Il Gabon sta per cancellare le sue misure anti-Lgbt. La Camera bassa del parlamento ha approvato una legge che depenalizza l’omosessualità.
Il Gabon potrebbe presto cambiare la sua legislazione sull’omosessualità. La notizia arriva dalla Camera bassa del parlamento del paese africano, dove i deputati hanno approvato una misura che va a revocare la normativa del 2019 con cui si criminalizzavano i rapporti tra persone dello stesso sesso. Ora si attende la conferma del Senato e l’ok del presidente Ali Bongo Ondimba, ma la strada è in discesa.
La legge discriminatoria del 2019
Nel 2019 il Gabon aveva approvato una legge che puniva con sei mesi di carcere e multe fino a 8.500 dollari i rapporti omosessuali. Del tema nel paese se ne parlava già da tempo, con una posizione da parte della politica locale che non è mai stata molto chiara. Nel 2008, il Gabon ha firmato una dichiarazione non vincolante dell’Onu sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, che di fatto chiedeva la depenalizzazione globale dell’omosessualità. Solo altri sei paesi africani lo fecero. Tre anni dopo però il Gabon ha votato contro una dichiarazione congiunta sulla fine degli atti di violenza e delle relative violazioni dei diritti umani basate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere, sempre alle Nazioni Unite.
Il dibattito sul tema si è infiammato particolarmente nel 2014, quando due uomini gabonesi hanno annunciato di volersi sposare nella capitale Libreville. Furono arrestati, ma il tribunale sentenziò che “non vi è alcuna disposizione nel codice penale del Gabon che punisce gli adulti per atti contro natura”. Le legge del 2019 è servita allora per colmare questo buco, rendendo il paese il 70esimo nel mondo a criminalizzare l’omosessualità.
Negli scorsi mesi, la legge è stata non solo utilizzata per discriminare in modo ancora più massivo la comunità Lgbt del paese, ma anche come strumento di ricatto da parte delle forze dell’ordine locali. Come hanno denunciato diversi attivisti infatti, molte persone omosessuali sono state arrestate e poi rilasciate dietro il pagamento di tangenti, in una crociata contro i diritti civili che si è legata a doppio filo alla corruzione endemica alle istituzioni locali.
La svolta attuale in Gabon
Con 48 voti a favore, 24 contrari e 25 astensioni, la Camera bassa del parlamento del Gabon si è ora espressa per abolire la legge contro l’omosessualità. È stato Julien Nkoghe Bekale, eletto primo ministro del paese a gennaio e proveniente dalle fila del Parti démocratique gabonais, a sponsorizzare l’iter per superare la normativa discriminatoria del 2019. “Come sono contro la pena di morte, sono contro la stigmatizzazione degli omosessuali”, ha twittato nelle scorse ore, mentre la first lady, Sylvia Bongo Ondimba, si è detta felice che il parlamento voglia ripristinare il diritto di tutti i cittadini di amare liberamente, senza condanne.
Ma l’iniziativa ha suscitato molte proteste nel paese. Alcune persone sono state fermate dalla polizia dopo che si erano riunite in modo minaccioso davanti al parlamento per protestare contro la legge, mentre anche il mondo dello spettacolo ha fatto sentire la sua voce. Sulla sua pagina Facebook, Creol, una delle cantanti più famose del Gabon, ha pubblicato un’immagine contro l’identificazione del paese con i colori arcobaleno.
In ogni caso, la legge verrà discussa nei prossimi giorni al Senato, dove la maggioranza è la stessa della Camera bassa. Non ci dovrebbero dunque essere intoppi nel processo di depenalizzazione dell’omosessualità, la cui ultima parola spetterà poi al presidente.
Un barlume di speranza per la comunità Lgbt africana
Se tutto andrà liscio, il Gabon si aggiungerà alla lista dei paesi africani che negli ultimi tempi stanno rivedendo i propri codici penali discriminatori nei confronti della comunità Lgbt. In Tunisia in primavera è stato riconosciuto un matrimonio omosessuale, è la prima volta che avviene qualcosa di simile nel mondo arabo. L’anno scorso, inoltre, anche il Botswana ha depenalizzato i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso.
In ogni caso, però, il contesto africano resta molto difficile per la comunità Lgbt. Come sottolinea Amnesty International, in paesi come Mauritania, Sudan, Nigeria e Somalia l’omosessualità è punita anche con la pena di morte, mentre in altri stati come il Gambia e la Sierra Leone si può arrivare all’ergastolo. In generale, circa la metà dei paesi mondiali che puniscono l’omosessualità si trovano in Africa. L’iter del Gabon per la depenalizzazione è allora un barlume di speranza in un contesto ancora molto discriminatorio.
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