Arriva una buona notizia dall’Appennino tosco-romagnolo: il Parco nazionale delle foreste casentinesi, istituito nel 1993, è entrato a far parte della Green list dell’Unione internazionale per la conservazione della natura (Iucn), ottenendo così la massima certificazione ambientaleper le aree protette al mondo. Oltre cinquanta i parametri da rispettare che riguardano sia la tutela degli ecosistemi che la qualità gestionale dei territori.
Come si entra nella Green list della Iucn
L’inizio dell’istruttoria per la candidatura risale al primo mandato dell’attuale presidenza e il riconoscimento è arrivato in seguito ai sopralluoghi di novembre degli ispettori dell’Expert assessment group (Eagl). La lista verde della più autorevole istituzione scientifica internazionale che si occupa di tutela della natura, con sede in Svizzera, ha l’obiettivo di monitorare e premiare a livello globale le migliori gestioni di aree protette rivolte al tema della conservazione. Ma per ottenere il “Nobel” della natura è necessario rispettare i requisiti di qualità richiesti dal Global standard della Iucn, sia in riferimento alla tutela degli ecosistemi che sotto il profilo della qualità gestionale. Ma non è tutto: un altro parametro oggetto di giudizio è il livello di inserimento nel contesto socio-economico dei territori, così come la capacità delle aree protette di essere funzionali allo sviluppo sostenibile e alla transizione ecologica.
“La certificazione Iucn, legata a cinquanta parametri gestionali e di qualità ambientale rigidissimi, conferma le valutazioni sulla governance e il livello di conservazione già testimoniati dal riconoscimento Unesco, e ha risvolti molto significativi per le politiche di sviluppo sostenibile in tutto il pianeta – spiega Alessandro Bottacci, direttore del Parco –. Le aree protette Green list sono un importante riferimento per il mantenimento di foreste evolute e ad altissima complessità: di valore ecologico, culturale ed estetico, e quindi economico nel senso più ampio, inestimabile”.
Nella Green list anche il Gran paradiso e l’Arcipelago toscano
Oltre al Parco nazionale delle Foreste Casentinesi hanno raggiunto l’ambito traguardo anche altre due aree protette: il Parco nazionale del Gran paradiso, il primo costituito in Italia, nel 1922, e quello dell’Arcipelago toscano, grazie al ritorno della foca monaca mediterranea che è testimonianza del prezioso lavoro di conservazione svolto dal parco.
Parchi: G. Paradiso confermato in green list internazionale. Riconoscimento Unione mondiale per conservazione natura (Iucn) #ANSAhttps://t.co/DbaRd9NXX7
“La Green list rappresenta l’apogeo di un palmarès d’eccezione per il Parco nazionale delle Foreste Casentinesi – spiega Luca Santini, presidente del Parco nazionale –, che già nel 2017 aveva visto il riconoscimento come patrimonio dell’Umanità Unesco, il primo in Italia per il valore ecologico di un ambiente naturale. La Iucn aveva inscritto fino a questo momento nella Green list solo 49 aree protette del mondo su 200mila. Sapevamo di potercela fare e questo ha motivato uno sforzo straordinario”. Un esempio che lascia ben sperare in un cambiamento e in un futuro più sostenibile.
Dopo un mese di razionamenti, sono stati completati i lavori per la condotta provvisoria che porterà l’acqua dal fiume alla diga di Camastra, ma c’è preoccupazione per i livelli di inquinamento.
Il livello di inquinamento supera di 60 volte il limite fissato dall’Organizzazione mondiale della sanità. Il governo ha chiuse le scuole e ha invitato gli anziani a stare a casa.
L’albero potrebbe avere fino a mille anni, ma è stato scoperto solo dal 2009, dopo la segnalazione di una band della zona, che ora gli dedicherà un brano.