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Ad Amsterdam i ciclisti parcheggeranno…sotto l’acqua
Se nelle grandi città italiane possiamo riscontrare il problema di come parcheggiare la macchina, ad Amsterdam sono i ciclisti a rischiare di fare tardi a lavoro per non trovare uno spazio dove poter bloccare la bicicletta con un lucchetto. Per chi, come LifeGate, è tifoso della mobilità sostenibile questa non può che essere una buona
Se nelle grandi città italiane possiamo riscontrare il problema di come parcheggiare la macchina, ad Amsterdam sono i ciclisti a rischiare di fare tardi a lavoro per non trovare uno spazio dove poter bloccare la bicicletta con un lucchetto. Per chi, come LifeGate, è tifoso della mobilità sostenibile questa non può che essere una buona notizia, anche se molti abitanti della capitale dei Paesi Bassi non saranno d’accordo.
Troppe bici insomma, soprattutto nel centro della città, dove risulta complicato trovare nuovi spazi per adibirli a parcheggio per due ruote (problema che si riscontra anche a Tokyo), tanto che le stesse abitazioni storiche, tipiche di Amsterdam, sono strette e alte.
La soluzione a questo problema è stata trovata nello stesso modo con cui, per anni, i Paesi Bassi hanno deciso di avere terra a disposizione per costruire: sfidando l’acqua.
È già pronto un piano per realizzare un parcheggio da settemila posti sotto il lago artificiale IJ (ecco cosa dice Wikipedia), una ex baia definita anche il lungomare di Amsterdam. È previsto anche un tunnel subacquatico di collegamento tra il parcheggio e la metropolitana. Entro il 2030 il progetto è di arrivare a 21.500 posteggi, in un’area che accoglie anche la stazione centrale della capitale olandese.
Ad Amsterdam pensano in grande e stanno pensando di creare anche dei parcheggi galleggianti, delle isole artificiali in grado di ospitare circa duemila biciclette ognuna.
L’Olanda è in cima alle classifiche sulla mobilità ciclabile e i problemi legati ai parcheggi ne sono una conferma: il 57 per cento dei cittadini di Amsterdam utilizza la bici come mezzo di trasporto di tutti i giorni, ben il 43 per cento decide di fare il pendolare salendo in sella della propria due ruote.
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