Pakistan nel caos dopo le elezioni. Vince Imran Khan ma senza una maggioranza

Le elezioni in Pakistan vedono in testa l’ex campione di cricket Imran Khan. Gli altri candidati parlano di brogli. Attacchi ai seggi: decine di morti.

Una situazione caotica e preoccupante. Il Pakistan si è risvegliato dopo la giornata elettorale con il rischio di forte instabilità politica e di grandi conflitti interni. Secondo le proiezioni diffuse dalla televisione ad aver vinto è l’ex campione di cricket Imran Khan, che avrebbe ottenuto almeno 100 seggi in parlamento.

Per formare un governo in Pakistan servono almeno 131 seggi

Per raggiungere la maggioranza necessaria per formare un governo, però, occorrono almeno 137 scranni. Inoltre, le operazioni di spoglio procedono ad un ritmo estremamente lento: secondo quanto riportato dall’agenzia AFP, circa tredici ore dopo la chiusura dei seggi meno della metà delle schede era stata scrutinata.

Ciò ha costretto la Commissione elettorale pakistana a convocare ben tre conferenze stampa, nel corso delle quali i responsabili si sono affrettati a sottolineare che “le elezioni sono al cento per cento trasparenti”. I ritardi, però, non fanno che alimentare i sospetti di brogli. Evocati senza mezzi termini dai partiti che hanno governato negli ultimi anni.

Il Pml-N, movimento al potere nel quinquennio appena concluso, ha già fatto sapere che non accetterà i risultati, a causa di “irregolarità manifeste e diffuse”. Il dirigente del partito Shahbaz Sharif, fratello dell’ex primo ministro Nawaz (attualmente in carcere per corruzione) ha aggiunto che “questa palese truffa causerà danni irreparabili al paese”.

Un attacco a Quetta ha provocato 31 morti

Anche Bilawal Bhutto-Zardari, leader del Ppp (Partito del popolo del Pakistan), ha parlato di svolgimento delle operazioni elettorali “ingiustificabile e scandaloso: i nostri rappresentanti sono stati espulsi dai seggi in tutto il paese”. Per ora, invece, né Khan né l’esercito – che è sospettato di aver sostenuto in ogni modo l’ex sportivo, e che ha governato numerose volte negli ultimi 70 anni di storia del Pakistan – hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali.

Una situazione che, secondo alcuni esperti della nazione, rischia di portare a rivolte popolari. “Il clima post-elettorale sarà estremamente teso. Non credo possa esserci modo di evitare un periodo tormentato”, ha osservato un analista americano. Il tutto è aggravato dal rischio di nuovi attentati: già nel giorno delle elezioni sono stati registrati numerosi attacchi. Il più grave, quello che ha colpito un ufficio elettorale nella città di Quetta, provocando 31 morti e 70 feriti.

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