L’anno che sta per concludersi fa ben sperare per il futuro dell’energia solare. I dati globali sul fotovoltaico crescono, gli esempi positivi si moltiplicano. Sebbene resti molto lavoro da fare, seguire il sole ci manterrà sulla strada giusta.
Patagonia premiata per il contributo all’economia circolare
L’azienda californiana ha vinto il Circular economy multinational award, ricevuto in occasione del meeting annuale World Economic Forum.
L’economia lineare, basata sul consumismo e sull’“usa e getta”, ha fallito. Questo sistema economico, fondato sull’incessante produzione e consumo di beni, il cui ciclo di vita si è sensibilmente accorciato, è insostenibile, innanzitutto dal punto di vista ambientale. Le risorse naturali sono infatti limitate mentre questo paradigma economico finge che siano illimitate, causando danni irreversibili agli ecosistemi e inquinando il pianeta. Per invertire questa tendenza è necessario fare un passo indietro e tornare al sistema economico utilizzato prima della rivoluzione industriale, basato sul riciclo e sul riutilizzo: l’economia circolare.
Il business sostenibile di Patagonia
Proprio per i suoi sforzi nell’ambito dell’economia circolare, Patagonia, azienda californiana di abbigliamento outdoor che ha fatto della sostenibilità la propria forza, è stata insignita del Circular economy multinational award, riconoscimento che premia “i notevoli contributi di Patagonia all’economia circolare e la sua capacità di guidare l’innovazione e mantenere la crescita in termini di business, riducendo al contempo la dipendenza dalle risorse naturali scarse”. Il premio è stato assegnato alla società fondata da Yvon Chouinard in occasione del meeting annuale del World Economic Forum, svoltosi a Davos Klosters, in Svizzera.
Dobbiamo cambiare le abitudini di consumo
“Siamo onorati di ricevere questo significativo e importante riconoscimento – ha dichiarato Ryan Gellert, general manager di Patagonia Europa. – Patagonia è orgogliosa di accettare questo premio, ma questo non è che l’inizio rispetto a quello che possiamo raggiungere grazie a un modello di economia circolare. C’è ancora tanto lavoro da fare per cambiare le abitudini di consumo a livello mondiale e incoraggiare le pratiche di riutilizzo e di riparazione”.
Basta sprechi
Il settore dell’abbigliamento ha un enorme impatto ambientale sul pianeta (inquinando ad esempio i corsi d’acqua con sostanze tossiche), in particolare la cosiddetta fast fashion, quella moda in cui la produzione di capi avviene velocemente e al minor costo possibile, proponendone continuamente di nuovi, produce enormi sprechi. Patagonia va invece nella direzione opposta, realizzando prodotti destinati a durare nel tempo e invitando e aiutando attivamente i propri clienti a mantenere i prodotti in uso il più a lungo possibile.
Perché buttarlo se puoi aggiustarlo
Da questa idea è nato il progetto Worn Wear, lanciato nel 2013 con lo slogan “If it’s broke, fix it” (se è rotto, aggiustalo). L’iniziativa è nata con l’obiettivo di promuovere il riciclo, il riuso e la riparazione e disincentivare gli sprechi. L’impianto di riparazione Worn Wear di Patagonia a Reno, in Nevada, ripara oltre 45mila articoli all’anno, sono inoltre presenti in numerosi paesi stazioni di riparazione al dettaglio. Nel maggio del 2016 è partita da Brunico la fase italiana del Worn Wear Tour, il camioncino di Patagonia, alimentato a metano, ha attraversato la penisola per offrire la riparazione gratuita di capi di abbigliamento danneggiati di qualunque marca.
Un nuovo livello di riciclo
Nell’ottica della riduzione degli sprechi e della massimizzazione del riciclo, Patagonia ha annunciato il lancio nell’estate 2017 di una piattaforma e-commerce Worn Wear, tramite la quale venderà online abbigliamento e accessori Patagonia usati, provenienti direttamente dai propri clienti. I consumatori saranno invitati a portare i propri prodotti usati e ormai inutilizzati presso un negozio Patagonia, ricevendo in cambio crediti per futuri acquisti. “Vogliamo che i nostri clienti apprendano che la miglior cosa da fare per il pianeta è quella di utilizzare le cose più a lungo possibile – ha affermato Rose Marcario, presidente e ceo di Patagonia. – Il nostro obiettivo come società è di continuare a fornire gli strumenti e le risorse per rendere questa filosofia una realtà nella vita dei nostri clienti”.
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