Nel prossimo futuro lungo le autostrade italiano potrebbero apparire dei “mega-camion”. Come quelli che attraversano gli Stati Uniti o il Canada. Delle sorte di palazzi coricati, lunghi fino a 25 metri e che potranno pesare anche 60 tonnellate.
Il progetto di direttiva ha ricevuto 330 voti a favore e 207 contrari
Una soluzione per snellire il traffico e per ottimizzare gli spostamenti di merci, secondo i 330 parlamentari europei che hanno votato a favore del progetto di direttiva. Una stupidaggine per i 207 che hanno tentato, invano, di opporsi. Secondo questi ultimi, sarebbe stato più saggio mantenere le limitazioni attuali, pari a 18,75 metri di lunghezza e 40 tonnellate di peso.
La relatrice, la socialista spagnola Isabel Garcia Muñoz, ritiene che si tratta di una scelta efficace, poiché in questo modo ciascun camion può trasportare dal 50 al 75 per cento di merci in più rispetto ai tir attuali. La Commissione di Bruxelles, inoltre, ritiene che i “mega-camion” contribuiranno a ridurre di circa l’1,2 per cento le emissioni di CO2 legati ai trasporti stradali senza passeggeri, nel periodo che va dal 2025 al 2050.
Il solo vantaggio certo sarà quello economico per le società di trasporti
Calcoli opinabili, secondo gli eurodeputati ecologisti: “Chi può seriamente immaginare che dei mega-camion alimentati a diesel, pesanti 60 tonnellate, potranno permetterci di ridurre le emissioni legate ai tir del 90 per cento di qui al 2050?”, si è chiesta la parlamentare europea francese Karima Delli. Per questo i Verdi e la sinistra avevano provato ad opporsi, proponendo degli emendamenti che sono però stati respinti dall’Aula.
60-ton mega-trucks rolling through Europe?
It's the latest absurdity in climate protection. Backed by major political groups, they're compromising our future.
It's time to prioritize greener solutions like railway freight transport. Our group stands firm: vote against! pic.twitter.com/5wYeXgcJl5
— The Left in the European Parliament (@Left_EU) March 12, 2024
Il vero vantaggio, questo certamente, sarà per le compagnie che si occupano di trasporto merci stradale. Per loro, nel prossimo quarto di secolo si attende un risparmio di 45 miliardi di euro.
Le contrapposizioni di argomentazioni si ripresenteranno quando il progetto di direttiva sarà discusso tra i paesi membri dell’Unione europea. Alcune nazioni appaiono orientate a chiedere che la normativa non venga approvata, sottolineando come sia più importante modificare la modalità stessa di trasporto, privilegiando quello ferroviario.
Il Consiglio europeo si pronuncerà a giugno sui “mega-camion”
C’è inoltre chi avanza questioni legate alla sicurezza stradale: lo spazio necessario per frenare per camion ben più lunghi e ben più pesanti aumenterebbe considerevolmente. E anche il cosiddetto “angolo morto” nel quale per il conducente non è possibile avere visibilità, sarebbe più ampio.
Il Consiglio europeo (ovvero i paesi membri) adotterà la propria posizione in merito nel prossimo giugno. Sarà quindi la nuova assemblea parlamentare, dopo le elezioni previste nello stesso mese, a finalizzare eventualmente il testo della direttiva.
Politiche frammentarie, discontinue e incerte. Così sull’elettrico l’Italia fa peggio persino della Grecia. Ne approfitta la Cina, che allarga l’offerta; ultimo caso la BYD Sealion 7.
“Manca una strategia territoriale integrata, una conoscenza approfondita del settore bike e delle specificità del territorio”, spiega Fabio Toccoli, fondatore di Bike Facilities.
Il lavoro punta a sfatare le bugie che in questi anni hanno frenato lo sviluppo dell’auto elettrica e la transizione ecologica. In anteprima, solo su LifeGate
Informazioni utili, spunti e itinerari per conoscere Ferrara e i suoi dintorni in bicicletta: dal tour lungo le mura in centro città alla ciclovia sul Po. Tante idee per una pedalata invernale.
Nei primi due talk organizzati da Autopromotec si è parlato di come, dietro l’auto, si celi un mondo (perlopiù invisibile) di piccole e grandi realtà che investono in innovazione e sostenibilità.
Progettata e realizzata a Torino, Country Lignea è la moto elettrica con telaio in legno. Un mix di innovazione e tradizione frutto dell’intuizione di un ingegnere forestale.
Mentre anche a ottobre le immatricolazioni auto calano, con l’elettrico fermo al 4%, l’offerta cresce, con modelli come Opel Grandland che offrono fino a 700 km di autonomia.