Un party abusivo sull’Isola delle Femmine finisce con un’indagine e 80 identificati

La denuncia della Lipu: “cicche di sigarette, bottiglie di plastica e vetro”. Uno scempio su cui sta indagando la finanza. L’Isola delle Femmine è riserva naturale dal 1997.

  • L’Isola delle Femmine è un riserva naturale protetta e gestita dalla Lipu.
  • Nella notte tra il 29 e il 30 giugno, un ottantina di persone hanno organizzato una festa abusiva.
  • Sull’isola, dove in questa stagione nidificano specie di uccelli protette, sono stati trovati molti rifiuti.

Un’isola protetta, un party notturno e un mistero da risolvere. L’Isola delle Femmine, riserva naturale a pochi chilometri da Palermo, è stata teatro di un episodio controverso che ha suscitato l’intervento delle autorità e l’indignazione degli ambientalisti. Tra sabato 29 e domenica 30 giugno, circa ottanta persone hanno raggiunto l’isolotto per una festa non autorizzata, scatenando una serie di indagini per capire come sia stato possibile violare un’area così protetta.

L’incidente ha visto come protagonisti “esponenti della borghesia palermitana”, dicono diverse testate tra cui la Rai, che si sono spostati in barca da un club sulla costa all’isolotto, noto per essere un importante approdo per i volatili in nidificazione. La Lega italiana protezione uccelli (Lipu), che gestisce la riserva, ha immediatamente allertato le forze dell’ordine. Guardia costiera, Guardia di finanza e carabinieri sono intervenuti tempestivamente, interrompendo la festa e i balli e identificando i partecipanti.

Il direttore della riserva gestita dalla Lipu, Vincenzo Di Dio, ha descritto una scena desolante: “Un tappeto di cicche, bicchieri di plastica, bottigliette di plastica e vetro, e legna accatastata per fare un falò”. Un cartello con la scritta “Save the planet” trovato tra i rifiuti aggiunge una nota di amara ironia alla situazione. “Non possiamo più permetterci, nel ventunesimo secolo, nel cuore della crisi ambientale, che si invada un’area protetta in piena fase di nidificazione”, ha aggiunto il direttore generale della Lega italiana protezione uccelli, Danilo Selvaggi.

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Nella notte tra il 29 e il 30 giugno 2024, c’è stato un party abusivo sull’Isola delle Femmine © Brian Yurasits/Unsplash

Party abusivo, scattano le indagini

I partecipanti sono stati identificati e le indagini sono in corso per valutare le loro posizioni. Tra di essi, spiccano due medici gemelli, noti per organizzare feste in luoghi suggestivi. Quest’anno avevano scelto l’Isola delle Femmine, un’area dove le visite sono sospese dal primo marzo al 30 giugno per proteggere le specie nidificanti.

Maurizio Giglio, il dj della serata, ex responsabile dell’ufficio marittimo di Isola delle Femmine oggi in pensione, ha affermato che non si trattava di un party, bensì di un video clip autorizzato dalla proprietaria dell’isolotto, la marchesa Paola Pilo Bacci. “Non c’era alcuna volontà di danneggiare l’isola”, ha dichiarato Giglio, aggiungendo che il progetto mirava a esaltare le bellezze dell’isola attraverso i quattro elementi naturali: acqua, aria, terra e fuoco. Il dj ha precisato di non essere tra gli organizzatori dell’evento.

L’Isola delle Femmine, riserva naturale dal 1997

L’Isola delle Femmine, visibile dall’autostrada per l’aeroporto Falcone Borsellino, è una riserva naturale istituita nel 1997 e gestita dalla Lipu dal 1998. Questo piccolo paradiso, che copre 15 ettari, è un punto strategico per le migrazioni aviarie e ospita specie come il cormorano, l’airone cenerino, il martin pescatore e numerosi passeriformi nidificanti. Inoltre, la sua ricca fauna comprende lucertole, conigli selvatici e coloratissime farfalle.

L’episodio sull’Isola delle Femmine ha sollevato una serie di interrogativi sulla gestione e la protezione delle aree naturali. Mentre le indagini proseguono, resta la necessità di una maggiore consapevolezza e rispetto per questi luoghi preziosi, affinché simili episodi non si ripetano. Le autorità e gli ambientalisti continueranno a vigilare per garantire la salvaguardia di questo fragile ecosistema, indispensabile per la biodiversità della regione.

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