Un’enorme frana ha colpito un villaggio in Papua Nuova Guinea, travolgendo in piena notte 150 abitazioni. Ancora provvisorio il bilancio delle vittime.
Sarebbero almeno duemila le persone rimaste sepolte vive, nella gigantesca frana che ha travolto il villagio di Kaokalam, nella provincia remota di Enga, nella Papua Nuova Guinea. Si aggrava di ora in ora il bilancio delle vittime, anche se i soccorritori continuano a scavare tra le macerie dei 150 edifici travolti dallo smottamento. Altre 250 case sono state evacuate per il rischio di ulteriori frane.
Más de 2.000 personas enterradas por #deslave en Papúa Nueva Guinea
Una gran avalancha asoló una remota localidad del norte del país la madrugada del viernes.
Las tareas de rescate "pueden durar días" por el difícil acceso y la inestabilidad del terreno, según la ONU. /pl pic.twitter.com/N2LQsNsBQU
Un gigantesco smottamento è avvenuto nella notte tra giovedì 23 e venerdì 24 maggio in Papua Nuova Guinea. L’evento è avvenuto nella provincia di Enga, situata nel centro del paese, e ha investito in pieno il villaggio di Kaokalam. Fango, terra e detriti si sono improvvisamente riversati sul centro abitato, e in alcuni casi la quantità di materiale distaccatosi dal monte Mungalo è stata talmente elevata da generare cumuli alti otto metri.
More than 670 people have been killed by a landslide in northern Papua New Guinea, according to local officials.
In alcune zone cumuli di fango e rocce alti otto metri
Il bilancio è drammatico. Secondo le cifre indicate da Serhan Aktoprak, funzionario per le migrazioni degli uffici delle Nazioni Unite di Port Moresby “stimiamo che più di 150 abitazioni siano state travolte e che i morti siano 670”. Si tratta però di un dato ancora parziale: ci vorranno probabilmente giorni per conoscere il numero preciso delle vittime, il cui totale era stato inizialmente indicato dalle autorità locali in 100-300 unità.
Il terreno è franato d’altra parte alle 3 di notte (le 17 in Italia), mentre gli abitanti dormivano. “La situazione è terribile, poiché gli smottamenti continuano, l’acqua non smette di scorrere e il rischio per le persone presenti sul posto è enorme”, ha proseguito Akroprak, secondo quanto riferito dall’agenzia Afp. Complessivamente, nel villaggio erano presenti circa quattromila persone, il che fa temere il peggio.
Secondo le organizzazioni umanitarie che hanno inviato personale sul posto per sostenere la popolazione, la catastrofe ha colpito anche il bestiame e le terre agricole, nonché privato il villaggio delle fonti di acqua potabile.
Piogge torrenziali in Papua Nuova Guinea nelle settimane precedenti
A complicare le cose ci sono poi degli scontri tra tribù che si sono verificati proprio in quella zona e che nella giornata di domenica hanno reso inaccessibile l’unica via di accesso per i soccorritori. Per consentire ai convogli di passare, è stato necessario organizzare delle scorte per garantirne la sicurezza.
After a devastating landslide struck a remote part of Papua New Guinea on Friday, @UNICEF_PNG is on the ground, working tirelessly with the authorities and other partners to support relief efforts.
Lo smottamento è stato probabilmente scatenato, o per lo meno aggravato, dalle piogge torrenziali che si sono abbattute sulla regione nelle ultime settimane. La Papua Nuova Guinea è una delle regioni più umide del mondo e le precipitazioni violente non rappresentano una novità. Tuttavia, le variazioni pluviometriche dipese dai cambiamenti climatici stanno aumentando sensibilmente i rischi di catastrofi di questo genere, secondo gli scienziati.
I cambiamenti climatici sono una minaccia per l’intera popolazione mondiale. Esistono però dei paesi che sono più vulnerabili e altri che sono pronti ad affrontare le prossime sfide poste dagli eventi climatici estremi e dal riscaldamento globale. L’indice ND-Gain, nato nel 1995 da un progetto dell’università di Notre Dame, in Indiana, Stati Uniti, li mette
Finanza climatica, carbon credit, gender, mitigazione. La Cop29 si è chiusa risultati difficilmente catalogabili in maniera netta come positivi o negativi.