso all’Accademia reale San Fernando e si lascia ispirare dalle opere esposte al Museo del Prado. Nella capitale, però, lavora moltissimo e vive in condizioni pessime, tanto da ammalarsi e fare poi ritorno a Barcellona. Qui un Picasso ribelle inizia a frequentare Els Quatre Gats, una taverna sullo stile di Le chat noir di Parigi, covo di artisti e intellettuali dove il pittore inaugura la sua prima mostra nel 1900.
Cosa visitare: imperdibile un piatto di tapas accompagnato da una cerveza gelata a Els Quatre Gats, dove si respira un’atmosfera unica.
Montmartre e la Parigi degli artisti
Sul finire dell’estate, a inizio secolo, Picasso parte alla volta di Parigi, dalla quale rimane subito affascinato per la ricchezza di stimoli che offre. A causa della sofferenza dell’amico Carlos Casagemas per un amore non ricambiato, però, i due fanno ritorno in Spagna ed è in quegli anni che Pablo inizia a usare il nome d’arte Picasso, sia perché è più particolare di Ruiz, ma probabilmente anche per discostarsi dalla figura del padre. Nel 1901 l’artista viene a sapere che Casagemas si è suicidato e decide di tornare a Parigi. Il dolore per la perdita dell’amico traspare dalle sue opere, cariche di inquietudine e dipinte con un impianto monocromatico azzurro – si parla infatti di periodo blu dell’artista.
Nel 1907 Picasso dipinge Les demoiselles d’Avignon, opera di fondamentale importanza per la nascita del cubismo e che suscita grande scalpore: ritrae delle prostitute nude, raffigurate senza rispettare alcuna legge anatomica. Qualche anno dopo il pittore conosce Eva Gouel, della quale si innamora profondamente ma che presto muore di tubercolosi, lasciandolo profondamente sconvolto. Nel frattempo la Prima guerra mondiale lo costringe a separarsi da molti amici, impegnati al fronte, e nel 1918 si sposa con la ballerina russa Olga Khokhlova dalla quale ha un figlio – diventerà poi padre di altri tre bambini, frutto di due relazioni extraconiugali. Negli anni successivi Picasso inizia a godere di grande notorietà e nel 1937 dipinge il famoso quadro Guernica per denunciare le atrocità della guerra civile spagnola. Nel 1961 l’artista si risposa con Jacqueline Roque. Muore l’8 aprile del 1973 all’età di 91 anni.
Dove trovare Guernica: al Museo national centro de arte reina Sofía, a Madrid. Se andate il lunedì dalle 19:00 alle 21:00, o dal mercoledì al sabato nello stesso orario, l’ingresso è gratuito. Gratis anche la domenica pomeriggio dalle 13:30 alle 19:00.
Picasso non è soltanto un pittore, ma un simbolo valido a livello universale
Pablo Picasso è stato così innovativo e il suo stile talmente inconfondibile da renderlo non soltanto un’icona, ma anche l’oggetto di molti modi di dire e addirittura un vero e proprio marchio. Il pittore spagnolo è riuscito, senza conoscere l’inglese e pur non avendo a disposizione i mezzi di cui gli artisti godono oggi per farsi conoscere, a diventare famoso in tutto il mondo non tanto per merito di un’opera in particolare, quanto per la sua unicità e tecnica. È il suo stesso nome ad essere divenuto sinonimo di qualcosa di ineguagliabile, che ha oltrepassato i confini dell’arte per incarnarsi in un simbolo valido a livello universale.
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