Per l’apertura del World economic forum 2022, Oxfam ha pubblicato il suo nuovo report sulle disuguaglianze che spaccano a metà la società.
Il club dei miliardari ormai è formato da 2.668 persone, e ben 573 sono entrate a farne parte proprio durante i due anni della Covid-19.
Nel frattempo, nel corso del 2022, ben 263 milioni di persone rischiano di sprofondare nella povertà estrema, cioè un milione ogni 33 ore.
Nellie Kumambala è un’insegnante di scuola elementare. Vive con il marito, i figli e l’anziana madre nella città di Lumbadzi, in Malawi. Come innumerevoli altre volte, è andata a fare la spesa perché aveva bisogno dell’olio per cucinare. Stavolta, però, è tornata a mani vuote. Il prezzo era quasi triplicato, passando da 2.600 a 7.500 kwacha per due litri (circa 8,60 euro), e non se lo poteva permettere. A portare sugli scaffali l’olio, alla pari di molti altri beni alimentari, sono aziende come Cargill, il cui motto è “aiutiamo il mondo a prosperare”. Il pronipote del fondatore, James Cargill II, vanta un patrimonio netto che lo colloca al 522mo posto nella classifica dei miliardari stilata dalla rivista Forbes: 5 miliardi di dollari, quasi il doppio rispetto al 2020. Dopo aver staccato dividendi per 1,13 miliardi, quasi tutti finiti nelle tasche dei membri della famiglia allargata, per il 2022 l’impresa si aspetta di segnare un nuovo record di profitti. Queste due storie parallele – ma mai così diverse – sono state scelte dall’organizzazione umanitaria Oxfam per aprire il suo nuovo report sulle disuguaglianze che spaccano a metà il pianeta. È stato pubblicato mentre i leader internazionali si incontrano a Davos, in Svizzera, per il World economic forum 2022.
La ricchezza di 2.668 miliardari vale come il 13,9 per cento del pil globale
Per la stragrande maggioranza dell’umanità, gli ultimi due anni sono stati segnati da una pandemia che ha costretto a fare tante rinunce. Non è stato così per i miliardari. Il club ormai è formato da 2.668 persone, e ben 573 sono entrate a farne parte proprio durante i due anni della Covid-19. Il loro patrimonio complessivo ha raggiunto i 12.700 miliardi di dollari, l’equivalente del 13,9 per cento del prodotto interno lordo globale. Nel 2020 tale percentuale – già altissima – era pari al 4,4 per cento. A conti fatti, le loro fortune sono aumentate più nei 24 mesi della pandemia che nei 23 anni precedenti.
L’impennata dei prezzi dell’energia e dei beni alimentari è stata una miniera d’oro per i miliardari che operano in questi due settori: i loro patrimoni sono aumentati al ritmo di un miliardo di dollari ogni due giorni. Il 2022 è stato anche l’anno in cui Elon Musk ha scalzato il patron di Amazon Jeff Bezos dalla vetta della graduatoria di Forbes, dopo aver visto aumentare il suo patrimonio del 699 per cento dal 2019. Se per assurdo il 99 per cento di questa ricchezza svanisse all’improvviso, il Ceo di Tesla e SpaceX resterebbe comunque tra lo 0,0001 per cento dei più ricchi. Sommando i suoi beni con quelli degli altri 9 uomini in cima alla lista di Forbes, si arriva a una cifra più alta rispetto a quella che si deve spartire il 40 per cento più povero dell’umanità. Stiamo parlando di 10 persone, contro 3,1 miliardi.
Il reddito del 99 per cento dell’umanità è sceso durante la pandemia
Già, perché all’estremo opposto ci sono le persone come Nellie Kumambala, la cui unica colpa è quella di essere nati nel luogo sbagliato. Dopo decenni di progressi nella lotta contro la povertà, le disuguaglianze portate dalla pandemia – e, ora, anche dalla crisi alimentare – hanno rovinato tutto. Già in un precedente report Oxfam aveva lanciato l’allarme: nel corso del 2022 ben 263 milioni di persone rischiano di sprofondare nella povertà estrema, cioè un milione ogni 33 ore.
Il 99 per cento dell’umanità ha visto calare il proprio reddito a causa della Covid-19: è come se fossero andati in fumo 125 milioni di posti di lavoro full time nell’arco del 2021. Manco a dirlo, questo declino si è rivelato più netto per il 40 per cento più povero dell’umanità, la stessa fascia che ora fatica a risollevarsi. Non è un caso se l’indice di Gini, che misura la disuguaglianza nei redditi, è tornato a crescere nelle economie emergenti e in via di sviluppo.
Durissimo il commento di Gabriela Bucher, direttrice esecutiva di Oxfam International: “La pandemia ha esacerbato le disuguaglianze e ridotto sul lastrico molte persone. Milioni oggi non hanno sufficiente cibo o soldi per riscaldarsi. In Africa orientale, una persona rischia di morire di fame ogni minuto. Siamo di fronte a una disuguaglianza paradossale, tossica che rischia di spezzare i legami che tengono insieme la nostra società”.
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