L’Avenue des Champs-Élysées, più conosciuta semplicemente come “gli Champs-Élysées”, è una delle vie più famose di Parigi, la capitale della Francia. Si estende per quasi due chilometri nella parte nordoccidentale della città, collegando piazza della Concordia a est, con il suo obelisco, a piazza Charles de Gaulle a ovest, dove si trova l’Arco di trionfo. Costruito nel 1670, il viale ospita ogni anno la tradizionale parata del 14 luglio in ricordo della presa della Bastiglia e costituisce l’ultimo tratto del Tour de France, una delle più prestigiose gare ciclistiche a livello globale. Ora gli Champs-Élysées si apprestano a diventare uno “straordinario giardino”, per usare le parole della sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, che ha dato l’annuncio sul settimanale francese Le journal du dimanche.
Paris agrees to turn Champs-Élysées into 'extraordinary garden' | Paris | The Guardian https://t.co/aijA834aYZ
Cosa prevede il progetto di riqualificazione degli Champs-Élysées
L’iniziativa di riqualificazione, curata dell’architetto Philippe Chiambarettam e svelata per la prima volta nel 2019, prevede di dimezzare lo spazio destinato alla circolazione delle automobili per incrementare invece quello riservato ai pedoni, e di aumentare il numero di alberi piantati e spazi verdi per migliorare la qualità dell’aria. Quella che adesso è – o almeno era prima della pandemia – un’arteria trafficata a otto corsie si trasformerà in un grande parco ricco di ciclabili, percorsi pedonali, aree gioco e tanto altro. I lavori probabilmente non verranno terminati entro il 2024, anno in cui si terranno i Giochi olimpici nella capitale transalpina: si prevede che dureranno fino al 2030 e comporteranno una spesa di 250 milioni di euro.
Un’idea per attrarre i parigini oltre ai turisti
Ad insistere per un rinnovamento della zona è stato il comitato degli Champs-Élysées: presieduto da Jean-Noël Reinhardt, riunisce coloro che vivono e lavorano lungo il viale. Il loro obiettivo è quello di renderlo più appetibile agli occhi dei parigini, che ormai non lo frequentano più: ad aggirarsi fra le scintillanti vetrine sono per lo più i turisti. “Questa leggendaria location ha perso il suo splendore negli ultimi trent’anni. È stata progressivamente abbandonata dai parigini e ha dovuto far fronte a numerose emergenze: i gilet gialli, gli scioperi, la crisi sanitaria ed economica”, si legge in un comunicato stampa rilasciato dal comitato, che ha accolto con entusiasmo l’annuncio di Hidalgo.
Qual è il piano della sindaca di Parigi
Oltre all’Avenue des Champs-Élysées verranno riqualificati anche piazza della Concordia, l’ambiente circostante la Torre Eiffel – che si arricchirà di fontane, stagni e aree verdi –, e il pont d’Iéna, ponte che attraversa la Senna collegando la torre al Trocadéro e che diventerà una passerella erbosa delimitata da due filari di alberi. Si tratta solo di alcune delle mosse che la sindaca sta attuando per rendere la sua città più verde, più pulita e più vivibile. Perché mai come in questi ultimi mesi ci siamo resi conto della bellezza di ciò che ci circonda; è diminuito il bisogno di prendere la macchina e andare chissà dove, mentre è cresciuto quello di fare una semplice passeggiata nei luoghi che conosciamo, riscoprendone profumi, colori e suoni.
Domenica 1° dicembre alle ore 11 sarà inaugurato il Tunnel Boulevard, risultato della riqualifica di quattro vecchi tunnel ferroviari all’insegna dell’arte e dello sport.
Il presidente kirghiso ha firmato un decreto per la creazione di Asman, una città pensata per essere sostenibile. Ma gli attivisti criticano il progetto.
Le città devono innovarsi. È quanto emerso dal Forum sulla rigenerazione urbana che si è svolto a Milano, con la partecipazione di vari attori. L’esempio del cavalcavia Monte Ceneri-Serra ci deve far riflettere.
La paglia di riso è l’elemento principale con cui la startup italiana Green Tech Industry ha brevettato pannelli per case più sostenibili. Abbiamo intervistato Antonio Paccione, presidente della società barese premiata a livello internazionale.
Se in settori come la moda l’usato è sdoganato, l’arredamento second hand è una novità, soprattutto nel segmento del lusso: un caso di successo è Deesup.
Le soluzioni di smart home & building automation abilitano la transizione ecologica, come dimostra il Report di sostenibilità “Welcome to the Nice future”.